Etica "aerospaziale"

Ciao a tutti, è un po’ che sono assente da questo forum!
Molti di noi oltre ad essere appassionati di astronautica lo sono anche di aeronautica. Soprattutto in quest’ultimo settore però si fa riferimento al settore militare piuttosto che civile. Ora, la domanda che mi sto ponendo da un po’ è rivolta a coloro i quali ripudiano la guerra: come vi ponete moralmente nella questione? Cioè, io stesso rimango affascinato dai caccia e da tutto quello che ne gira attorno, ma sapendo che comunque sono nati con obiettivi militari a volte rimango un po’ interdetto. Poi, sapendo che alcuni del forum lavorano nel settore aeronautico volevo chiedervi se vi siete mai posti il problema.
La domanda nasce in quanto, da neolaureato, sto inviando CV a destra e a manca, ma la stragrande maggioranza delle aziende si occupa del settore aeronautico (e non aerospaziale, ahimè) e spesso militare (le principali aziende le ho trovate non a caso sul sito www.aiad.it).

Personalmente penso che ci siano molte persone che siano contro la guerra ma che lavorano nel settore aeronautico per pura passione del volo, che rimane però in gran parte materia militare.

Ogni intervento sarà ben accetto!

PS: noto la presenza di nuove emoticons… questa è la migliore! :facepunch: :grinning:

Eh caro AcciaIAS, hai posto il dito in un punto dolente…

Da appassionato di aerei, di tutto ciò che vola in aria e nello spazio, devo confessarti che sono appassionatissimo di velivoli militari (specie italiani, specie della II Guerra Mondiale).
Naturalmente pur non ritenendomi un “pacifista” nel senso corrente del termine, certamente non amo la guerra e non la ritengo “un male indispensabile” o un “fuoco purificatore”.
La ritengo una sciagura, molto spesso evitabile, in qualche modo connaturata nell’animo umano.
Almeno fino a quando l’Umanità non crescerà passando dall’attuale stato adolescenziale collettivo ad uno più maturo e consapevole.

Posto ciò ho imparato con gli anni ad accettare la dicotomia insita nella tua domanda, da un lato mi piacciono (e molto) gli aerei militari, dall’altro non mi piacciono (per niente) le guerre ed il carico di sofferenze che inevitabilmente loro si accompagna.

Come operatore del settore posso solo essere contento del fatto di lavorare in una società quasi esclusivamente impegnata nel settore civile. Conosco delle persone che lavorano in aziende impegnate nel settore della Difesa, allo scoppio della II Guerra del Golfo erano in “fibrillazione” perché dei loro “bambini” dovevano essere collaudati sul campo dagli americani (parole letterali).

Sinceramente, mi sono sempre chiesto come facessero a dormire la notte…

Già, hai colto il nocciolo della questione :smiley:
Solo per curiosità, dove lavori? Magari mandami un messaggio privato se non ti va di dirmelo in pubblico :-#

Nessun problema, lavoro per il MARS (Microgravity Advanced Research and Support Center) di Napoli, una società di Telespazio (Gruppo Finmeccanica/Thales).
Così come Buran, un’altro iscritto (molto attivo) al Forum.

Ulteriori informazioni sulla società per cui lavoriamo le puoi reperire al seguente link:

www.marscenter.it

Di queste cose ne avevo parlato in un’altro intervento riguardo la scomparsa di Tibbets.Come ho piu’ volte detto e come si educe dal mio avatar le mie idee dovrebbero essere chiare; pero’ cio’ non toglie che io ritenga piu’ ipocrita coloro che parlano di guerre SANTE, GIUSTE ecc. Le guerre sono solo morte e distruzione, di nobile ed eroico non c’e’ nulla.Poi quando diplomazia e buon senso vengono meno come “estrema ratio” si ricorre alle armi, e qui ci tengo a ricordare che in quel caso regole d’ingaggio e cavolate simili sono solo dannose per chi combatte, creando solo confusione e malintesi.Io ammiro tutto cio che vola, in particolar modo l’ areronautica militare.Ieri neanche farlo apposta con Kruaxi eravamo a Grosseto, patria dell’EFA e mi viene da fare un paragone, magari un po’ farzato ma attinente.Uno puo’ ammirare l’operato di un dottore, poi pero’ spera sempre che si annoi per mancanza di lavoro.Cosi’ e’ la difesa moderna di una nazione civile: lavorare e tenersi sempre pronti per sperare di non intervenire MAI.Quando pero’ dovesse capitare via le ipocrisie e facciamo il lavoro senza doverci rimettere le mani, come e’ successo durante la I Guerra del Golfo; dove Bush-padre si volle accontentare di una vittoria precoce non intervenendo fino dentro Baghdad per eliminare allora Saddam (o forse gli faceva piu’ comodo cosi’).
Ciao da Jolly Rogers

