Esiste un museo dello spazio in Italia?

P.S. Hai visto il CR 42???

:wink: Certo, anche se è stato l’esemplare più fotografato ed ammirato da coloro nel gruppo che hanno partecipato agli eventi della II°GM.
Era un velivolo superato se paragonato ai vari Spitfire, Hurricane e Bf-109… ma i piloti italiani lo amavano per le sue incredibili doti acrobatiche tipiche delle velature biplano.

Ecco allegata una immagine che mi ritrae con il primo prototipo del motoreattore Campini-Caproni CC-1:

Al Museo della Scienza di Milano c’è una fusoliera che assomiglia molto a questa. Non la vedo da tempo ma mi pare che la didascalia parli proprio di un Campini-Caproni. Ricordo però molto bene lo stato di conservazione dell’esemplare: una discarica.

Paolo Amoroso

Ecco allegata una immagine che mi ritrae con il primo prototipo del motoreattore Campini-Caproni CC-1:

Al Museo della Scienza di Milano c’è una fusoliera che assomiglia molto a questa. Non la vedo da tempo ma mi pare che la didascalia parli proprio di un Campini-Caproni. Ricordo però molto bene lo stato di conservazione dell’esemplare: una discarica.

Paolo Amoroso

Se è così propongo una mail di protesta :rage:

Al Museo della Scienza di Milano c'è una fusoliera che assomiglia molto a questa. Non la vedo da tempo ma mi pare che la didascalia parli proprio di un Campini-Caproni. Ricordo però molto bene lo stato di conservazione dell'esemplare: una discarica.

Ne abbiamo già discusso nel Forum, non ricordo dove.

Questa in breve la storia del Caproni-Campini.

Nel 1935 l’Ing. Secondo Campini, esperto nel campo delle turbine, propose a Gianni Caproni di realizzare una “fusoliera volante” per il suo motoreattore. Da questo connubio nacque il progetto Caproni-Campini (CC) costruito in due esemplari (CC1 e CC2) più una fusoliera per prove statiche.

Il CC1 (alcune fonti lo riportano come CC2) fece il suo primo volo nell’agosto del 1940 divenendo, in tal modo, il secondo aereo a reazione del mondo.

Dei due CC uno prese la strada dell’Inghilterra (di cui poi si sono perse le tracce) mentre l’altro, più la fusoliera usata per le prove statiche, finirono presso il museo della Scienza e della Tecnica di Milano.

Negli anni '60 fu deciso il restauro del CC1 (o CC2? Mah…) dato che nel corso degli anni aveva assunto una colorazione “spuria”. Dopo il restauro il velivolo fu trasferito presso la sua attuale sede del Museo dell’Aeronautica Militare Italiana di Vigna di Valle (sul lago di Bracciano) dove fa bella mostra di se (come giustamente rendono le foto di LOrlandi).
La fusoliera rimase a Milano e mi spiace apprendere che abbia fatto questa fine ingloriosa…

Il compressore (situato a prua nel velivolo) del Campini-Caproni era messo in rotazione da un motore a scoppio alternativo.
Il flusso di aria compressa dal motore a scoppio era accelerato verso poppa e a valle di un combustore veniva espanso attraverso l’ugello di scarico dotato di plug mobile.
Se Campini avesse posizionato una turbina (anche monostadio) a valle del combustore collegata, per mezzo di in asse, al compressore, sarebbe stato l’inventore del moderno turbogetto.

#-o Mi son sempre chiesto che “razza” di rumore poteva fare il CC-1 in volo.
Un misto fra il rombo possente (neanche tanto visto che il motore era “intubato” nel grande condotto che attraversava l’intera fusoliera, da prua a poppa) di un motore a scoppio e il frastuono prodotto da un combustore tipo AB ??

Qui c’è un bel video, purtroppo muto:

Il CC1 (alcune fonti lo riportano come CC2) fece il suo primo volo nell'agosto del 1940 divenendo, in tal modo, il secondo aereo a reazione del mondo.

