È morto Gene Cernan

È giusto o sbagliato mitizzare gli astronauti Apollo? È giusto o sbagliato rimpiangere i tempi che furono? Mi sembra di capire che la discussione sia in estrema sostanza rivolta a questi due quesiti.

Io dico che siamo esseri umani con tanti e diversi punti di vista, stati d’animo e modi di percepire e “sentire” le cose, spesso influenzati in maniera determinante dall’epoca storica in cui siamo nati e/o cresciuti. È proprio così difficile comprendere e rispettare queste diversità?

Non dimentichiamo che gli utenti di questo forum condividono la stessa passione per le cose spaziali. Poi ci sono quelli più attratti dalla tecnologia pura, quelli più attratti dal settore manned, altri dagli aspetti commerciali piuttosto che economici, altri che propendono e prediligono le missioni robotiche e chi più ne ha più ne metta. Ed ognuno di noi ha la sua vision, le sue speranze, le sue aspettative e perché no i suoi sogni. Tutti noi quando ci siamo approcciati per la prima volta a questa passione lo abbiamo fatto sognando ad occhi aperti su cosa poteva riservarci il futuro. Certo, ora che siamo diventati “grandi” abbiamo imparato che bisogna essere più pragmatici e meno sognatori (i nostri fantastici admin ce lo ricordano spesso) ma se non si è un po’ sognatori oppure non ci si entusiasma per questo o quel progresso, piccolo o grande che sia, probabilmente frequenteremo altri forum. C’è quindi un filo, magari sottile o addirittura invisibile, che ci accomuna tutti e che rende questo forum un luogo meraviglioso dove “incontrarsi”, scambiarsi emozioni, punti di vista, riflessioni oppure scornarsi quando le posizioni sono molto lontane se non addirittura opposte.

Tornando alle due domande iniziali possiamo proseguire ad oltranza facendo braccio di ferro per vedere chi la spunta oppure possiamo semplicemente rispettare e comprendere il fatto che non siamo tutti uguali ed ognuno di noi vede le cose da un diverso punto di vista. I 12 moonwalker sono dei semi-dei oppure quello che hanno fatto poteva farlo “chiunque” con lo stesso addestramento? Glorifichiamo Neil Armstrong per quello che ha fatto. Se al posto suo ci fosse stato Aristide Capuozzo glorificheremo Aristide Capuozzo. Siamo esseri umani e non robot. È assolutamente umano provare ammirazione, a volte persino tifare, per persone che hanno fatto cose straordinarie. Ed ognuno di noi avrà le sue preferenze e riterrà più straordinario quello che ha fatto tizio piuttosto che caio. C’è qualcosa di profondamente sbagliato in questo?

I voli Apollo erano migliori del programma ISS? Chi li ha vissuti (io purtroppo no) ti dirà che quella è stata incontrovertibilmente la “Golden Age” del programma Spaziale. Ora siamo più portati a vedere come più rilevante l’eccezionale e immane lavoro tecnologico e di partnership del programma ISS. Anche qui dipende sotto quale punto di vista guardiamo la cosa. Stiamo parlando puramente di esplorazione spaziale con equipaggio? Allora oggi viviamo in catalessi. Negli anni '70 abbiamo esplorato altri mondi (altri mondi!!!) e quella vetta rimane ineguagliata. Non c’è paragone che tenga! Non prendiamoci in giro. Qualunque astronauta che è stato sulla ISS baratterebbe due anni sulla Stazione con due giorni sulla Luna.
Non è di pura esplorazione con equipaggio del Sistema Solare di cui vogliamo parlare? In questo caso le cose cambiano ed al giorno d’oggi siamo ai massimi storici. Stiamo coltivando e mangiando cibo direttamente sulla astronave (fantascienza negli anni '70), abbiamo dispositivi portatili che analizzano il DNA per identificare la forma di vita che abbiamo di fronte (fantascienza negli anni '70), abbiamo astronauti che sono riusciti a rientrare nella navicella incapacitati nella vista e nelle comunicazioni e con pochissimi minuti residui prima di soccombere (e vogliamo dirci che questi avrebbero capacità inferiori ai moonwalker?).

