è tempo di ...+ info per iscrizione isaa

Buongiorno a tutti,
ho 29 anni e due principali passioni: aiutare le persone e l’astronomia. Quest’ultima è nata grazie agli Scout (quando avevo 10/11 anni…) grazie ad attività di osservazione delle costellazioni per orientamento, osservazioni delle stelle in montagna, costruzione di astrolabi ecc…), passione alimentata e definitivamente consolidata grazie alla scuola media+liceo, dove ho avuto la fortuna di entrare in contatto con l’Associazione Astrofili della scuola. Sono loro che, durante tutta la mia adolescenza, mi hanno affascinata (grazie a molteplici osservazioni con il telescopio) e tanto incuriosita! (ho potuto partecipare ad una serie di attività/conferenze finalizzate alla diffusione dell’astronomia tra gli studenti). Finito il liceo ho continuato a coltivare questa passione (nel poco tempo libero che mi rimaneva tra un esame e l’altro di medicina) sul web. Ascolto astronautiCast da un po di anni (uhm…non ricordo esattamente quando ho iniziato) e bazzico nel forum ormai da un annetto circa. Cerco di tenermi aggiornata leggendo -tra le altre cose- anche astronautiNews. Purtroppo -ahimè- sono molto ignorante in fisica-astrofisica-ingegneria ecc. (per la gioia del mio ragazzo che si “diletta” a spiegarmi 20 volte i concetti con tanto di disegnetti) quindi perdonatemi eventuali future (o già fatte) domande davvero low-entry-level :face_with_symbols_over_mouth:
Ah, mi scuso inoltre perché, approfittando del clima molto cordiale del forum, ho già scritto qualche commento senza nemmeno presentarmi!
Buon anno a tutti,
Maristella

altra cosa: è da tanto tempo che desidero iscrivermi ad Isaa, gli scorsi anni per vari motivi non sono mai riuscita. In questi giorni che ho tempo ho deciso che “porterò a termine la missione” spero :smile:
Alcune domande di conferma -ho già letto tutto per la procedura-
la pagina www.paypal.com (pagina “dati di fatturazione”) mi dice: Iscrizione ISAA base → totale: euro 18, corretto?
Ho visto che posso pagare tranquillamente con Mastercard o Visa, ottimo.
Le spillette…mi pare di ricordare che le spillette erano finite o cose simili… sicuramente ricordo male :ok_hand:
Si ha anche la maglietta con l’iscrizione? Mi sa di no vero… :thinking:

Grazie!

Ciao Maristella, benvenuta nel forum (anche se come hai scritto ci siamo già visti in qualche topic :slight_smile: )

E non ti preoccupare per le mancanze in fisica, le conoscenze mediche sono un aspetto centrale del volo spaziale umano, quindi sicuramente puoi dare un contributo valido in un forum che parla di astronautica :ok_hand:

Ciao Maristella, come avrai letto, le istruzioni per associarsi sono spiegate nel dettaglio qui, ci sono ancora i riferimenti al 2014, ma presto verranno aggiornati per il nuovo anno. :wink:
La procedura che descrivi è corretta, per quanto riguarda i gadget però lascio la parola a chi se ne occupa nel Direttivo.

Costruzione di astrolabi, impressive. Benvenuta.

Benvenuta a bordo, e complimenti per tutto quello che fai

Benearrivata! :beer: Quando hai tempo, raccontaci di come costruisci un astrolabio :nerd:

Che belle cose fai! Benvenuta e raccontaci dell’astrolabio, che ci provo anch’io :slight_smile:

Benvenuta!

ciao Felottina, uhm, mi dispiace tanto deluderti, :disappointed: purtroppo gli astrolabi ce li facevano costruire quando facevo gli scout (e soprattutto io ero poco più di una bambina al tempo…proprio non ricordo come li facevamo) ho mollato gli scout da tanto tempo, da quando ho iniziato gli studi universitari (purtroppo non avevo più tempo i fine settimana per preparare le varie attività per i bimbi)… come si dice…ogni cosa a suo tempo. In ogni caso ricordo i miei 10anni di scout con molto affetto, le loro attività sulla “conoscenza della natura” sono state il mio trigger per la passione/ curiosità astronomica. Poi la scuola ha fatto il resto (come ho scritto nella presentazione) :wink:
ciao! :flushed:

‘La scuola ha fatto il resto’- che bello! Spero che un domani saranno i miei alunni a dirlo :slight_smile:

Beh questo astrolabio lo so costruire pure io:
http://portaldefisica.50webs.com/exp_simples/astrolabio.htm

