Fallito test paracaduti Orion

No, no…

Il mock-up e’ praticamente completo, manca solo la cover della sezione che ospita i paracadute, tant’e’ vero che si vedono i setti strutturali che separano le quattro sezioni (a spicchio) in cui è suddivisa la parte superiore della capsula e si vede distintamente il tunnel di collegamento, manca praticamente solo il sistema di attracco posto alla sommita’.

Il perche’ manca la cover e’ presto detto, dovendo simulare l’apertura dei paracadute a bassa quota si suppone che la cover sia stata sganciata in precedenza.
Per il resto il mock-up rappresenta in maniera (almeno per quanto riguarda le dimensioni e credo anche i pesi) e completa la capsula Orion.

No, e’ la parte inferiore troncata:

Slide 21-22

(ho vinto io :stuck_out_tongue_winking_eye:)

Per la verità è la parte inferiore troncata (o meglio ridotta in grandezza ma non in peso), unita al “forward compartment”, necessario per il test!
Quindi, abbiamo vinto tutti! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ehi ehi, non cominciamo a girare le carte in tavola! :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :wink:

Tenuto conto dei risultati, la NASA ha riprogettato il mockup per il prossimo drop test sperimentando una forma diversa e innovativa.

Paolo Amoroso

:stuck_out_tongue_winking_eye:

Puoi dirlo forte Teo!!! :beer:

Quindi, tutto quello che si vede nel mockup è la parte della capsula pressurizzata, quella dove vi soggiorneranno gli astronauti! Davvero piccola!

Assolutamente no!
Guarda le immagini nella presentazione, manca tutto il tronco centrale! :wink:

Il test prevedeva l’utilizzo in totale di 18 paracaduti, 10 utilizzati per la fase di “preparazione” al test orientando il mockup e 8 veri e propri montati sul mockup e da testare.
I 10 paracaduti “accessori” comprendono quelli per l’estrazione del mockup dall’aereo, quelli di recupero della slitta e quelli di stabilizzazione del mockup.
Hanno funzionato tutti… tranne uno, era quello per la stabilizzazione del mockup dopo la separazione dalla slitta per il mantenimento della velocità corretta nella prima parte della discesa. Non si è aperto correttamente impedendo la stabilizzazione della capsula, di conseguenza tutti i successivi, a catena, appena estratti sono “esplosi” per l’eccessiva velocità.
I tre stadi successivi, quelli da testare, comprendevano 2 “drogue”, 3 “pilot” e 3 “main”, i due drogue sono stati estratti e si sono gonfiati come programmato, solo che appena subita la pressione eccessiva, portata dall’alta velocità, si sono subito strappati dal mockup estraendo i tre pilot che hanno a loro volta estratto i 3 main, di questi, 2 si sono subito strappati dal mockup per l’eccessiva pressione e il terzo probabilmente grazie al rallentamento portato da questi è rimasto agganciato fino a quando la capsula ha toccato il suolo.
Durante le fasi di discesa la capsula ha continuato a roteare a causa dell’asimmetria dei paracaduti rimasti, la capsula non è andata completamente distrutta, alcuni sistemi sono riutilizzabili.

Scusa Albyz… significa che se per caso la capsula arriva troppo velocemente c’è il rischio che succeda anche in missione questa “esplosione” dei paracadute?

Cosa impedirà “di sicuro” alla capsula di arrivare troppo veloce durante la discesa? La configurazione aerodinamica della stessa? E in caso di rientro anomalo (Capita anche alla veterana Soyuz ogni tanto…)?

Il “prima” della serie di paracaduti credo sia solo questione di aerodinamica della capsula, un rientro anomalo, a queste quote (ammesso che Orion possa sopportare rientri molto “anomali”, cosa di cui dubito), credo non abbia più alcun effetto, nel senso che anche la Soyuz apre in egual modo i paracaduti sia che il rientro sia normale che balistico, la quota è abbastanza bassa da non aver più alcun effetto il tipo di rientro avuto.
Per cui come per tutte le altre capsule… fino a “quella” velocità ci deve arrivare “da sola” sfruttando l’aerodinamica del mezzo.

