EARLY LUNAR ACCESS (ELA)

Poteva anche andare così … un "cheaperfasterbetter"studio di missione condotto dalla General Dynamics nel 1992-93

Non male l’idea di utilizzare il modulo di rientro anche come parte del modulo lunare. Anche se il concetto del CEV permette un migliore utilizzo anche per altre finalità (ISS, missione su Marte).
Comunque anche in questo design spunta l’utilizzo del doppio lancio (ma almeno qui utilizzavano anche lo shuttle…).

Mi fa rabbia pensare a come sia stata sprecata la navetta spaziale! :rage: :rage:A che serve uno Space Shuttle? a costruire stazioni orbitali modulari ed a supportare missioni lunari assemblate in orbita ed assistite dalla stazione.Invece sti fessi che cosa hanno fatto? prima volevano diventare una sorta di ditta commerciale per la messa in orbita di satelliti,poi dopo il challenger hanno fatto lanci su lanci di orbiter stipati come uova con sette astronauti,mentre la stazione Freedom slittava sempre più (e veniva ridimensionata).Nel frattempo lo Shuttle diventava sempre più vecchio,costoso,insicuro.La ISS oggi arriva tardi.

Sono del tuo stesso parere, Carmelo, e questo è successo perchè la NASA ha sempre avuto manie di grandezza.
Se invece si fosse accontentata di una stazione spaziale più piccola, come inizio, ora magari sarebbe in una situazione diversa.
Durante gli anni '80, con l’arrivo dello Shuttle, era stata proposta una piccola stazione spaziale chiamata MOF )manned orbital facility).
Era molto semplice, composta da solo quattro moduli agganciati in tandem, tipo Columbus.
Sarebbero stati necessari solo due voli , dello Shuttle , per montarla in orbita e renderla operativa.
Ritenendola troppo semplice, venne scartata e si guardò alla costruzione di una base molto più grande.
Lo scopo dell’America è sempre quello di farsi vedere superiore a tutto il mondo.

Informazioni e disegni, relativi a questa stazione, si possono trovare sul libro:
L’ESPLORAZIONE DELLO SPAZIO
tecnologie dell’astronautica
aut: Kenneth gatland
istituto geografico de agostini
anno 1983

Proposto dal Johnson Spaceflight Center nel 1979. Scopo: Come la maggior parte delle proposte della metà anni 70, era l’assemblaggio e manutenzione di grandi veicoli spaziali in orbita terrestre.

La NASA mise sotto contratto la Boeing nel 1980 per ulteriori progetti e sviluppi. Come altri progetti NASA di Stazioni Spaziali, il SOC doveva essere assemblato in orbita con moduli lanciati dallo Shuttle. La foto illustra lo Shuttle mentre trasporta un modulo di rifornimento al SOC. Il tempo di rifornimento per la stazione era di 90 giorni.
Queste erano le immagini che mi appassionavano ai tempi, anni più tardi le potevo vedere su riviste come Astronautica e Futura…
:cry:

Primo piano del modulo pressurizzato. Il bello di tutto questo è che questo SOC doveva essere reso operativo nel 1990 :scream:

E pensare che da qualche parte ho anche il modellino del SOC da costruire…

Scusate, forse sono un pò OT quì, dovevo postare nella sezione Stazioni Spaziali … ma non è colpa mia se c’è sempre di mezzo lo Shuttle … :?

C’è l’ ho quel libro.Santa Claus me lo portò nel natale del 1983.Riguardandolo quanti progetti e quante promesse lo shuttle non ha mantenuto.Ah,che occasione sprecata!!! :rage: :rage: :rage: Ma perchè,scusate,non c’era un ultimo Saturno V (quello di Apollo 19) a disposizione,tanto è vero che volevano lanciarci lo skylab B.Non sarebbe stato logico,elementare,SEMPLICE,trasformare il laboratorio nel III stadio del Saturno in grande modulo centrale per una stazione orbitale? lanciarlo nel 1979 ed agganciargli moduli logistici e pannelli solari con i primi voli dello Shuttle.Avremmo avuto una stazione molto più grande della ISS fin dai primi anni 80! Invece quel saturno è finito a marcire in un aiuola!! :rage: :rage: A me stè cose mi fanno inc… :flushed:

A me stè cose mi fanno inc.... :flushed:

Trattieniti Carmelo!! :wink:

Ulteriore evoluzione del SOC, questo è del 1982

Lo "scatolone sotto è un hangar per “space tugs”.l’interno dei moduli portati dallo shuttle era questo:

Eccolo quì, anno 1982, immagine mostra una Space Tug all’interno dell’hangar in fase di “rimessaggio” …

Scusate, forse sono un pò OT quì, dovevo postare nella sezione Stazioni Spaziali .... ma non è colpa mia se c'è sempre di mezzo lo Shuttle ... :?

Sai che non bado troppo a queste sciocchezuole… 8)

Se Maxi da qualche parte ha ancora la scatola del modello del SOC, io invece ho il modello montato e in bella vista dentro una vetrina.
Devo dire che come modello è molto bello e il lavoro, per il suo montaggio e superdettaglio è stato molto lungo, comunque la soddisfazione è stata grande.