:wink: La tua spiegazione è impeccabile, archipeppe.
Ma, ricordiamolo, anche un velivolo ad elica può essere classificato “a reazione”, visto che questo organo propulsivo è in grado di produrre moto secondo il terzo principio della dinamica (o 3° legge di Newton) che afferma che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.
Nel suo moto rotatorio, l’elica accelera il flusso d’aria generando moto in direzione opposta rispetto a quella del flusso accelerato.
Ma, a differenza di un turboreattore, l’elica “patisce” la dispersione periferica, annullata, nel turboreattore, dagli stadi statorici del compressore assiale che servono, appunto, a raddrizzare il flusso diretto in camera di combustione.

P.P.S. Hanno esposto anche l'Re 2001 ripescato in Sardegna nel '91?? L'ultima volta che sono stato al Museo (2003) era ancora in fase di restauro.

Non l’ho visto.
Ho notato la presenza, invece, di un IMAM Ro.37 ritrovato in Afghanistan qualche anno fa.

:roll_eyes: Tra tutti i velivoli che hanno fatto storia, non poteva mancare il nostro ultra-longevo spillone, nella versione da ricognizione fotografica RF-104G, munito di pod Orpheus in carico al 3° Stormo di Villafranca:

L’altro velivolo di cui si intravede la coda, nella tre-quarti-anteriore postata in precedenza relativa all’RF-104G, è un G91Y (o Yankee).
Sapete come mai è stata scelta la Y per identificare questa variante del nostro popolarissimo “piccolo Sabre” ??
Per via della forma del condotto di alimentazione aria ai due turbogetti J85: il condotto è unico alla presa, mentre si biforca (assumendo proprio la forma della Y) per alimentare i due turbogetti.

Che spettacolo, eh Luigi??

Lo Spillone è resterà per sempre il mio aereo preferito…ricordo di una visita a Grazzanise una decina di anni fa.
L’allora comandante del Gruppo saltà a bordo del suo destriero “pulito” (ossia senza carichi alari e subalari - nota per i neofiti), decollò “full A/B” (cioé a pieno postbruciatore) e schizzò in candela verso il cielo azzurrissimo della Campania.

Continuò a salire in candela, col puntolino del postbruciatore che si allontanava in alto, fino a quando non sentimmo il bang supersonico…

Quella volta ho fatto decisamente fatica a trattenere le lacrime per l’emozione…

Che spettacolo, eh Luigi??

Lo Spillone è resterà per sempre il mio aereo preferito…ricordo di una visita a Grazzanise una decina di anni fa.
L’allora comandante del Gruppo saltà a bordo del suo destriero “pulito” (ossia senza carichi alari e subalari - nota per i neofiti), decollò “full A/B” (cioé a pieno postbruciatore) e schizzò in candela verso il cielo azzurrissimo della Campania.

Continuò a salire in candela, col puntolino del postbruciatore che si allontanava in alto, fino a quando non sentimmo il bang supersonico…

Quella volta ho fatto decisamente fatica a trattenere le lacrime per l’emozione…

Grandissimo archipeppe.
Credo di essere tuo coetaneo ed ho vissuto di persona l’epoca dell’F-104S.
Ricordo di quando ero ragazzino (10-12 anni, erano i primissimi anni '80)… riuscivo ad uscire fuori casa prima che lo spillone passasse velocemente lungo la costa abruzzese… ammiravo la sua meravigliosa sagoma affusolata… a volte riuscivo a scorgere le marche bianche a caratteri cubitali che apparivano sui lati anteriori della fusoliera, prima che subentrassero quelle low-visibility… poi il frastuono del J-79 con il caratteristico pennacchio nero dei gas di scarico (alla faccia dei moderni turbofan ad elevato rapporto di diluizione…).
Sono ricordi che rimarranno impressi in me per sempre.

Gran bella bestia … irruenta e e spesso recalcitrante … ma vederla volare in cielo emozionava ad ogni passaggio …

Quella volta ho fatto decisamente fatica a trattenere le lacrime per l'emozione...