Non vorrei si andasse fuori topic discutendo sulla convenienza o meno della Guerra in Iraq (che tra l’altro io considero un’altra sconfitta militare americana) o sulla necessità di sviluppare armi sempre più efficienti con l’obiettivo della prevenzione.
Chi è appassionato di aeronautica non può non ammirare aerei militari come l’EFA, però mi pare eccessivo paragonare l’aeronautica militare al dottore di cui non si può fare a meno. Allo stesso modo dovrebbero essere considerati “dottori” lo scudo spaziale, i carriarmati, i fucili, le pistole, tutte quelle tecnologie cioè che permettono di difendersi da un eventuale attacco (la stessa corsa agli armamenti della guerra fredda).
Per cui penso che la maggioranza degli appassionati di aeronautica veda nei velivoli militari solo un bel concentrato di tecnologia applicata alla passione del volo (un po’ come le auto sportive per gli appassionati di automobilismo). Purtroppo se, come diceva Einstein,tutti gli sforzi tecnici devono tendere al benessere dell’uomo e del suo destino, ahimè, l’EFA non va verso questa direzione (e lo dico con rammarico).

Beh, tutto, ma veramente tutto può essere usato per scopi "buoni o “cattivi”.
Pensate ad una lama che può uccidere (come spada o pugnale) oppure salvare una vita (come bisturi).
Gli aerei non fanno differenza, sono mezzi bellissimi, frutto del più alto ingegno umano, possono essere però usati per portare morte e distruzione oppure per utilità (viaggi) o anche per divertimento puro (volo acrobatico).

Non si può essere sempre integralisti perchè l’integralista è una persona culturalmente miope.
Poi uno può avere dei principi morali (ed è giusto che sia così) ma sempre rifuggendo dall’integralismo.

In effetti e’ piu’ o meno quello che intendevo, il paragone era una forzatura ma non cosi’ eccessiva.Altrimenti si fa come una parte politica italiana che ripudia la guerra salvo poi scioperare quando fabbriche come l’ex Oto Breda poi divenuta Oto Melara chiudevano o mandavano in cassa integrazione quando scarseggiavano le commesse.E guardate che tali commesse non erano lavatrici ma spesso armamenti come le famigerate mine antiuomo che l’Italia ha sempre prodotto ed e’ tra i leader mondiali nel settore.Sull’Iraq io mi riferivo come scritto alla I Guerra, quella che sotto l’egida internazionale doveva intervenire per rispondere all’invasione di Saddam nei riguardi del Kuwait.Era li’ che si dovevano risolvere tutti i mali, cosi’ non saremmo arrivati ai giorni d’oggi con i problemi di fondamentalismo islamico ecc.
Per finire io ritengo che facciano piu’ morti l’ignoranza e la disinformazione piuttosto che la conoscenza e la prevenzione in tutti i settori.Un’arma e’ letale solo quando chi la usa non e’ responsabile.L’Aeronautica Militare nel caso specifico non puo’ essere vista come “portatrice di morte” quando fa comodo, salvo poi invocare il suo intervento quando situazioni internazionali lo richiedono.Ricordatevi che le Frecce Tricolori, vanto italiano nel mondo, si addestrano periodicamente con i loro aerei sgargianti in missioni CAP e CAS come un qualunqe reparto militare, segno che quando serve…
Ciao da Jolly Rogers

Quando io sono arrivato a JPL ho passato circa 4 anni in progetti per il DoD. Erano progetti di sviluppo di veicoli automatizzati di ricognizione, non di attacco. FtKnox, Aberdeen Proving Grounds, Indiantown Gap ed altri posticini poco raccomandabili. Ho detestato ogni momento che ho passato su quei progetti, ma la notte dormivo bene. Appena si e’ presentta l’occasione per lasciare quella serie di progetti ho cambiato. Ho visto (e vedo tutt’ora) grandi contraddizioni. Persone altamente religiose che non si fanno problemi a lavorare su progetto decisamente nasty, Ed altri che invece si fanno scrupoli sviluppando tecniche che potrebbero anche essere impiegate per scopi benefici (ma anche militari).

La mia posizione e’ che e’ difficile prevedere come verranno utilizzat le cose che fai. Al limite anche i soldi che spendo per comperare gli alimentari potrebbero essere utilizzati per scopi bellici. E magari con risultati molto piu’ diretti del mio codice che ho sviluppato per il DoD. E quindi farsi dei ragionamenti di principio mi sembra difficile. Preferisco ridurre le mie scelte a situazioni concrete e del momento.

Paolo

Penso che il comparto difesa sia ancora parte importante del bilancio di uno stato, e come tale vada finanziato. Questo significa che della gente deve lavorare a sistemi d’arma che siano per propria natura (per la definizione stessa di arma) sia difensivi che offensivi. Questo perchè sappiamo bene che nel mondo ci sono e probabilmente ci saranno governi, dittature, organizzazioni terroristiche tali da rendere necessario difenderci e, molto spesso, anche contrattaccare. Personalmente non mi farei problemi a lavorare nel comparto difesa, poichè non mi ritengo responsabile delle scelte per cui quei prodotti vengono creati. Non avrei problemi a lavorare su aerei militari, missili o sistemi antiaerei, portaerei o sommergibili. Ecco, magari avrei dei problemi etici a lavorare sulle seguenti cose: armi chimiche/batteriologiche e ogni genere di sistema d’arma sviluppato in paesi instabili e governati da dittature o esecutivi militari…

Però (e faccio l’avvocato del diavolo) la tecnologia a cui stai lavorando potrebbe essere venduta o implementata anche da uno dei paesi per i quali non vorresti lavorare… Oppure un sistema d’arma potrebbe essere usato per disperdere agenti nervini o batteriologici…

Certo, ma non potrei prevedere l’uso che terzi possano fare dei prodotti della mia azienda. Questo vale per qualsiasi prodotto venga usato per fare qualcosa di illegale, sebbene sia stato pensato per un uso legale… E’ come se si imputassero ai padri le colpe dei figli…

Se non sbaglio adesso invece che mine complete produciamo componenti che poi vengono assemblati da paesi terzi…

Parlo da pacifista convinta…ma tutte le donne lo sono?
Eppure se ci toccano la casa, i figli, gli affetti immagino saprete cosa possono fare le donne e cosa hanno fatto anche durante il periodo dei partigiani!
Allora io sono pacifista nel senso che non attaccherei mai per prima un Paese…ma se mi toccano casa mia…è tutta un’altra cosa!
Quindi per me l’aviazione, l’esercito e tutte le nostre Forze Armate devono crescere, come è stato fatto in questi anni dopo l’abolizione del militare obbligatorio, sia culturalmente sia civilmente…e, naturalmente, devono avere tutti i mezzi per poterci difendere da attacchi esterni.
Non sono tanto a favore dei nostri coinvolgimenti esteri anche se sotto la NATO o l’ONU in quanto essendo sempre militari come è possibile far assistere la popolazione o privarli dei mezzi per difendersi?
Occorrerebbe che le famose regole d’ingaggio fossero molto ma molto più chiare!
Oppure che ci fosse veramente un esercito o qualcosa del genere addestrato al compito e permanente per la NATO e per l’ONU.
Ma per non uscire dal post vorrei far presente che anche essendo pacifista mi commuovo sempre quando vedo sfrecciare le Frecce Tricolore in alto nel cielo e quest’anno ho goduto molto a Pratica di Mare vedendo tutti i nostri aerei, elicotteri e mezzi che sfilavano e si esibivano per la gioia di grandi e piccini!
Sono d’accordo che è nell’animo umano fare le guerre e per ora non è possibile cambiarlo…in futuro?
Che ne dite? Ce la faremo a non “incaz…” con gli altri? :smiley:

Fare parte della NATO comporta degli obblighi che o si rispettano o per coerenza e’ meglio uscirne.Se ipoteticamente un paese come la Polonia ( o domani entrassero a far parte ad esempio alcune repubbliche Baltiche)
viene attaccato o viene minacciato ( guardate che sono 2 cose ben diverse) gli stati membri hanno l’OBBLIGO di mutuo soccorso (cosi’ recita il regolamento) anche se si tratta di “cose” a noi esranee e che direttamente non ci toccano.La NATO era nata ( scusate il gioco di parole…) con altri fini da quelli che invece oggi si trova a dover fronteggiare, e io credo che se integrata con un certo modo di operare possa dare realmente una grossa mano all’ONU, che come sapete non ha una propria forza armata e che spesso i paesi che operano come “Caschi Blu” possono essere anche in contraddizione nei teatri in cui sono chiamati ad operare.Mi riferisco alla recente missione a Timor Est dove nel contingente c’era un paese come la Malesia che, anche se vi partecepava in maniera minima, era sempre “politicamente non corretto”, non so se mi sono spiegato.
Comunque i nostri militari dove sono stati inviati hanno sempre lasciato un buon ricordo, poi possono capitare casi dove esaltati hanno operato fuori da regole civili ( mi riferisco alla Somalia), ma questo non lede il buon nome dell’Italia.
Per le regole d’ingaggio piu’ volte sono stato chiaro: in teatri di guerra meno ce ne sono e meglio e’.Non si puo’ andare a combattere ( perche’ per mantenere la pace spesso cosi’ bisogna fare) con il manuale delle Giovani Marmotte sotto il braccio.Se vi sono fazioni armate in conttrapposizione tra loro bisogna prima disarmare tutti e poi pacificare la zona.Dopo si stabilisce regole di convivenza comune, si istruiscono forze di polizia locale e si cerca di far nascere un inizio di stato democratico.Dopodiche’ fine della missione e tutti a casa.Se cosi’ non va, probabilmente ci sono interessi superiori che non vogliono la pace in certe aree, ma allora la colpa non e’ di chi e’ chiamato nei teatri che ben conosciamo.
Ciao da Jolly Rogers

Continuo in semi-OT…
E come “cluster bomb” come siamo messi? Fanno sempre parte della convenzione di Ottawa?

anche io mi ogni tanto sono un po’ afflitto da questa dicotomia. Quando vado ad un airshow mi gaso a sentire il rombo assordante di un EFA che mi passa sopra la testa o nel vederlo fare manovre acrobatiche incredibili, poi penso che chi si trova in zona di guerra sentire il rombo di un caccia che si avvicina può essere sinonimo di morte. Io non sono assolutamente a favore della guerra, anche se purtroppo in certi casi penso che sia un modo per cercare di calmare le acque in zone un po’ calde (vedi la questione dei Balcani). E inoltre è verissimo che i militari italiani sono sempre ben voluti dalla popolazione, anche perchè perchè il popolo italiano fondamentalmente non è mai stato amante della guerra. non a casa i nostri militari sono sempre in mezzo alla gente ad aiutarla a ricostruire strade, ponti, e così via…dei soldati americani non mi sembra che si possa dire altrettanto.

Ad ogni modo ritornando alla question del 3D, io vedo negli aerei militari delle belle macchine (in senso proprio estetico) nonchè estramamente performanti e divertenti da pilotare!! a casa ho diversi modelli di aerei militari (della II Guerra mondiale e più recenti) però nessuno di loro ha armamento a bordo. Del modello mi piace vedere la macchina, mi piace ricordare quali soluzioni tecniche gli ingegneri hanno dovuto fare per risolvere un certo problema, e così via. Di missili e bombe non so assolutamente niente e neanche me ne voglio interessare. Personalmente spero di andare a lavorare in campo aeronautico, ma non manderò nessun CV ad aziende che operano in campo militare, su questo devo e voglio essere coerente con i miei principi.

