Veramente un pessimo film, sotto tutti i punti di vista: regia, sceneggiatura, musiche (del tutto inappropriate) cast, recitazione…ogni cosa è sbagliata, fuori posto, sfalsata, inadatta, inadeguata.
E’ la storia di una coppia con la Sindrome di Asperger che, dopo 8 anni dalla morte della figlioletta per malattia, e dopo aver comunque fatto un altro figlio “riparatore” (e ignorato) ancora non si rassegna, perdendo tutti gli affetti, gli amici, i parenti e non rendendosi conto che stanno per fare parte dell’evento piu importante della Storia dell’umanità, a cui sembra che a loro (e al regista) non importi un fico secco.
Poteva fare il pompiere o il pilota d’aerei, il film sarebbe stato uguale.
Gia l’assenza di Gene Kranz è grave, ma almeno si poteva didascalizzare un po i vari personaggi che si incohtrano, o far capire allo spettatore profano cosa si sta guardando, come è fatto una Gemini o un Apollo, cosa hanno davvero fatto Armstrong e Aldrin per 4 ore sulla superficie lunare (certo non quello che si vede nel film).
Manca di tutto: gli addestramenti, il cameratismo, i rapporti della moglie di Neil con le altre mogli e gli eventi sociali, la telefonata di Nixon sulla Luna, il momento in cui non riuscivano a piantare la bandiera, l’errore di rotta nelì’allunaggio, il recupero, la Hornet, le ovazioni planetarie.
Il Neil Armstrong di Ryan Gosling non ride mai, non familiarizza con nessuno, con crea, non dico simpatia, ma nemmeno empatia, e l’ultima scena, quella dove marito e moglie si reincontrano dopo il rientro, è davvero assurda e angosciante.
Tutto il film trasuda angoscia e disagio, e del tutto inutilmente. Con riprese fatto con la camera a mano (troppo mosse) e spesso anche fuori fuoco, per dare ridicolmente una maggiore sensazione di realismo.
Ma “Apollo 13”, parlando di film su storie vere ambientate in quegli ambienti e in quegli anni, rimane il capolavoro insuperato.
Unico piccolo pregio: il film mostra finalmente l’incidente dell’Apollo 1, senza censure nè pudicizia (forse prima gli americani non ne avevano il coraggio, di mostrarlo). Peccato però che non venga spiegato nulla, tipo i primi pessimi portelli o il fatto che inizialmente l’atmosfera interna era scelleratmente di solo ossigeno.