:cry: Ho provato le tue stesse emozioni recentemente, più precisamente lo scorso settembre 2006, quando andai alla manifestazione aerea dell’RSV di Pratica.
Ricordo che le esibizioni furono limitate dalla spessa coltre di nubi con frequenti rovesci e che, mentre la stragrande maggioranza del pubblico trovava riparo sotto diversi shelter ed hangar vari, io, alla vista del decollo dell’Eurofighter, mi precipitai sotto l’acqua per “ascoltare” la musica prodotta dalla coppia di EJ-200.
Mentre l’EFA si arrampicava nel cielo, io ero lì sotto, ad ammirare le sue evoluzioni fino a sentire il fragore degli after-burners rimbombare nel mio stomaco.
Non riuscii (neanche io, te lo assicuro) a trattenere l’emozione e qualche lacrima fece la sua apparizione nei miei increduli occhi.
Sono convinto che una esibizione aerea possa essere rilevata ed apprezzata dai cinque sensi: olfatto, gusto, vista, udito, tatto.
Quindi le esibizioni aeree godono, secondo me, di caratteristiche ORGANOLETTICHE…

Allora posso fare un pò di chiarezza sul Museo della Scienza e Tecnologia di Milano dove ho lavorato per anni e quindi conosco benissimo la situazione:

  • attualmente al museo non c’è alcun reperto “spaziale” esposto

  • il frammento di roccia lunare insieme a una piccola bandiera italiana che ha volato sull’Apollo 15 è rimasta esposta nella mini sezione di Astronomia da marzo 2005 fino a maggio 2006 quando è successo il caso del frammento di roccia lunare trafugato in Centroamerica presso il locale museo. Il frammento è tornato nel caveau per ragioni di sicurezza…(voi dite bastava mettere l’allarme…l’allarme c’era e suonava praticamente ogni ora… :expressionless:

  • nei primi anni 90 con la collaborazione di Italian Space Society (credo c’entrasse qualcosa anche Giovanni Caprara, giornalista scientifico del corriere) fu organizzata la mostra MondoSpazio che presentava una serie di modellini, simulacri e mock-up di satelliti…il tutto è ancora inscatolato perfettamente nei sotteranei del museo in attesa di una futura ricollocazione ma sfogliando l’elenco dei pezzi non c’era nulla di “clamoroso”

-la cosa più voluminosa oggi presente sono i mock-up in scala 1:1 dei 4 satelliti Cluster dell’ESA che verrano esposti al termine del rifacimento della sezione di telecomunicazioni (e di altri rifacimenti entro il 2009 mi dicono…)

  • Campini caproni: qui la storia è esattamente quella che avete detto. Il reperto del museo è la fusoliera per prove statiche che è in condizioni diciamo discutibili e in attesa di restauro (per ora è andato in restauro in Austria uno Junker austro-ungarico della prima guerra mondiale che dovrebbe rientrare tra poco)

Note a margine: negli anni 80 e 90 il museo è stato completamente abbandonato da istituzioni, aziende, e il bilancio languiva ma languiva…non è per fare l’avvocato ma pensate che al museo di Milano c’erano 28 dipendenti mentre al Deutsche Museum di Monaco quasi 400!!! Grazie al cielo da sei sette anni qualcosa si è mosso, sono tornati gli sponsor, le istituzioni e piano piano la situazione migliora e si sono potuti organizzare cose come il traporto del sottomarino Toti…

In realtà ci sono da un pò “rumors” di un importante pezzo “spaziale” che dovrebbe arrivare da EST ma il mio contratto anche se scaduto, mi vincola alla riservatezza…

Questa non la sapevo proprio! Sono stato a Colleferro per lavoro cinque anni fa, e ho visto solo il booster di Ariane esposto come “gate guardian”

chi alvora o lavorava nel settore ne sà sempre una in più… ecco svelati alcuni misteri sul museo di Milano
Qualcosa da EST? Tiriamo ad indovinare: una Soyuz di seconda mano? Magari quella del primo cosmonauta italiano?
Vedremo.

L’hai detto tu ovviamente…io non ho detto nulla!
Ma “si dice” che trattare coi russi di queste cose è sempre alquanto complesso e che ultimamente lo spirito affaristico predomini…
per farti capire di che cifre si parla guarda su ebay quanto viene solo un finestrino di soyuz…
http://cgi.ebay.com/Russian-Soyuz-Spacecraft-Window-21-Flown_W0QQitemZ280120393764QQihZ018QQcategoryZ40129QQrdZ1QQcmdZViewItem

Erano solo ipotesi. Mi devo accontentare del giretto fatto sul MIR tanti anni fa. Era solo un modello, ma che emozione.
Ciao.