Quello che voglio dire è che non c’è nulla di male nel rimpiangere i tempi passati come non c’è nulla di male a ritenere la cosa esagerata o addirittura sbagliata, così come a ritenere degli eroi coloro che hanno camminato sulla Luna oppure ritenerli persone come tante altre. Ognuno di noi ha le proprie opinioni e vanno rispettate senza cercare per forza di far prevalere la propria opinione sull’altra.

OT Quello che più mi piace delle vostre risposte è che si capisce che sono scritte col cuore.Siete forti ragazzi.Un abbraccio (chiuso ot)

P.S.
Stiamo parlando di gente che HA CAMMINATO SULLA LUNA…dico…è fisicamente andata su un altro corpo celeste,ha messo i piedi sul suolo lunare!
Con tutti i loro umanissimi difetti come si fa a non mitizzarli e a non mitizzare quel periodo?
Presto torneremo a vivere in un mondo in cui NESSUN essere umano vivente è mai stato sulla luna,come si fa a non essere tristi in vista di tale prospettiva?
La ISS? per carità, impresa scientifica fantastica,esperienza meravigliosa, ma… sarà un mio limite,sarò infantile,non sarò un vero appassionato di spazio…ma a me non fa battere il cuore.

Assolutamente. Non credo ci sia un solo intervento censorio ne mio ne di Albyz, quanto semmai la rappresentazione dei nostri rispettivi punti di vista. Non chiediamo a nessuno di cambiare opinione, ne’ pretendiamo di rappresentare la Verita’. Nessuno dei moderatori ha impedito o impedira’ ad altri utenti di scrivere tomi su quanto gli astronauti Apollo siano da rimpiangere, e’ un punto di vista che per quanto non condivida totalmente ha tutto il diritto di essere espresso, come e’ stato liberamente espresso fino ad oggi. :slight_smile:

Niente di tutto questo e’ stato scritto nella nostra risposta. Nel rispondere a Vittorio ho colto l’occasione per puntualizzare il mio personale punto di vista senza implicare che sia giusto il mio o sbagliato il vostro. Se lo “spazio moderno” non ti piace o non ti emoziona, ne hai tutto il diritto.
Io continuo a pensare che vivere con la testa nel passato, rimpiangendo un periodo che non c’e’ piu’, imvhhho e’ riduttivo, ma ognuno rimpiange quel che vuole quando vuole :slight_smile:

:rage: Se andate avanti così, cari amici e colleghi, ogni volta che qualcuno si riunisce alla Forza :skull: ci fate passare la voglia di leggere il post… :stuck_out_tongue_winking_eye:
Siete comunque i miei “fratellispazziali” :beer:

Discussione assai interessante, che mette a nudo il contrasto tra l’afflato puramente idealistico verso l’esplorazione di nuovi mondi (che coniugato all’ingegneria assolutamente pionieristica dell’epoca rende davvero un unicum il periodo della rimpianta golden age spaziale), ed il successivo approccio, scevro da soverchie pressioni e contingenze politiche, che ha consentito di affinare e approfondire le tecniche e la scienza sottesa ai viaggi spaziali.
Imho entrambi i passaggi sono fondamentali per permettere all’umanità di traguardare nuove “colonne d’Ercole”, siano l’estrazione in situ di minerali dagli asteroidi, o l’esplorazione di altri corpi celesti.
L’iniziale entusiasmo e slancio ha permesso di cogliere un obiettivo - la conquista della luna - quanto mai difficile con le tecnologie dell’epoca.
Oggi purtroppo nessuna iniezione di stimoli, nessuna vision consentirebbe da sé di raggiungere Marte o altri potenziali obiettivi per missioni manned, per l’intrinseca maggior sfida scientifica e tecnologica che comportano.
Quindi l’attuale fase di stasi non andrebbe vista come una rinuncia, un passo indietro rispetto a potenziali nuove sfide, ma una giusta pausa di riflessione motivata dai ben più stringenti requisiti necessari per poter cogliere un nuovo successo.
Poi, per carità, è ben vero che per gli appassionati e forse anche per gli astronauti oggi in servizio (vedi commento di Lupin), la quotidiana routine della ISS non è paragonabile ad una missione Apollo, ma solo le millemila scoperte e innovazioni accantonate - talvolta in sordina - in questi ultimi decenni ci consentiranno, chissà quando (qui il fattore politico-economico rientra purtroppo prepotentemente in gioco), di spiccare un altro grande balzo per l’umanità.
Bottom line: enorme rispetto per le missioni passate, ma estrema considerazione del lavoro “in progress” in questi anni, e altrettanto ottimismo per la futura esplorazione spaziale…