Grazie innanzitutto per la risposta!
Immaginavo questa spiegazione…
Quello che non mi spiego è il fatto che i paracadute si siano “strappati”, come riporti tu, per l’eccessiva velocità e quindi pressione esercitata dall’aria. Cioè cosa impedisce alla capsula in rientro di raggiungere quella velocità in situazioni off nominal (in nominal ovviamente l’aerodinamica la fa rallentare adeguatamente) …in fin dei conti l’ha raggiunta semplicemente “saltando fuori” da un C17…
La quota in cui apre i paracadute per frenare è bassa e quindi come dici tu quel che è fatto è fatto…ma prima?

Forse si aprono semplicemente a quote più alte, qui la necessità era quella di testare tutto con un C17 (il mockup tronco è dovuto anche alla necessità di farcelo stare nella stiva) e il paracadute di stabilizzazione è stato utilizzato per simulare la stessa pressione dinamica che si avrebbe senza di esso, in caduta libera, ma a quote più alte… oppure è comunque previsto un paracadute con questa utilità anche nella versione reale… provo a informarmi e se trovo notizie faccio sapere :wink:

Ho controllato, la quota di sgancio (24000ft) è in pratica quella reale a cui si apriranno realmente i paracaduti anche operativamente, la spiegazione è quindi la seguente.
La funzione del “programmer” (il paracadute che non si è aperto e che è presente solo in questi test) non è direttamente quella di frenare la discesa, ma quella di orientare la capsula nell’assetto con maggiore resistenza all’aria il cui effetto è alla fine quello di rallentare. Sull’Orion reale sarà il controllo d’assetto a orientare la capsula con l’assetto voluto e non il piccolo paracadute, raggiungendo così autonomamente la velocità prevista per iniziare la sequenza di apertura dei paracaduti.

Grazie!!
Quindi non desta preoccupazione questo fallimento!! Ha “sbagliato” un paracadute che non c’entra nulla (ovvio) e anche la situazione che si è presentata non ci sarà mai…a meno che non fallisca il controllo d’assetto…Allora…beh bisogna pregare :cry:

Individuate anche le cause tecniche che hanno portato al malfunzionamento del “programmer”.
Il paracadute in questione non si è quasi completamente gonfiato a causa del buffeting presente nella scia del PTV il quale ha impedito il gonfiaggio del paracadute.
Successivamente una volta staccato per l’apertura del “drogue” la capsula si è posizionata con un angolo di assetto di quasi 90° al momento dell’estensione della seconda serie di paracaduti (la prima da testare), in questo modo per combinazione dell’alta pressione dinamica e un’apertura con il mockup invertito (i drogue si sono anche impigliati intorno alla capsula) hanno causato la quasi immediata separazione da questa serie di paracaduti.
Le forze centrifughe generate in questi frangenti a causa della violenta rotazione della capsula hanno provocato il distaccamento interno di molto materiale fra cui le sacche contenenti i paracaduti principali, che venendo espulse violentemente dalla capsula provocavano anche il malfunzionamento dei paracaduti “pilot” intermedi, e questa è la probabile causa che ne ha provocato il malfunzionamento.
La capsula è giunta a terra con un solo paracadute “main” rimasto ancorato alla sua sede per tutta la discesa.
Per le motivazioni che hanno provocato il malfunzionamento l’incidente è stato classificato come fallimento delle tecniche di test e non come fallimento del sistema CPAS (CEV Parachute Assembly System).

E questa mi sembra una buona notizia. Ora si tratterà di ripensare le metodiche di test per evitare incidenti simili, ma non credo che questo porterà a intoppi nello sviluppo di Orion.

Ecco il filmato del fallito test:
http://www.youtube.com/watch?v:smiley:GcA7oL0QYo

Santa pazienza che tombola! :scream: