Ferraglia

Salve a tutti,
mi presento immediatamente sono un esperto di didattica e divulgazione dell’Astronomia e mio malgrado mi trovo alcune volte a parlare di Astronautica che, pur non essendo la mia passione, ha sicuramente agganci con la scienza del cielo.
Nelle prossime settimane si parlerà molto del 50° dello Sputnik e già immagino le mostre e le conferenze ed il carattere retorico-pionieristico che avranno la maggior parte di esse.
Anch’io mi troverò a parlarne, e a settembre ho una “chiaccherata” che ho intitolato: “dai rozzi razzi alle astronavi di Star Trek?”, il titolo già chiarisce che non tutto è oro quel che luccica, e che se ci si pensa un momento c’è quelcosa di stonato nell’esplorazione spaziale.
Mi riferisco al fatto che ci troviamo a salire verso il cielo ancora con una Ferraglia che usa lo stesso principio dei razzi di 50 anni fa.
Per fare un raffronto all’epoca delle missioni Apollo i computer di bordo erano meno potenti di un cellulare di oggi, se i razzi avessero avuto lo stesso sviluppo dei computer oggi andremmo sulla Luna con l’utilitaria.
La maggior parte della gente ignora, mia esperienza diretta, che la quota degli Shuttle e della ISS è di soli 400/500 kilometri, e pensa che “lassù” non ci sia la gravità e che ormai si è ad un passo dalle stelle.
Niente di tutto questo. Nonostante i vostri calcoli e le promesse del Presidente USA su Marte l’uomo non metterà piede finchè avremo solo i razzi, e sulla Luna, l’avete scritto nei vostri forum, è evidente che le prossime missioni saranno una “bella copia” degli Apollo di 40 anni fa.
Aiutatemi a farmi un’idea tra la realtà dei fatti come la vedo io (ferraglia che arranca verso il cielo), e l’entusiasmo un po’ retorico che accompagna il mito della CONQUISTA dello spazio.
Cordialità.

Ciao e benvenuto!
Per quanto riguarda il discorso più prettamente “astronautico”… beh fino a quando non si scoprirà qualche cosa di nuovo, questo è… star trek benchè come dici a volte può sembrare, è ancora molto molto lontano, altri modi radicalmente diversi per andare nello spazio per ora non se ne vedono, si va avanti a piccoli passi, ma non per questo bisogna disprezzare o pensare che chi si occupa di mandare questa “ferraglia” sia gente che non vuole progredire, basta riguardare il business che c’è dietro al mercato dei lanciatori dove ogni kg guadagnato è fatto rendere al massimo, la ricerca e lo sviluppo non sono assolutamente fermi, ricordiamoci che è comunque la punta della tecnologia odierna, sia per quanto riguarda le missioni umani che unmanned.
Per le missioni umane in particolare come avrai senz’altro letto non penso assolutamente che Orion sia la bella copia dell’Apollo ma anzi la degna evoluzione di un programma che all’epoca era all’avanguardia e che oggi si è finalmente deciso di riprendere da dove si era interrotto.
Questa è la tecnologia che si ha oggi, di più anche volendo non si può fare, certamente i grandi balzi ora come ora potranno arrivare da sistemi di propulsione alternativi ma sembrano ancora tutti discretamente lontani, almeno quelli che sarebbero in grado di aumentare notevolmente le prestazioni.

Benvenuto, anch’io mi occupo di queste attività.

Credo che sia un aspetto rilevante. E` stato un periodo in cui la realtà ha superato la retorica e la fantasia.

Per millenni l’umanità ha vissuto e potuto visitare solo un sottile strato al di sopra della superficie del pianeta. In pochi anni l’era spaziale ha permesso di raggiungere e conoscere l’ambiente che caratterizza la maggior parte dell’universo.

