Esperienze e avventure di un controllore di volo Shuttle

Cortocircuiti che causano incendi in cabina, celle a combustibile che perdono H2 e devono essere spente, APU in avaria, perdite di ossigeno dalla cabina, strumentazione in avaria, RTLS: sono le emergenze che i controllori di volo Shuttle simulano quotidianamente. Ora è possibile leggere il racconto di queste esperienze da una di loro, che ne parla sul suo blog e su Twitter in diretta (subito dopo le simulazioni…), @absolutspacegrl. In altre parole, The Right Stuff, in 140 caratteri o meno.

Paolo Amoroso

Fantastico, grazie Paolo per la segnalazione. Sottoscritto il feed_RSS e il followup di twitter. :wink:

Un’altra ragione per seguirla: era al controllo missione di Houston al lancio di STS-120.

Paolo Amoroso

è stato messo privato il blog…avete idea di come richiedere l’invito alla visione?

Credo che sia una mossa prudenziale dovuta al fatto che le aziende di cui sono dipendenti absolutspacegirl e altri twitteristi hanno notato che i loro impiegati parlano pubblicamente di argomenti legati al loro lavoro senza passare dal placet degli uffici stampa.
Per ora restiamo in attesa…

era da prevedere, ora sappiamo tutti che la nasa mette in piazza tutto…ma siamo realisti non mettono in piazza proprio proprio tutto! è normale,umano e sensato a mio avviso!

Beh, NASA è una cosa, i contractors come quelli che impiegano absolutspacegirl e altri sono tutt’altra parrocchia, per cui ognuno detta la sua politica di gestione delle informazioni.
In realtà credo che l’unica cosa che le aziende abbiano da temere è la diffusione di calunnie o dettagli di apparati coperti da brevetto, cosa che è lontanissima dall’approccio di persone come lei, flyinjenny, Damaris Sarria, che invece trasmettono solo tantissima passione per il loro lavoro.

Indubbiamente queste persone trasmettono tanta passione e fanno bene!
Ma mettendomi nei panni delle ditte, non posso fidarmi a priori che non escano notizie riservate, anche involontariamente ovvio!

Allora sono necessari contratti di NDA per i dipendenti.
Se sono già previsti, il problema non si pone, l’uso di Twitter non è dissimile da qualsiasi altro mezzo di comunicazione.

Il vero problema in questi casi e’ l’uso di materiale governativo (computer, ecc) e l’uso nelle ore di lavoro. Tutto qui.

In altri casi invece, c’e’ il timore che la persona venga identificata come un portavoce dell’azienda, specialmente in contesti dove è difficile includere un disclaimer su ogni intervento.

Il mondo è cambiato e prima o poi ci si abituerà anche a gestire queste cose.

Indubbiamente quello che dici è sacrosanto…la mentalità e soprattutto la legislazione non tengono il passo dei nuovi media…