enorme lago di metano su Titano

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_dicembre_20/saturno-lago-burchia_2f3047e2-ed76-11de-9ea5-00144f02aabc.shtml

Astronauti in barca sul lago di metano di Titano:


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Astronauti no, ma un probe galleggiante chissa’ se lo vedremo nell’arco delle nostre vite.

Anche cosi’ sarebbe una missione di straordinaria complessita’, ma in teoria su una superficie liquida e’ piu’ facile spostarsi a relativamente lungo raggio senza troppo impevisti che sul terreno.

Oppure un anfibio-sommergibile:


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Non sono d’accordo. I laghi finora osservati sono di modeste dimensioni, ed i liquidi sono uno stato della materia eccessivamente omogeneizzante; una volta che raccogli un campione di metano in un punto per vedere se e quali aminoacidi contiene non otterrai un altro campionamento straordinariamente differente all’altro capo del lago.
Il rover è sempre l’opzione migliore (oppure un aerostato), grazie alle sedimentazioni e stratificazioni che solo un terreno solido può dare.

sono immagini della trasmissione televisiva “Viaggio nel Cosmo” di Pietro Angela realizzata sulla Terra verso la fine del secolo XX

scusa se dissento ma la superficie del Mare Kraken è di 400000 Km quadrati-

non sarebbe meglio un hovercraft?

il mar Caspio, considerato il più esteso lago terrestre, misura anch’ esso 400.000 kmq e quindi considerando le dimensioni di Titano e quelle della Terra è logico rendersi conto delle proporzioni.

Io mi “accontenterei” anche di una cosa del genere… Sarebbe fantastico!


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Ops… successivamente ho letto l’articolo con le enormi dimensioni di questo bacino, ma rimane il difetto della relativa omogeneità del sito. Il probe inamovibile in quest’ottica non è un limite.

Intendevo il rover perché sono più propenso a dare priorità all’esplorazione del suolo. Però pensandoci ora Titano è l’unico corpo eccetto la Terra ad avere bacini liquidi, quindi per esso si può fare un eccezzione.

e poi l’hovercraft (posto sia fattibile si Titano) e sia terrestre che acquatico.

volevo ricordare un aspetto che in ipotetiche future esplorazioni potrebbe facilitare di molto la mobilità in volo e al suolo (come gia suggerito hovercraft?)… titano ha una gravità poco superiore a 1/10 di quella di quella della terra (nonostante le dimensioni del satellite siano paragonabili a marte che è roccioso ed ha una gravità pari circa a 1/3 di quella terrestre), e una pressione al suolo che se non ricordo male è quasi il doppio…quindi…avanti con le sonde non solo al suolo ma anche con profilo di missione di perlustrazione “aerea”. sembrerebbe davvero un posto dove poter sperimentare il volo di icaro…

L’hoowercraft forse e’ troppo energivoro.

Ci vuole qualcosa di piu’ passivo.

Su Titano le celle FV sono praticamente inutili data la distanza dal sole e la densita’ dell’atmosfera (intensita’ luminosa circa l’1% che sulla Terra). E batterie a perdere darebbero al probe una vita troppo breve. Certo, si potrebbe mettere a bordo un RTG che magari durante il viaggio dalla Terra contribuirebbe ad alimentare la sonda madre… ma renderebbe la missione molto costosa e controversa (anche se non sarebbe certo il primo RTG ad essere lanciato)

Comunque con cosi’ poca energia a disposizione per esplorare un bacino grande il triplo dell’Adriatico (di cose da vedere e da scandagliare ce ne saranno) mi chiedo se il modo migliore non sarebbe navigare a vela. Basta una piccola ala verticale, piu’ che una vela vera e propria. In questo modo l’energia richiesta per manovrare sarebbe veramente poca e forse basterebbe una power supply convenzionale…magari eolica anch’essa, visto che su Titano il vento c’e’.

Sarebbe in ogni caso una missione di straordinaria complessita’.

Uno dei tanti elementi che complicano le cose sono anche i tempi di trasmissione, i Rover marziani sono teleguidati piu’ facilmente in quanto bastano pochi minuti …ma Saturno e’ a un’ora luce dalla Terra… mica bazzeccole.

Rover a parte, su Titano mi aspetterei prima dei probe aereostatici, del resto ne sono stati ipotizzati parecchi, praticamente per tutti i pianeti e satelliti dotati di atmosfere significative, inclusi i giganti gassosi.

Ma non ci potrebbe essere un qualche modo per utilizzare tutto questo combustibile?
Avete qualche idea?
L’ossigeno per bruciare il metano si potrebbe estrarre dal suolo, penso.
Ma come alimentare i mezzi di esplorazione del satellite?

Con la complicazione di avere più sistemi che moltiplicano la problabilità di malfunzionamenti, macchinario per l’estrazione di ossidante più l’accumulatore di energia; l’utilizzo di RTG è ancora oggi la soluzione più semplice.

A me non tange di questa mosca bianca; quella gente che fa i picchetti per un singolo RTG poi va a casa propria ad utilizzare i più svariati elettrodomestici od a ricaricare il loro ultimo modello di videofonino.

Concordo anche considerando che si tratta di RTG per ricerca

Ho provato a fare un (brutto) disegno di una possibile e futuristica stazione di ricerca automatica su Titano. (Non mi prendete in giro: è solo un abbozzo).
Si userebbe in breve un RTG per ricavare ossigeno liquido dal suolo, il quale ossigeno poi verrebbe usato per la combustione del metano.
Certo non è un progetto di facile realizzazione:


Mi sfugge l’utilità della combustione del metano quando hai un RTG…

Ma come, Albyz?
Lì hai miliardi di metri cubi di combustibile senza ossidante!
Inizialmente devi usare una fonte esterna, ma poi hai tutto,
per la propulsione, per l’energia, per il decollo e l’atterraggio dei moduli.
Non mi ricordo la discussione in cui si parlava di propulsione a metano…