Paolo Amoroso

Io mi sono trovato nella situazione opposta alla tua, appassionato d’astronautica ma divulgatore d’astronomia. E’ vero, ancora oggi si va e ci si muove nello spazio rinculando sui razzi (terzo principio della dinamica).
Nonostante i grandi progressi della scienza, nulla di nuovo appare sotto la voce propulsione spaziale. A mio avviso il grande cambiamento arriverà quando riusciremo ad estrarre qualche nuovo principio fondamentale, vedi la relatività, che ci permetta di “manipolare” qualche parametro cosmico rendendo i viaggi spaziali più brevi di quanto si faccia oggi. Ma i progressi della scienza sono imprevedibili e quale potrebbe essere la propulsione del futuro non è dato sapersi ed è lecito pensare che forse non vi sarà nessun altro tipo di propulsione. Si, la propulsione atomica è stata realizzata, quella a vela solare è affascinante ma non poi così utile, ciò che resta non sono altro che varianti della propulsione a razzo.
Comunque dire che l’astronautica di oggi è solo ferraglia… dài, adesso non esageriamo. Ricordati che il volo spaziale comunque non è uno scherzo.Si usano soldi e tecnologie avanzate, non farfalle. E sono sempre rischiosi. Il cinema e la fantascienza hanno abituato il pubblico a pensare che esistano cose che in realtà non esistono, anche perché il pubblico ormai sembra incapace di distinguere il vero dal falso. E’ anche vero che sopravvalutiamo le scoperta scientifiche del nostro tempo, che sembrano così evolute ma che poi tutto sommato non aggiungono molto al mondo reale. Non bastano i progressi dell’informatica, della genetica o della fisica atomica vengono enfatizzate dai media, ma se apri un pc, entri in un ospedale o in una fabbrica di materiali, non ci vedi poi quel gran progresso.
Purtroppo anche noi appassionati dobbiamo arrenderci alla realtà: i motori di S.T. sono ancora solo fantasia, ma in un mondo che possiede il progresso ed ignora anche le più basilari leggi della fisica, il nostro compito è quello di divulgare la scienza al meglio delle nostre capacità, come fai tu e come ho fatto io. Dai ai tuoi ascoltatori un’idea precisa della realtà e fai capire loro dove finisce la realtà e dove inizia la fantasia. Magari resteranno delusi, ma molti si appassioneranno di più rendendosi conto che siamo ancora in piena fase pioneristica, dove ogni lancio può considerarsi un piccolo sbarco sulla Luna, visti i rischi che comporta.
In ultimo non dimenticare che l’orientamento delle missioni spaziali, anzi, gli obiettivi, sono fissati dalla politica. E’ questa che decide cosa fare e con quanto. ricorda ai tuoi ascoltatori che dietro la navetta USA ci sono i colossi dell’aeronautica USA, non scienziati folli con accento tedesco che costruiscono astronavi in cantina.
quanto alla retorica ed alla riedizione delle mitiche Apollo, è chiaro che hai letto altri post del nostro forum. non aggiungo altro alle nostre discussioni per non trasformare anche questo post nel solito campo di battaglia, però sappi che, riedizione delle Apollo oppure no, al momento qualsiasi veicolo manned dovesse riportarci sulla Luna, sempre la propulsione a razzo userà (mi sembra di essere Yoda). Quanto alle glorificazioni dei giornalisti, ormai ho imparato a filtrare tutte le notizie che danno.Prendo tutto con le pinze sperando che sia la volta buona o che non sia così brutto come dicono.
Ciao.

E bravo e grazie! (sincero :grin:)
Forse è proprio perchè c’è tanta politica dietro ai razzi che vorrei fosse usata una minore enfasi.
Tremo all’idea di come verrà gonfiato il 50° e ho paura che il pubblico, la gente, ancora una volta penserà DAVVERO che l’Astronautica è la nostra ultima speranza :-&
Non voglio fare la Cassandra ma è difficile ricondurre coi piedi per Terra, e quindi ai problemi del nostro pianeta, chi non ha gli strumenti per filtrare le favole raccontate dalla stampa e dalla propaganda che asserve.

Da quel che so la ricerca sulla propulsione spaziale si basa principalmente sulla propulsione elettrica e sulla propulsione nucleare.
Entrambe comunque vengono sfruttate dai satelliti artificiali una volta che si sfugge dall’attrazione gravitazionale terrestre. Sinceramente non vedo alternative realizzabili all’utilizzo di razzi per compiere questa manovra, sia per l’aerodinamica che per il sistema propulsivo utilizzato. A mio parere bisognerà aspettare un nuovo Einstein che permetta di sfruttare qualche nuovo principio oltre a quello di “azione - reazione”.

E’ possibile sapere dove terrai questo incontro?

