Esperti NASA a supporto dei minatori intrappolati in Cile

Un team di esperti NASA, capitanati dal Dr. Michael Duncan, sta dando supporto nelle operazioni di salvataggio degli sventurati minatori in Cile.
Come saprete, 33 uomini sono intrappolati dal 5 agosto ad una profondità di 700 metri in una miniera nei pressi di San Josè.

Si stima che per la realizzazione del “pozzo di fuga”, ci vorranno non meno di 4 mesi, periodo nel quale i minatori continueranno ad essere monitorati ed alimentati tramite gli appositi piccoli condotti di emergenza.

Duncan è il vice Chief Medical Officer dello Space Life Sciences Directorate ubicato al JSC e il suo staff sarà certamente di grande aiuto ai minatori sia dal punto di vista medico/nutrizionale, ma anche (e soprattutto aggiungerei io) psicologico.

Non credo ci sia bisogno di spiegarvi da dove derivi l’esperienza della NASA quando si tratta di persone “bloccate” in un ambiente chiuso per lungo periodo.

Quando ho sentito la notizia pensavo proprio alla questione psicologica di quei poveri minatori collengadola alle esperienze della NASA sulla ISS…

Una specie di Mars500 forzata.

Ma in condizioni molto più estreme, oltretutto con un “equipaggio” non di volontari motivati. Credo che quersta esperienza varrà più di mille missioni simulate, proprio per l’umanità vera che farà da cavia. Per altro pare di capire che non sussistano gravi rischi, cioè nuovi crolli sarebbero scongiurati, ma è solo una situazione di stress da puro isolamento, forzato.
Beh, spero che si risolverà tutto per il meglio.

Probabilmente molto più realistica come situazione di “emergenza” anche se ne avremmo fatto volentieri a meno!

Potrebbe essere un esempio di mutuo aiuto: la scienza spaziale da un supporto alle attività “normali” e ne ricava dati utili per i suoi programmi.

Credo comunque che l’esperienza NASA in situazioni di questo genere (isolamento forzato) darà una grossa mano dal punto di vista psicologico ma anche fisico/medico a quei poveretti là sotto! Credo che ai familiari (che credo soffrano non meno dei rispettivi cari) sia un po’ di sollievo sapere che a supporto ci siano anche questi esperti NASA. In questi casi anche se l’apporto è minimo (o anche nullo), il fattore psicologico di vedere i massimi esperti mondiali che si interessano e lavorano è sicuramente di sollievo! :ok_hand:

Una volta terminata positivamente quest’odissea, sarà interessante poter attingere informazioni dai report che ne seguiranno. Concordo con Biduum, la NASA oltre che portare a supporto tutto il suo bagaglio di esperienza per queste condizione estreme, ne potrà trarre altre informazioni estremamente utili.

Già mi vedo l’uscita di libri e susseguenti (e malriusciti) film, sulla scia di disastri aerei sulle ande ecc…
chissà che questa disavventura non porti un pò di fortuna a quei poveri minatori, una volta liberati!

Sicuramente qualche gettone di presenza in programmi TV di tutto il mondo riusciranno a tirarlo su, nonche’ i diritti su eventuali pubblicazioni.

Comunque la situazione di massimo stress LA HANNO GIA’ SUPERATA.

Era prima, quando pensavano di morire soffocati o di fame o mangiandosi tra loro.

Adesso, collegati via telefono, in voce e in video, riforniti di cibo e medicinali, in mondovisione, e’ una bazzeccola…

Ora sono collegati alla civilta’, ora hanno un futuro… e da punto di vista psicologico la situazione e’ ben diversa.

A questi uomini in fondo e’ andata bene, e il ritorno in superficie lentissimo e dopo mesi potrebbe perfino essere una piccola fortuna, che gli consentira’ probabilmente di non dover piu’ rientrare in quel pozzo per dar da mangiare alla loro famiglia.

Quanti minatori purtroppo sono rimasti isolati in sacche e mai piu’ ritrovati, e probabilmente hanno avuto una fine terribile?

Dal punto di vista della ricerca probabilmente le informazioni piu’ preziose sono proprio quelle sulle reazioni e sul comportamento di prima, di quando pensavano di essere destinati a morire male.

Potrebbe essere utile all’esplorazione spaziale per preparare meglio l’eventualita’, infausta ma ineliminabile, che degli uomini restino bloccati nello spazio senza possibilita’ di soccorso, fino all’esaurimento delle scorte.

Quello che succedera d’ora in poi, invece, e’ un reality show… una passerella… a cui, mi spiace dirlo ma del resto i finanziamenti si ottengono anche cosi’, partecipa anche la Nasa. E poi un po’ di aiuto possono darlo e sicuramente dati scientifici utili in futuro ne possono ricavare… non e’ 100% passerella. Ma anche se lo fosse in fondo farebbero bene…