me lo segno! grazie

ahah :grin:
Fellottina, sull’astrolabio, poi divenuto sestante, hai materiale per una lezione stratosferica.
Ricordo quando visitai il museo della navigazione di Lisbona, vicino al punto da cui partì Cristoforo Colombo per scoprire l’America, dove trovai tutta la storia dell’astrolabio, che inizia come macchina semplicissima usata dai primitivi / vikinghi, cioé una tavola di legno con un filo ed un sasso, per poi evolversi straordinariamente. Dispositivo terribilmente bello e affascinante questo.
In quel museo, ma penso che qualunque museo della navigazione sia esaustivo in merito, toccai con mano che la prima cosa che i navigatori misurarono fu la stella polare, che rimane ad una altezza fissa sull’orizzonte e che quindi da una misura istantanea della latitudine. Però questa stella finisce oltre l’orizzonte andando verso l’emisfero australe, oppure rimane troppo spesso coperta da una nuvoletta.
Perciò i navigatori iniziarono ad annotarsi l’azimuth delle stelle più brillanti in relazione alle latitudini ed ai giorni dell’anno, sole incluso; e così la “lamina” (tavoletta) dell’astrolabio divenne zeppa di altri riferimenti, ed a forza di aggiungere punti noti divenne un’opera d’arte spesso cesellata ed affascinante, con scenari ruotanti e a volte addirittura sostituibili a seconda della porzione di planisfero nella quale la nave si trovava. Semplificando molto, quando i dati divennero troppi e troppo complessi, essi furono spostati su un almanacco, e l’astrolabio divenne sestante e perse forma artistica per diventare strumento solo tecnico.
Il meccanismo di Antikythera, che scoprirono quando ero piccolo su una nave molto antica affondata al largo dell’omonima isola greca, e che sbalordì il mondo per la sua complessità e sul quale si favoleggiarono utilizzi inaudìti, altro non era che un astrolabio molto evoluto, e lo hanno capito solo dopo molti anni, é una vicenda che ho seguito con estremo interesse nell’arco della mia vita.
E a me affascina anche tantissimo che nonostante la straordinaria ed incredibile bellezza e complessità che raggiunsero questi strumenti, finanche i sestanti, essi da soli non furono sufficienti a determinare la posizione di una nave sui mari/oceani, perché non ne determinavano anche la longitudine. Come tutti sappiamo, per ottenere la longitudine era necessario conoscere la distanza percorsa dall’imbarcazione, e perciò ad intervalli regolarissimi si usavano le cime con i nodi gettate in mare e le clessidre, e le annotazioni continue con valori medi stimati di velocità, e calcoli continui. Su una nave antica si udiva continuamente la voce del marinaio che a poppa buttava la cima in acqua e urlava “13 nodi”, “22 nodi”, etc, e quel valore veniva annotato dal pilota. Infatti tutte le mappe antiche (se ne trovano di bellissimissime al palazzo Topkapi, ad Istanbul) sono tutte storpiate in latitudine per quel motivo, precise come latitudine ma “terribili” come longitudine.
Spesso penso a quanto queste necessità hanno contribuito a sviluppare l’astronomia, la matematica, la trigonometria…
Bello, bello, bello… :ok_hand:

benvenuta!

Livio ma che meraviglia!! Ecco cosa faro’ l’anno prossimo! Ora sono concentrata sul collegamento con Samantha :slight_smile:

Questa cosa ha sempre affascinato un sacco anche me. E c’è un altro punto importante oltre alla velocità della nave, che è il tempo! Per sapere la longitudine si doveva sapere per quanto tempo si aveva viaggiato a una certa velocità. E quello era molto più difficile da misurare: non si poteva più misurare con il sole, perché cambiando la longitudine cambiava il fuso orario, e le clessidre erano super imprecise (se non sbaglio c’era chi faceva i turni per stare 24h dietro alla clessidra a girarla nel momento in cui finiva).

Questo problema è quello che ha portato allo sviluppo degli orologi di precisione, che storicamente iniziarono a svilupparsi proprio in parallelo alla navigazione degli oceani (ovvero quando si abbandona la navigazione lungo la costa). Se ci pensate, prima di allora non serviva granché sapere che ora era del giorno, di sicuro non con una precisione migliore di un’ora più un’ora meno. Invece con la navigazione degli oceani la misura del tempo in maniera precisa diventa fondamentale.

Un bell’esempio di come l’uomo nel passato ha sempre risolto i propri problemi tecnologici nel momento in cui ne aveva davvero bisogno :ok_hand:

Allora vi straconsiglio un libro molto bello, “Storia del punto nave. L’orientamento in mare nel corso dei millenni” di Paolo Dell’Oro. Non facilissimo da trovare.

C’é una novella latina di Petronio Arbitro (I secolo d.C.) contenuta all’interno del Satyricon, romanzo peraltro giunto a noi frammentato la qual cosa lo rende ancora più affascinante, che mi ha colpito talmente tanto che me la ricordo dai tempi del liceo, di quando traducevo le “versioni”. Narra di un artigiano che andò dall’imperatore Cesare (non so quale) per mostrargli la sua invenzione: una coppa di vetro infrangibile. L’imperatore chiese a lui chi altri conosceva quel segreto, e l’artigiano disse lui con orgoglio: “nessuno!”. E così l’imperatore mise a morte quell’artigiano, perché egli possedeva le fabbriche di bicchieri di vetro di tutta Roma, perché quella invenzione avrebbe ridotto il suo giro d’affari…
Morale: le invenzioni emergono quando le condizioni complessive lo richiedono e il “contorno” lo permette. Penso con rabbia nazionalistica a Meucci, che ha inventato il telefono in italia e non se lo sono proprio “filato”, e a Vincenzio Tiberio, ufficiale medico della Regia Marina, che descrisse in un libro le proprietà antibatteriche delle “muffe” 55 anni prima di Fleming, e a tanti altri.

Lo vendono qui, però danno “disponibilità incerta”.
http://www.unilibro.it/find_buy/findresult/libreria/prodotto-libro/argomento-navigazione_storia_.htm

Benvenuta in questo Forum!!

oramai da perderci il conto
scherzo ciao