Esperimento CNGS: Neutrini dal CERN al Gran Sasso

L’AQUILA - Un viaggio di 730 chilometri in appena 2,5 millisecondi: viaggiano alla velocita’ della luce i neutrini prodotti nel CERN di Ginevra e ‘‘sparati’’ verso i Laboratori Nazionali dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (INFN) al Gran Sasso. Quello appena cominciato e’ un esperimento senza precedenti e atteso da anni dai fisici di tutto il mondo perche’ per la prima volta sara’ possibile avere risposte concrete sul comportamento dei neutrini , particelle abbondantissime in natura ma inafferrabili perche’ attraversano la materia senza lasciare alcuna traccia.

L’esperimento CNGS (Cern Neutrino to Gran Sasso) permettera’ perfino di ‘‘fotografare’’ uno dei fenomeni finora solo ipotizzati nel comportamento dei neutrini , ossia la capacita’ di queste particelle di assumere caratteristiche diverse: i componenti delle tre famiglie di neutrini (elettronici, muonici e tauonici) possono trasformarsi in modo da passare da una famiglia all’altra in un fenomeno chiamato oscillazione. Come una gigantesca lastra fotografica, il rivelatore Opera catturera’ le immagini dei prodotti dell’oscillazione dei neutrini muonici in tauonici: appena una quindicina di immagini (i fisici non ne aspettano di piu’, sui miliardi di neutrini in arrivo al Gran Sasso), ma sufficienti per aprire un nuovo capitolo della fisica contemporanea. Queste particelle capaci di attraversare la materia senza lasciare traccia non sono mai state osservati direttamente.Quella che alcuni esperimenti hanno potuto osservare e’ stata soltanto la loro scomparsa.

L’Europa, con l’Italia in prima fila, partecipa cosi’ a pieno titolo alla caccia alla massa dei neutrini , un obiettivo inseguito da oltre 70 anni e che Stati Uniti e Giappone stanno cercando di raggiungere da tempo. da uno dei tre acceleratori del CERN, l’SPS (Super Proto Sincrotrone) vengono prodotti protoni che vengono poi ‘‘sparati’’ contro un sottilissimo bersaglio di grafite e fatti decadere fino a formare particelle secondarie chiamate pioni e kaoni. Queste particelle vengono poi imbrigliate in un fascio e fatte scorrere in un tunnel lungo un chilometro. E’ qui che si formano i neutrini che, alla velocita’ della luce e con una spinta fortissima, cominciano la corsa verso il Gran Sasso,attraversando meta’ Italia. A riceverli sono i rivelatori dei due grandi esperimenti del Gran Sasso, chiamati Opera (gia’ attivo in questi giorni) e Icarus, che entrera’ in funzione successivamente

[ANSA]