Se Maxi da qualche parte ha ancora la scatola del modello del SOC, io invece ho il modello montato e in bella vista dentro una vetrina. Devo dire che come modello è molto bello e il lavoro, per il suo montaggio e superdettaglio è stato molto lungo, comunque la soddisfazione è stata grande.

Posta le foto!!! :grinning:

Emh…

non vorrei far incazzare Carmelo, ma lo Shuttle in origine era nato PROPRIO come lanciatore di satelliti, ed in second’ordine la NASA lo voleva utilizzare per lanciare in orbita stazioni spaziali modulari.

Sono state le manie di grandezza degli americani ad impedire loro di realizzare “faster, cheaper & better” un SOC al posto della Freedom prima, e della ISS poi.

Lo Shuttle non è stato, contrariamente a quanto si crede oggi, un fallimento tecnico e progettuale. Era il meglio che si poteva avere nell’epoca in cui è stato progettato (che è molto, ma molto di più di quanto gli americani facciano ora col CEV). Solo che è nato come frutto di una serie di compromessi, per soddisfare delle istanze spesso opposte fra loro.

La piccola sezione pressurizzata dello Shuttle (che è stata poi la causa dei vari Spacelab, Spacegab, ecc.) era il risultato del fatto di poter disporre di una grande stiva per i satelliti che all’epoca erano molto grandi e pesanti.
Questo perché la NASA, l’USAF (che all’epoca ha sponsorizzato lo Shuttle) e non ultimo la stessa Presidenza Nixon volevano “la botte piena e la moglie ubriaca”, ovvero volevano avere un veicolo che fosse allo stesso tempo un trasporto equipaggi ed un trasporto payload, che fosse riutilizzabile ma che fosse anche economico.

Insomma non hanno ragionato “alla russa” secondo un concetto di famiglia, che potesse condividere gli stessi elementi tecnologici “spalmati” per così dire in una serie di veicoli spaziali specializzati. E’ chiaro che questo approccio risulta, nel breve periodo, molto più costoso ma se si ragiona in termini di decenni (e la storia della Soyuz ben rappresenta tale situazione) allora diventa economicamente conveniente, mentre la scarsissima flessibilità operativa (prima ancora che i suoi problemi di sicurezza) lo condannano definitivamente a terra.

Emh....

non vorrei far incazzare Carmelo, ma lo Shuttle in origine era nato PROPRIO come lanciatore di satelliti, ed in second’ordine la NASA lo voleva utilizzare per lanciare in orbita stazioni spaziali modulari.


Questo è vero,anche se piuttosto direi che originariamente era nato ANCHE come lanciatore di satellite e sonde (ma pure come spola per le stazioni spaziali,lanciatore di “spacetugs” per le orbite alte,per ispezione,manutenzione e riparazione di satelliti).Fu l’amministrazione Reagan ad accentuare ed enfatizzare il lato “commerciale” dello Shuttle nel mercato del lancio di satelliti.Tutti gli altri compiti vennero messi da parte o rinviati ad un futuro indeterminato,finchè dopo il Challenger quel futuro si allontanò sempre di più.Circa le "manie di grandezza"sono in parte d’accordo,ma non dimentichiamoci che la stazione “Freedom” voluta da Reagan aveva una motivazione anche politica.Sarebbe stata la risposta Americana al programma Sovietico “intercosmos”,aggiungendo ai moduli USA anche quelli degli alleati Europei (ESA) e del Giappone (NASDA).Il problema non è stato programmare una stazione così grande,è stato piuttosto non cercare di realizzarla in tempi brevi,cambiando troppe volte il progetto.Detto questo sono convinto che,partendo dal SOC si sarebbe potuti arrivare,modulo dopo modulo ad una base delle dimensioni della “Freedom” o quasi.Riguardo al “ragionare alla Russa”,si dimentica che prima della dissoluzione dell’Unione Sovietica i Russi ragionavano “all’Americana”.Una flotta di navette tipo “Buran” (tre o quattro in più della flotta USA),una grande Stazione il cui nucleo sarebbe stato lanciato dal vettore “Energia” ed implementato da moduli assemblati dalle navette…é stato dopo il crollo che il programma Russo si è ridimensionato (anzi con tutti i loro problemi è un miracolo che abbiano continuato ad avere un programma).

Peppe … è inutile che rimpicciolisci il tuo avatar per sembrare più magro … :grinning:
Che campagnia di volo parabolico è quella??? :scream:

Datemi un poco di tempo e vi farò vedere le foto del SOC.
Essendo un modello abbastanza grande, non mi è ancora stato possibile portarlo a casa mia, quindi è ancora esposto a casa dei miei genitori.
Se comunque qualcuno avesse qualche amico modellista, o riuscisse a recuperare la rivista, può leggere l’articolo, con le relative foto, pubblicato sul seguente mensile:
TUTTO MODELLISMO
n°83
NOVEMBRE 2000