Hai in parte ragione quando dici che la tecnologia e quella di 50 anni fa,ma devi tenere presente pero alcune cose fondamentali, primo che creare dei mezzi che vanno nello Spazio e molto complicato molto piu che sviluppare un Cellulare,e MOLTO costo e il ritorno economico e POCO ,per il Cellulare invece le spere per la ricerca sono relativamente contenute e il ritorno economico e grande ,inoltre proprio per gli enormi costi e difficolta l’industria Spaziale e quasi esclusivamente fatta dagli Stati che dipendono dai Politici,i Cellulari invece vengono sviluppatii dai privati che guardano il profitto ecco la differenza.Ho fatto il paragone coi Telefonini ma avrei potuto farlo con un sacco di altre cose .

Che lo spazio sia il futuro dell’umanità ne sono arci sicuro, ma so anche che sarà una strada lunga e difficile. E’ vero che i politici decidono quanto finanziare e cosa, però non facciamoci prendere la mano dall’idea che + soldi= + scoperte. E’ vero, con i soldi si progredisce, ma se dietro ai soldi non ci sono idee… anche la ricerca diventa un buco nero. Credo esista un punto di equilibrio, dove aumentando i fondi non si hanno miglioramenti ed al di sotto non si và da nessuna parte (Italia?). Al momento il punto d’equilibrio credo proprio non sia ancora stato raggiunto, quindi c’è ancora margine di progresso, ma anche così, per quanto riguarda la propulsione spaziale, credo che fin tanto non ci sarà una “rivoluzione” in campo fisico, continueremo ad orbitare intorno ai razzi.
Ma non perdiamo la speranza, dài. Forse tra i bambini di oggi ci sono i grandi geni di domani, tocca a noi indirizzarli al meglio, visto che chi dovrebbe non lo fa.

Le tecnologie sono le stesse di 50 anni fa in qualsiasi campo, a parte per lo sviluppo dei circuiti integrati che hanno permesso di avere, in un piccolissimo spazio, capacità di calcolo e memorizzazione enormi. Questo ha permesso di aumentare il controllo e le prestazioni di cose che però si basano sempre sulla stessa “tecnologia” di 50 anni fa (e più). Nelle automobili, a parte una raffinatezza del controllo e delle prestazioni, il principio è sempre quello. Noi oggi crediamo di aver fatto passi da gigante rispetto a qualche decina di anni fa solo per il grossissimo sviluppo dell’informatica e dell’elettronica (digitale) che ci permette di fare cose “spettacolari” molto facilmente (basti pensare ai soli cellulari), però sfruttando sempre i cari vecchi principi fisici (nel caso del cellulare basti pensare alla radio e alla tv).

Quoto Artax, in questi ultimi 50 anni c’è stata una rivoluzione nel campo dell’informatica e dell’eletronica; però nn dimentikiamoci anke degli incredibili progressi in campo medico e della genetica.

Se parliamo di tecnologia la maggior parte e nata 50 anni fa o di piu,penso alla Luce,alla eletricità alla Radio ecc…
In questi anni abbiamo solo affinato queste tecnologie,non so perche non cene sono state di nuove ma i motivi penso che siano i piu disparati,per esempio esistono macchine elettriche,macchine che vanno a idrogeno ecc… dunque in questo campo non e vero che siamo proprio rimasti fermi,e vero invece che molte di queste Auto prototipi o non faticano a farsi stada per diversi motivi .Ritornando IT credo che uno sviluppo innovativo della Propulsione si potrebbe avere quando si andra sulla Luna, a parte le varie difficoltà bisogna anche dire che per mandare in orbita dei satelliti o del materiale i Razzi vanno bene,inventare qualcosa di innovati richiederebbe un enorme sforzo in tutti i sensi.Diverso sara quando bisognera coprire Grandi distanze .

Benissimo, finalmente delle risposte costruttive dalle queli posso prendere spunti.
Mentre mi accorgo che la mia opinione non è molto distante da certi utenti che hanno risposto sul sondaggio di Orion.
Anch’io sono cresciuto con la sf e all’epoca credevo che esplorare la Galassia (N.B. La Galassia non qualche roccia del SiSol) fosse cosa di qualche decennio… Ma i miei decenni sono passati ed il meglio che possono offrirci è questa presunta esplorazione lunare che come ho già detto altrove sembra solo una bella copia degli Apollo.
D’accordo, pazienza aspettiamo ancora un po’, nel frattempo, magari, teniamoci da conto l’unico pianeta che abbiamo. :kissing_heart:

Anch'io sono cresciuto con la sf e all'epoca credevo che esplorare la Galassia (N.B. La Galassia non qualche roccia del SiSol) fosse cosa di qualche decennio...

