opzione A: per farli parlare come paperino
opzione B: per renderlo più leggero al decollo
opzione C: essendo un gas inerte, per presurizzare i serbatoi di propellenti
Ma l’elio che viene usato per pressurizzare i serbatoi è collocato dietro una membrana mobile in modo che cmq non sia contatto con il carburante?? anche perchè immagino serva per mantenere il propellente sempre disponibile nella fessura di uscita…
Ah, c’est facile…
Per i serbatoi dell’ET il problema non si pone: quando manca la spinta sono vuoti, e quindi via.
Per i serbatoi dell’orbiter e di tutti i veicoli in genere che devono operare in assenza di gravità, si agita il liquido con una paletta, e quello si dispone attorno alle pareti con il gas in mezzo per forza centrifuga, per poca che ce ne sia. Il punto di prelievo è ovviamente all’esterno, il gas resta all’interno e la sua pressione spinge il liquido nei tubi.
In Apollo 13 fu un filo spelato, collegato ad un riscaldatore usato nella manovra di “rimescolo” dell’ossigeno liquido a provocare l’esplosione del serbatoio. In questo caso non c’era He per la pressurizzazione, bastava la pressione di vapore dell’ossigeno; per aumentarla un pò c’era il riscaldatore.
Grazie per la spiegazione… mi sono sempre chiesto come funzionassero… io credevo con una cosa simile a quella nella foto…
Ma la stessa cosa viene applicata anche per gli aerei che possono operare in configurazioni particolari, tipo quelli acrobatici o lì si usano sistemi diversi… ?? (scusate il piccolo OT)
No, per gli aerei il carburante, benchè pressurizzato (con altri sistemi), per evitare di “non pescare” si utilizzano speciali pozzetti in zone particolari che permettono una certa autonomia anche con assetti inusuali.
se non sbaglio si trattava di una specie di anello debole (letteralmente) nel circuito dell’elio che sarebbe dovuto saltare per disperdere l’elio in caso di eccessiva pressione, per evitare una pericolosa esplosione dei serbatoi. spero ci sia qualcuno più informato in grado di confermare o smentire quanto ho appena scritto