La comunicazione ufficiale del ‘sold out’ risale al 12 maggio scorso: non restava più lo spazio per uno spillo. Trentotto paesi partecipanti, 22 padiglioni nazionali (tra cui, per la prima volta, Marocco, Brasile e Portogallo) e 166 stand per la sette giorni londinese che ogni anno pari contende all’esposizione di Les Bourget (negli anni dispari) la palma di maggiore vetrina mondiale dell’industria e delle tecnologie aerospaziali. Quella su cui si alza il sipario lunedì 19 luglio è l’edizione numero 47 dell’International Air Show di Farnborough, che resterà negli annali anche perché segna un nuovo significativo cambio di passo per l’Agenzia Spaziale Italiana. Per la prima volta, l’ASI sarà presente con un grande stand - in cui ospita le maggiori industrie nazionali del settore - e una importante delegazione guidata dal presidente dell’Agenzia Enrico Saggese.
L’area dello stand ASI, adiacente a quella dell’ESA, occupa una superficie di circa 100 metri quadrati suddivisa in sei diverse aree tematiche: istituzionale; lanciatori; osservazione della Terra; navigazione e telecomunicazioni; esplorazioni e scienza; missioni. All’interno di ciascuna di queste aree, i visitatori possono trovare una ricca documentazione sui programmi e le missioni, ammirare decine di modellini tridimensionali e usufruire di tutta una serie di supporti multimediali, come i filmati messi a punto per l’occasione dall’Unità Relazioni con il Pubblico dell’Agenzia. Tra i programmi di cui è stata curata in modo particolare la presentazione a Farnborough – e non solo per i visitatori ‘business’ – ci sono Swift, Planck e Cassini (le missioni NASA ed ESA che ‘montano’ a bordo fondamentali strumenti scientifici italiani); i grandi programmi europei Galileo e GMES; la Stazione Spaziale Internazionale e il modulo PMM, che sarà l’ultimo componente di costruzione italiana a raggiungere la Stazione; il progetto del lanciatore europeo Vega. Oltre, naturalmente, al sistema duale di OT radar in banda X completamente ‘made in Italy’ COSMO-SkyMed.
…Essendo a pochi chilometri da casa mia, direi che cerco di farci un salto sabato 24 o domenica 25, magari vi posto qualche foto e un piccolo resoconto
Beh, eccomi qua! Alla fine ieri ci sono andato e sono pronto a farvi un mini-reportage.
Premessa - Presenza italiana:
Come sottolineato anche dalle varie news qui su FA, l’Italia fa davvero un’ottima figura al Farnborough Air Show 2010. A partire dal capannone di Finmeccanica, che faceva ottima figura di sé proprio all’ingresso, ma anche lo stand ASI nel settore spaziale e lo spettacolo “volante” offerto dai velivoli italiani (vedi sotto).
Prima parte - Esposizioni:
Purtroppo il weekend conclusivo è dedicato al pubblico non professionista, mentre le esposizioni danno il meglio di sé durante la parte “commerciale” dal lunedì al venerdì. C’era un’aria di completo “sbaraccamento” nelle 4 sale di esposizione con pochissima gente agli stand. L’unica piccola eccezione di “vivacità” era proprio la Space Zone, amatissima anche dai non addetti ai lavori. I vari capannoni delle singole aziende (Finmeccanica, EADS, e tanti altri) erano addirittura completamente chiusi al pubblico. Tutto questo ha reso la visita un po’ deludente, ma non sono mancate piccole “soddisfazioni” (per es. vedi foto dei vari modellini nei prossimi post).
Gli stand di ASI ed ESA erano il nucleo centrale della Space Zone e offrivano una bella presentazione delle varie missioni italiane ed europee, con video / volantini e brochure / e naturalmente modellini a iosa. In evidenza anche lo stand UKSA, che non aveva moltissimo da mostrare, ma il solo fatto di esserci, finalmente, era una bella notizia. L’attrazione più carina qui era il modello in scala 1:1 semovente del rover di Exomars. Quasi tutto lo stand UKSA era incentrato su questa missione ESA. [messaggio promozionale ] Piccolo stand anche per la mia università, che insieme ad EADS Astrium sta sviluppando la missione CubeSail [fine messaggio promozionale]
Seconda parte - Esibizione acrobatica:
È la prima volta che vedo un’esibizione del genere dal vivo e devo dire che è veramente spettaccolare. Di seguito vi cito quelli che per me sono stati gli highlights, se avete voglia di cercare su YouTube si trovano più o meno tutti i video (…io mi sono ricordato troppo tardi che la mia macchinetta fotografica poteva fare anche i video, comunque non vi siete persi molto, vista la qualità non eccelsa…)
Velivoli commerciali di linea:
Sabato ce n’era solo 1: l’Airbus A380, ma vi assicuro che era più che sufficiente. Vedere quel bestione fare quelle manovre a pochissima distanza dalla mia testolina faceva veramente paura…
Velivoli militari da combattimento:
Ovviamente i più spettacolari dopo gli “acrobatici” veri e propri. Mi ha impressionato in particolare l’F-16; il rumore dell’afterburner ti rimbomba nella spina dorsale!! Un gradino sotto le esibizioni dell’F-18 e dell’Eurofighter Typhoon, ma sono anche macchine più pesanti che probabilmente non danno il meglio di sé in queste esibizioni in cui le velocità sono basse e l’altitudine anche. Menzione speciale per l’aereo da addestramento Aermacchi M 346: il piccoletto ha offerto uno spettacolo veramente degno di nota.
Velivoli da trasporto militari:
Questi mi hanno veramente sorpreso. Manovre da brividi che non ti aspetteresti mai da questi aerei, se recuperate i video su YouTube guardate in particolare l’atterraggio: il C-130 che atterra praticamente in picchiata e l’italiano C27J Spartan che praticamente atterra in “derapage” (…no so come descriverlo altrimenti…).
Velivoli acrobatici:
Sia “the blades” che le Red Arrows hanno offerto un bello spettacolo, ma questo non mi ha sorpreso più di tanto, avendo visto le varie manovre diverse volte in televisione, anche dalle nostre frecce tricolori. Bella anche l’esibizione dei Red Devils (paracadutisti).
Velivoli storici:
Forse questa per me (completamente profano di aeronautica) è stata la parte meno divertente. Suppongo che invece un appassionato del settore avrebbe avuto le lacrime agli occhi a vedere Spitfires e Hurricanes che inseguivano Messerschmitt Bf 109 tedeschi o bi- e tri-plani della prima guerra mondiale inseguirne altri (…sempre tedeschi, naturalmente…). Purtroppo, essendo venuto via con qualche minuto di anticipo sulla fine dello spettacolo, mi sono perso il Vulcan.