Tutti piu o meno siamo apassionati di sf nel Form,e vero la realtà e molto diversa dalla fantascienza ma la risposta e nella parola,e fanta-scienza non scienza e quindi la maggior parte delle cose e impossibile da realizare almeno per ora.

Ma i miei decenni sono passati ed il meglio che possono offrirci è questa presunta esplorazione lunare che come ho già detto altrove sembra solo una bella copia degli Apollo.

perche presunta?Non dire cosi il ritorno sulla Luna come la costruzione della ISS sono le piu grandi opere mai fatte dell’uomo ,io non credo che sia una copia dell’Apollo anzi .

nel frattempo, magari, teniamoci da conto l'unico pianeta che abbiamo.

Purtroppo la tua e solo una pia illusione,non solo, molti hanno cominciato a mettere gli occhi sul polo nord per i suoi giacimenti di gas.tanto che e stato proposto di fare anche per il polo Nord una sorta di trattato come per l’Antartide.

Straquoto al 100 per cento. Come ho gia’ scritto tante volte, trovo strasuperata la posizione di chi sostiene che l’astronautica sia la nostra ultima speranza. come se colonizzare lo spazio fosse la soluzione piu’ logica ai problemi che abbiamo sulla Terra (inquinamento, problemi energetici, sovrappopolazione)
Trovo anche stucchevole la retorica che circonda l’astronautica (con gli astronauti “eroi” ecc.) nonche’ la acriticita’ con cui vengono accolti i comunicati stampa delle agenzie spaziali, le quali troppo spesso portano acqua al proprio mulino. E cosi’ ci siamo bevuti la balla dello Shuttle che avrebbe rivoluzionato l’accesso allo spazio e anche quella della ISS centro di ricerca scientifica di cui non si poteva fare a meno, salvo che poi i risultati scientifici sono un po’ scarsini, specie se comparati con l’investimento.

Ultima speranza mi pare forse eccessivo, tuttavia si deve riconoscere che lo sforzo innovativo in termini ingegneristici e di materiali che è stato prodotto e che sarà certamente prodotto in futuro (o abbiamo scoperto tutto lo scibile? ) necessario per le condizioni estreme dell’ambiente spaziale ha portato e potrà portare diverse ricadute. Semmai possiamo discutere sulla utilità reale di una scoperta, e della necessità che le ricadute raggiungano tutta la popolazione mondiale, e non solo noialtri “fortunati” nati dalla parte giusta del mondo.
Penso che solo un’altra cosa porti innovazioni più veloci e radicali dell’astronautica tramite la ricerca di base ad essa collegata: la guerra. Ovviamente preferisco la prima.

Insomma, Paolo, ammetterai che ci voleva coraggio per farsi sparare in orbita su un lanciatore nucleare negli anni 60. Eroi magari no, ma uomini straordinari per il loro coraggio “sul lavoro” certamente si. (Perchè quando penso al tuo viso mi vieni sempre in mente con due belle orecchie a punta? :smiley: )

Spetta spetta, non credo che parlare di “bersi” una frottola sia corretto: le idee erano buone, ma direi che forse ad aver capito di non aver raggiunto l’obbiettivo del basso costo e della riusabilità semplice siano stati inizialmente solo i tecnici del consorzio costruttore Rockwell.
Altrimenti, dovrei pensare che la NASA prese decisioni letteralmente criminali spingendo per ratei di lancio (mi riferisco ai primi anni 80) assurdi rispetto alla complessità del mezzo. E alla NASA lavorano dei bravi ingegneri insomma, non solo politici e burocrati.

No Paolo, purtroppo non riesco a condividere i toni di questa tua analisi, che trovo troppo “asettica” nei suoi risvolti storici. Per il discorso sociale delle ricadute tecnologiche siamo sulla stessa lunghezza d’onda: sono ancora destinate a troppo pochi.

Come ho scritto, mi riferisco a chi vede la colonizzazione dello spazio come salvezza dell’umanita’. niente da dire sulle ricadute (a cui infatti non avevo minimamente accennato). So benissimo che con un oculato uso delle tecnologie spaziali si potrebbe fare molto, specialmente nell’applicazione alla protezione dell’ambiente del remote sensing satellitare.