Sicuramente in questo forum ci sono due anime: una che guarda più al lato scientifico dell’esplorazione spaziale (penso tra gli altri ad ad Alby e Vittorio) ed una che guarda più all’esplorazione umana e alle imprese ad essa correlate (sicuramente penso a Carmelo ed il sottoscritto).
Per me sapere che uomini (nostri simili) hanno camminato sulla superficie di un altro pianeta li rende automaticamente speciali; sono persone che possono raccontare esperienze che nessun altro ha mai vissuto o che potrà vivere per chissà quanto tempo. E’ vero che erano la punta di un iceberg fatto di altri uomini che hanno lavorato alacremente perchè queste imprese potessero essere compiute, ma nessuno mi tiglie dalla testa che i moonwalkers siano speciali. Per far atterrare un LEM pilotandolo manualmente dopo che un allarme ha suonato ripetutamente, dopo essere andati lunghi ed avere solo più di 30 secondi di carburante a disposizione, sapendo di essere 400.000 Km lontano dalla Terra senza possibilità di sbaglaire pena la morte certa come è successo, ad esempio, ad Armstrong, beh, se non hai sangue freddo e non sei speciale non porti a casa la pelle.
Sono unici anche in virtù delle esperienze che è stato permesso loro di vivere e credo che, poter vedere la Terra poggiando i piedi sul suolo di un altro pianeta sia qualcosa che non sia possibile neanche immaginare per chi non l’ha vissuto. Solo attraverso il racconto dalla loro viva voce possiamo in minima parte comprendere e capire ciò che non potremo mai vivere o anche solo immaginare.
Morti loro saremo tutti orfani e non ci rimarrano che le loro testimonianze scritte.

Più che Alby e Vittorio, Alby e Marco. Io sono un umile appassionato delle missioni Apollo perché ho visto alla TV a 6 anni Apollo 11 e la cosa mi fulminò come San Paolo sulla via di Damasco. Per il resto viva l’astronautica, fatta dagli uomini o dalle macchine, con il massimo ed ENORME rispetto per chiunque si sia seduto (o si siederà) su un razzo.

Domani NASA TV trasmetterà la diretta del servizio funebre in onore di Gene Cernan che si terrà a Houston. Inizio alle 15.30 EST (le 21.30 da noi).

Sono d’accordo con la tua analisi ma vorrei introdurre anche una prospettiva diversa: in questo periodo direi tragico per le prospettive esplorative umane oltre l’orbita bassa, abbiamo assistito in compenso a un grande successo delle esplorazioni automatiche, che hanno migliorato tantissimo la nostra conoscenza del sistema solare (e oltre: pensiamo a tutti gli esopianeti che sono stati scoperti). Forse - ma non lo sapremo mai - se si fosse proseguito con la “vision” Apollo e convogliato tutte le forze e le ricerche e i finanziamenti all’esplorazione umana, a quest’ora saremmo si su Marte e stabilmente sulla Luna, ma conosceremmo molto, molto meno di tutto il resto del Sistema Solare e dei nostri dintorni cosmici. C’è sempre il rovescio della medaglia quindi, anche se ovviamente non c’è niente di così evocativo come l’esplorazione umana.

Sono i primi nella storia dell’Umanità ad aver messo piede su un altro mondo.

Qualsiasi cosa accada da qui all’eternità nella storia dell’Uomo, loro saranno stati i primi. Simbolicamente è una cosa di portata spaventosa. E ci aggiungerei anche i tre di Apollo 8, la cui importanza secondo me è almeno pari a quella di Apollo 11. Non è l’uomo in sé che viene idolatrato, ma ciò che ha rappresentato, l’evento di cui è stato l’attore principale.

