Effettuata la EVA-30 Russa sulla ISS

Deve lanciarlo in direzione opposta al vettore movimento, se l’idea è di contribuire ad abbassare l’orbita, quindi tangente all’orbita della ISS.

…però si, dovessi farlo io “a intuito” lo farei a 45 gradi tra la poppa (in senso del movimento) e il nadir…

…però se dovessi farlo io vorrebbe dire che sarei un astronauta, e se fossi un astronauta:

  • Mi avrebbero detto come fare
  • Nel caso non me l’avessero detto me lo direbbero prima che io lo faccia
  • Nel caso l’OR delle due precedenti funzioni fosse ancora a 0, onde evitare di essere sbattuto fuori dal corpo astronauti, lo chiederei io

Onde evitare polemiche esplico che questa è solo una mia battuta

Ciau

Raffaele

Seriamente, forse mi sono spiegato male. Lo so che devi dargli in Delta-V negativo, ma mi aspettavo che, oltre a farlo in senso opposto al moto della stazione lo facesse anche verso la terra, in modo da abbassare ulteriormente l’orbita del rifiuto. O non gli è stato possibile farlo per la posizione (avrebbe dovuto alzare le braccia sopra la testa) oppure evidentemente quel genere di movimento apparentemente poi fa abbassare il detrito più velocemente che non lanciarlo direttamente verso terra.

più delta V negativo dai all’oggetto più quello si abbasserà rispetto alla stazione, lanciandolo a 45° avresti dato meno accelerazione… la meccanica orbitale è assolutamente anti istintiva :slight_smile: considerando poi che una volta che l’oggetto si sarà “abbassato” abbastanza rispetto alla stazione questo sorpasserà l’ISS in quanto dovrà percorrere un orbita più “breve” :slight_smile: è tutto al contrario… velocità rispetto ad un altro corpo in orbita:per accelerare si deve frenare, per frenare si deve accelerare

Altre foto.
Da questi scatti si nota bene come Strela sia una gru “telescopica”

© HumanSpaceFlight (NASA) gallery

Ho notato che le tute degli astronauti hanno i tacchi! Ma quei tacchi sono lì perché vengono provate a terra oppure hanno qualche funzione nello spazio? Per esempio si agganciano meglio a qualche superficie mentre sono in EVA?

Le EMU americane hanno un tacco appositamente sagomato per agganciarsi al Articluating Portable Foot Restraint (APFR).

Ora che me lo fai notare, anche le Orlan hanno il tacco sagomato, quindi suppongo che serva anche quello ad agganciarsi ad un supporto.


APFR.jpg

Alcune slide relative alla EVA.


Ho visto nell’immagine che hai postato ci sono delle leve yaw control e roll control. Io pensavo che la posizione della piattaforma fosse imposta da remoto (cioè dagli astronauti all’interno della ISS). Invece a quanto pare è manvoravata direttamente dall’astronauta in EVA. Ma viene “pigiata” e “tirata” con i piedi? Con quegli scarponi e con pochissimo feedback non deve essere un’impresa semplice.

A questo punto allora vale la pena fare delle precisazioni. Per quanto riguarda gli americani sono abbastanza sicuro che ci sono 2 tipi di pedane:
la PFR e la APFR, che differiscono appunto per la presenza o meno dell’articolazione Roll/Yaw.

Le PFR si vedono in alcune vecchie missioni Shuttle.

Per quanto riguarda le APFR, sì gli astronauti possono intervenire direttamente quando ci sono sopra.
Quando sono vicini all’area di lavoro, staccano un piede e spingono sul pedale corrispondente per fare le regolazioni fini dell’angolazione della pedana.

È vero che quando l’APFR è agganciato al Canadarm2, il grosso del lavoro lo fa il braccio stesso visto che è dotato di molti gradi di libertà (quindi lo fa l’operatore da remoto), però una regolazione più fine potrebbe rendersi utile.

Non dimentichiamo infine che le APFR possono essere anche agganciate alla WIF standard (Worksite Interface Fixture), che una volta installate, sono fisse.


Non conosco esattamente come funziona questa. Però considerando come funziona tutto il resto sulla stazione, direi che probabilmente sono possibili entrambe le cose per ridondanza

Altre belle immagini

© HumanSpaceFlight (NASA) gallery