Ben intenso, rispetto tutti i nostri militari e il lavoro che fanno…andare in Afganistan o in Libano a cercare di ricostruire paesi distrutti dalla guerra sia in senso fisico che morale, è sicuramente un motivo di orgoglio nazionale e che dovrebbe far aumentare la stima che abbiamo per questi ragazzi.

Armi chimiche/batteriologiche e ogni genere di sistema d’arma sviluppato da paesi democratici e “socialmente sviluppati” ma pur sempre di distruzione di massa ed utilizzato contro la poplolazione civile…?

Non lavorerei per sviluppare armi chimiche/batteriologiche… Ma non avrei problemi a lavorare su sistemi missilistici/sommergibili/aerei militari/portaerei di paesi democratici tipo NATO…

Mi sembra che tu abbia le idee “DIMOLTO CONFUSE”,come si dice dalle mie parti.
Ti faccio notare che i nostri soldati all’estero si comportano sempre bene, ma le pecore nere esistono anche da noi: ti ricordi per caso “affare Somalia”? Mi riferisco al comportamento di alcuni nostri militari che torturarono diversi civili per ottenere informazioni sui ribelli somali.Certo che si e’ trattato di un’episodio, ma che dire allora anche dei caschi blu dell’ONU durante la crisi dei balcani, quando alcuni di loro furono accusati di favoreggiamento alla prostituzione (delle donne locali tra l’altro…) e spaccio di droga?
Per arrivare agli Americani, ti ricordo alcuni episodi di solidarieta’ da parte loro nei nostri confronti:
-nell’inverno del ‘55 al nord ci fu’ un inverno particolarmente rigido, gli aiuti alle popolazioni di quelle zone arrivarono quasi interamente grazie al lancio da parte dei cargo USA del 322nd AD,
_l’anno dopo accadde la stessa cosa pero’ al sud, e anche li’ la stragrande maggioranza degli aiuti ce la dettero loro lanciando, sempre dai sopracitati cargo, 300 tonnellate di viveri,medicine,vestiti e coperte per alleviare le sofferenze di quelle popolazioni dal gelo
_ma forse la piu’ grande opera di solidarieta’ avvenne nel ‘63, quando ci fu’ il tragico fatto del Vajont, e anche li’ i primi ad arrivare sul posto furono gli americani di stanza ad Aviano, ed in seguito il comando americano in Italia con l’aiuto dei militari della base sopracitata, raggranello’ la non modica cifra di 1.000.000 di dollari (dell’epoca) per la ricostruziuone (ripetro: frutto delle donazioni di quei soldati)
_per finire cito anche l’alluvione del ‘66 sempre in Veneto e il terremoto del Friuli, dove anche li’ si prodigarono in aiuti, e volendo si potrebbe citare anche altro.
Pero’ di loro ci si ricorda solo del Cermins, fatto tra l’altro da deprecare, o in casi simili.Il problema dei militari USA caso mai e’ da ricercarsi nell’affannosa corsa al reclutamento che si e’ venuta a creare da quando la leva obbligatoria e’ cessata.Questo ha portato ha reclutare di tutto, arrivando a prendere anche ex detenuti e rilanciando il vecchio motto: “se passi 3 anni con me, poi io ti daro’ la cittadinanza americana”, aprendo così le porte delle forze armate spesso a gente poco raccomandabile.
Per finire bisogna ricordarsi che i militari vanno e fanno cio’ che i politici gli dicono di fare, con questo non dico che sono automi, ma se Bush (per fare un esempio) di politica estera non ci capisce un’H e manda allo sbaraglio le sue truppe, la colpa non e’ certo la loro.

Ciao da Jolly Rogers

P.S.
Se non volete avere rimorsi di coscienza, il CV mandatelo alla FIAT, perche’ purtroppo nel campo aerospaziale la quasi totalita’ delle attivita’ ha finalita’ militari, poi sta ai governi saperle usare (e qui si vedono le differenze tra paesi e paesi…)