Pubblicato su Space Weather un interessante articolo (disponibile pubblicamente l’abstract), che analizza la particolare onda d’urto creatasi nella ionosfera in occasione del lancio della missione SpaceX Formosat-5 del 24 agosto 2017.
Pare che la combinazione di due fattori, un payload particolarmente leggero (di soli 475 kg), e la bassa orbita finale (720 km), abbiano indotto SpaceX a tracciare un profilo di volo pressoché verticale, responsabile della formazione di una gigantesca onda d’urto circolare, in luogo delle più comuni onde a forma di V.
Questo particolare fenomeno avrebbe provocato una sorta di “buco”, di depressione nella ionosfera, del diametro di 900 km e per una durata di due-tre ore, causando errori nelle rilevazioni GPS.
L’intensità del fenomeno è stata paragonata a quella di una tempesta magnetica, e sollevato l’interesse per un’analisi più approfondita degli effetti dei lanci orbitali.
La notizia è stata ripresa e commentata in questi giorni da space.com, arstechnica, e Tom’s hardware, quest’ultimo con una tavola esplicativa basata sulle differenze rispetto ad un profilo di volo “classico”, identificato nella missione Jason 3.
Penso che se ne impara sempre una sapevo che lo stato della ionosfera perturba i segnali GPS provocando errori di posizione, ma non pensavo che un lancio missilistico potesse avere un effetto simile. Grazie per la notizia, mi era sfuggita.
La ionosfera stessa, l’onda d’urto ed i gas di scarico del Falcon hanno provocato reazioni chimiche nel gas rarefatto che la compone, e un cambiamento della densità elettronica (" It is followed by ionospheric hole (plasma depletions) due to rapid chemical reactions of rocket exhaust plumes and ionospheric plasma"). Gli elettroni liberi fanno ruotare la polarizzazione delle onde radio (effetto Faraday), il segnale ruotando rallenta la propria propagazione, e l’errore del GPS aumenta. I sistemi GPS militari (e Galileo, e gli altri) usano almeno due frequenze diverse (C/A e L1 per il GPS) per misurare la rotazione di Faraday, che è diversa per le due frequenze, e compensarla. E comunque i GPS geodetici devono aver visto molto bene il disturbo.