D’accordo sulle capacita’ non comuni degli astronauti degli anni 60. Trovo incredibile che il mito dell’astronauta-eroe-superuomo sopravviva al giorno d’oggi. E trovo stucchevole la “mitologia” nata attorno alle spacconate/eccessi di testosterone degli astronauti

Lo Shuttle e’ stato “venduto” dalla NASA al congresso sulla base di un numero dei voli (annuali e per ogni singola navetta) che era irrealisticamente gonfiato e irrealizzabile con la tecnologia del tempo (e anche di oggi). Non so se ci sia stata malizia (c’e’ chi dice di si’, chi dice di no). Ricordo di avere letto qualcosa a questo proposito. Cerchero’, se ho un po’ di tempo…

Mi pare di leggere un poco di delusione :kissing_heart:
Ci siamo fatti incantare dalle sirene che ci hanno promesso sesso, droga e rock and roll e ci troviamo nello stesso “sciacquone” di prima. Io sono il primo a fare mea culpa. :flushed: Ma non do la colpa ad altri che a me stesso. Per altro ora mi sembra di vededere le cose da una prospettiva più realistica. :-"
Siamo arrabbiati con la scienza che non ha mantenuto le promesse? Ma quali promesse, quelle dei giornalisti pagati per raccontarci frottole? Quelle delle buone intenzioni perse per strada?
Mi pare di leggere anche un pò d’ingenuità quando si parla di astronauti. Credete ancora alla propaganda? [-o< No, spero. Il mito degli astronauti nasce da quei primi temerari, cavie umane abituate a sedersi nella carlinga di un aereo ed aspettarsi di non tornare a casa. Quanti di noi la pensano così mentre vanno a scuola o al lavoro tutti i giorni? Uno stress del genere ti cambia un poco, ma non ti trasforma in divinità. [-X Non sarete come i ragazzini che corrono dietro a cantanti ed attori bevendo come oro colato tutto quello che dicono? Spero di no.
Processi alle intenzioni ed al passato dell’astronautica ne possiamo riaprire, ma ormai il giudizio resta sempre quello. Guardiamo ad oggi ed al futuro. Cosa abbiamo? Un poco più di ieri. Domani ne avremo un pò di più, ma questo abbiamo e con questo dobbiamo lavorare. tutti abbiamo dei sogni, spaziali nel nostro caso, ma per raggiungerli occorre fare della strada. Nessuno ci darà tutto e subito.

Credo che sia utile precisare cosa si intende per “retorica” dello spazio. Tu lo hai spiegato anche in un altro post.

C’è un altro aspetto che può essere giudicato retorico: l’ostentata ammirazione per imprese scientifiche e tecnologiche ambiziose, spettacolari, senza precedenti, complesse e rischiose come quelle spaziali. E anche l’ammirazione per chi le ha realizzate.

Può sembrare retorico per due ragioni. La prima è che ricorda ingenuità e utopie positiviste come la scienza popolare (con lo scienziato “eroe” e “sacerdote”) e la letteratura smilesiana sul miglioramento personale.

L’altra ragione è che propone implicitamente un confronto e un invito all’autocritica, forse poco graditi, fra stili di vita, qualità e atteggiamenti contrastanti. Qualità che fanno apparire “virtuoso” ed “eroico” chi si dedica alle imprese spaziali, e che offrono un ritratto meno lusinghiero di chi non può o non vuole prenderne parte. Virtù ed eroismo amplificati anche dal contrasto.

E` gistificata questa ammirazione? Sono leciti questi confronti? Mi sembrano questioni da non dimenticare nelle rievocazioni storiche e nei dibattiti sulla percezione pubblica delle imprese spaziali.

E` rimasto ancora qualcuno che analizza criticamente i comunicati stampa delle agenzie spaziali.

Paolo Amoroso

giusto.
però non credo che l’ intenzione degli addetti ai lavori (ingegneri, scienziati, astronauti, ricercatori) sia di ottenere ciò, o almeno anche questo, a meno che di non trovarsi di fronte ad un ipotetico esaltato che possa pensare una cosa sul tipo:

“la scienza siamo noi”,

ma penso che questa sia un’ eventualità abbastanza remota altrimenti non potrebbe sembrare e forse non sarebbe un serio scienziato, ingegnere o astronauta agli occhi di persone di buon senso colui che pensi o tramite i suoi atteggiamenti lasci pensare una cosa del genere o analoga.

dato che questi addetti ai lavori non è detto che abbiano contatti diretti col grande pubblico tutti i giorni quando danno notizia di qualcosa del loro lavoro o di novità nel loro settore io le cause di tanta retorica e ammirazione a volte fuori luogo o spropositata le cercherei altrove.