ESA: Annunciati i CubeSat per il volo inaugurale di Vega

Dalle 22 proposte inviate da istituti didattici e universitari di tutta Europa sono stati scelti i 9 Cubesat (satelliti dalle dimensioni non maggiori di 10x10x10 cm e 1kg di peso) che voleranno come payload del primo lancio del nuovo vettore Italo-Europeo a fine 2008 o inizio 2009.
Il payload è stato scelto cercando di coprire e non sovrapporre diversi campi e metodi di ricerca studiati da 9 differenti università ai cui progetti lavorano decine di studenti.
I satelliti verranno montati su 3 P-POD, il meccanismo di rilascio controllato per 3 cubesat ciascuno, sopra l’upper stage AVUM.
I satelliti verranno posti su un’orbita molto inclinata e si pensa potranno operare per almeno un anno gestiti da singole stazioni di controllo nelle rispettive università.
La proposta iniziale di ESA prevedeva solo 6 satelliti da lanciare ma dato il grande successo che ha avuto l’iniziativa si è decisono di aggiungere ulteriori 3 “posti” per aumentare le possibilità di inserimento.
Insieme ai 9 selezionati sono stati scelti anche 2 riserve, le quali se non voleranno con il Vega si cercherà di inserirle presto in una successiva missione.

I 9 selezionati sono:

  • SwissCube (École Polytechnique Fédérale de Lausanne, Svizzera): una missione per caratterizzare i bagliori dell’atmosfera terrestre;
  • Xatcobeo (Università di Vigo e INTA, Spagna): una missione per dimostrare nuove tecnologie software di apertura per pannelli solari e antenne.
  • UNICubeSAT (Università di Roma, Italia): un satellite per la misura della densità atmosferica utilizzando una Bilancia di Broglio;
  • Robusta (Università di Montpellier 2, Francia): una missione per testare e valutare gli effetti delle radiazioni su elettroniche a transistor bipolari;
  • AtmoCube (Università di Trieste, Italia): monitoraggio dell’ambiente spaziale con parametri quali i flussi di radiazioni, il campo magnetico e la densità atmosferica;
  • e-st@r (Politecnico di Torino, Italia): dimostrazione di un sistema di controllo attivo di assetto su 3 assi con un sistema di misurazione inerziale;
  • OUFTI-1 (Università di Liegi, Belgio): una missione per testare l’uso del protocollo di trasmissione radio digitale amatoriale D-STAR nello spazio;
  • Goliat (Università di Bucarest, Romania): cattura di immagini della terra con una camera digitale e misurazione delle radiazioni e del flusso di micrometeoriti;
  • PW-Sat (Università della Tecnologia di Varsavia, Polonia): una missione per testare un sistema espandibile per aumentare nella manniera desiderata la resistenza atmosferica per il rientro controllato dei satelliti.

I due backup sono invece:

  • UWE-3 (Università di Wuerzburg, Germania): dimostrazione di un sistema di controllo d’assetto su tre assi utilizzando dei “magnetotorquer”;
  • HiNCube (Università di Narvik, Norvegia): ripresa di immagini della Terra utilizzando una camera digitale.

Le tappe di avvicinamento saranno le seguenti:
a -14 settimane dal lancio dovranno essere fornite le “casse” dei satelliti per le prove di integrazione con il dispenser;
a -12 settimane ci sarà la CubeSat Flight Acceptance Reviews;
a -10 settimane tutto l’hardware verrà spedito a Kourou per l’integrazione finale.

ESA offrirà per il lancio i P-POD, costruiti da CalPoly (USA), l’integrazione, un team di tecnici per aiutare i gruppi universitari nelle ultime fasi eventuali test aggiuntivi richiesti dal gestore del lancio e il viaggio per il supporto al lancio per tre studenti per ogni team.

Bene, bene, il primo lancio si avvicina!

Questa iniziativa didattico-universitaria, mi sembra proprio una bella iniziativa, mi sorge spontanea al seguente domanda.

E’ la prima volta che per il primo lancio di un nuovo vettore si realizza una iniziativa di questo tipo o ci sono dei precedenti? E se si, quale è stato il vettore e di quale paese?

Qui il sito web di AtmoCube :thinking: