Una ragazza dai lunghi capelli neri, con un taglio degli occhi inconfondibilmente asiatico e la pelle di un bel colore: sembra una donna, ma in realtà è un robot. Si chiama EveR-1 ed è il primo automa antropomorfo assemblato dagli scienziati del KITECH, l’istituto nazionale di ricerca tecnologica della Corea del Sud. Il nome in codice di questa eccezionale “macchina intelligente” rimanda alla tradizione biblica: Eve è il nome inglese della compagna di Adamo, mentre R-1 indica la natura robotica di questo androide in metallo e microchip.
Alta 160 centimetri e pesante 50 chilogrammi, EveR-1 è completamente rivestita da uno strato di morbida gomma al silicone che le dà l’aspetto di una ventenne. Equipaggiata con una vasta gamma di sensori vocali e microtelecamere, la donna-robot può comunicare ed interagire con gli esseri umani grazie ad un sofisticato sistema di riconoscimento vocale. EveR-1 può sfoggiare un vocabolario di oltre quattrocento parole, tutte pronunciate in perfetta sincronia con i movimenti labiali.
Un gruppo di sensori ottici intelligenti, nascosti dietro i verdi occhi dell’automa, le permettono di comprendere lo stato d’animo degli interlocutori. EveR-1 può adattare le proprie espressioni a seconda della situazione, utilizzando una serie di micromotori che hanno la funzione dei muscoli facciali: il volto del robot sarà cordiale e disteso con le persone sorridenti, severo e rigido con quelle scontrose. La gamma di “emozioni” che il robot è in grado di captare ed emulare, dicono i progettisti, va dalla felicità fino allo sgomento.
“Per il momento EveR-1 non può muoversi”, spiega uno dei creatori dell’automa, il Dott. Baeg Moonhong: “Entro la fine del 2006 ultimeremo EveR-2, una versione migliorata del robot che potrà camminare liberamente”. Secondo il ministro delle attività produttive della Corea del Sud, presente alla cerimonia di presentazione del robot, l’immobilità di EveR-1 è strumentale alle sue funzioni pratiche: la donna cibernetica verrà impiegata come segretaria o addetta alla reception presso musei, uffici ed istituti di formazione.
Lo sviluppo di EveR-1 è stato interamente finanziato dal governo sudcoreano: il costo di ogni singolo esemplare si aggira attorno ai 300mila euro. La comunità scientifica sudcoreana ha preso di petto la sfida della ricerca nel settore della robotica e dell’intelligenza artificiale: finora, solo l’industria robotica giapponese era riuscita ad assemblare una macchina dall’aspetto tanto umano quanto fantascientifico.
Sin dal 2001, la Corea del Sud ha iniziato ad accumulare risorse umane e finanziarie per raggiungere un obiettivo ben preciso: portare la robotica in tutte le abitazioni sudcoreane, entro e non oltre il 2010. Come ha recentemente ricordato il responsabile nazionale per l’innovazione tecnologica, Oh Sangrok, “il nostro obiettivo è diventare i migliori e più importanti produttori di automi in tutto il mondo”.
EveR-1 non è il solo risultato della corsa verso questo ambizioso traguardo: al giorno d’oggi, l’esercito sudcoreano impiega pattuglie robotiche lungo il confine con la Corea del Nord e sta conducendo esperimenti per sostituire gli insegnanti scolastici di lingua inglese con macchine altrettanto preparate. L’invasione dei cyborg e dei replicanti, ipotizzata da Philip K. Dick ed altri scrittori di fantascienza, inizierà dall’estremo oriente?
da la stampa web
Che ne dite ragazzi?
Se non trovate la ragazza giusta potreste…comprarvela!