Visto che viene ricordato e celebrato Cristoforo Colombo, non vedo perché non debba essere lo stesso per un Neil Armstrong (o un Gene Cernan, visto che siamo in tema). :smiley:

Non è questione di abilità o di “altri avrebbero potuto fare lo stesso”. Del resto lo stesso Colombo ha fatto quel che ha fatto solo perché ha sbagliato i calcoli (mentre quelli dei suoi detrattori erano giusti), altrimenti non si sarebbe mai azzardato a lasciare il porto, quindi da un certo punto di vista tanto “abile” non era. :slight_smile:

Apollo 10 se lo dimenticano proprio tutti… STAFFORD, YOUNG & CERNAN…
e non dite che non era importante, non mi sembra proprio.

E’ stata fondamentale a livello tecnico.
A livello simbolico, IMHO, mooolto meno di 8 e 11.

Sempre a livello tecnico, forse addirittura più significativa di Apollo 10 è Apollo 9, per i primati conseguiti: primo collaudo pilotato di un veicolo pensato solo per l’uso spaziale, primo passaggio da un veicolo a un altro senza eseguire una EVA, prima prova dello stack completo Apollo-Saturn comprensivo di LEM.

Boh… sarà… ma non riesco a vedere loro oltre a degli uomini… tengo separati il Cernan “uomo” dall’impresa di cui fu protagonista… l’impresa è stata spaventosa e incredibile, ma l’uomo che ha camminato sulla Luna lo ha fatto perchè tutto quello che c’era dietro di incredibile ha funzionato. Certo non avrebbero potuto farlo tutti, ma ci metto la mano sul fuoco che non erano gli unici che avrebbero potuto ottenere gli stessi obiettivi. Poi ovviamente e a scanso di equivoci, se l’avessi incontrato gli avrei stretto la mano e mi sarei complimentato, ma l’ammirazione quella è e rimane per l’impresa di cui faceva parte non per quello che fece lui in particolare come persona. Mi sembra come la venerazione di un feticcio che in qualche modo incarnerebbe l’impresa di cui furono co-attori insieme ad altre migliaia di persone.

Torno a dire: non si celebra un individuo perché è l’unico ad essere in grado di fare una cosa. Ma perché ha tagliato quel traguardo per primo.

Questo vale per ogni campo: nello sport non è che il secondo o il terzo classificato valgano necessariamente meno del primo. Ma è il nome del primo che finisce sugli annali. E ci finisce lui, non tutto lo staff che ha alle spalle.

Non è che i Beatles o i Pink Floyd (per dire due nomi) fossero gli unici bravi o i più bravi. Ce n’erano senz’altro di più validi, tecnicamente. Non è neanche corretto dire che abbiano fatto tutto da soli. Eppure si ricordano loro e non altri.

Colombo abbiamo visto che proprio un genio non era, sotto certi aspetti, visto il madornale errore di calcolo che sta alla base della sua impresa. E anche lui non ha fatto da solo: aveva tre equipaggi e alle spalle i finanziamenti dei reali di Spagna.

La gente ha bisogno di simboli. I simboli sono più importanti della fredda dissezione analitica di ogni evento.

IMHO naturalmente.

Si è svolto il funerale di Gene, presso la St. Martin’s Episcopal Church di Houston.

Che bandiera è quella?

se non andavono loro andavano gli equipaggi di riserva se neanche questi potevano andava qualcun altro ancora

Non è una bandiera, è un “funeral pall” (non ho trovato il termine tecnico in italiano): https://en.wikipedia.org/wiki/Pall_(funeral)
Da quest’altro sito ho appena imparato che le eventuali bandiere o simboli non cristiani non sono ammessi quando la bara è all’interno della chiesa perché davanti agli occhi di Cristo siamo tutti uguali. Il funeral pall ricorda la veste battesimale bianca del deceduto e la croce oro simboleggia il trionfo di Cristo sulla Morte.
Non me ne intendo, ma la ricerca è stata interessante.

Edit: aspetta, intendi la bandiera sulla destra? Ok. No, non lo so. :stuck_out_tongue_winking_eye: