First Man - Damien Chazelle, 2018

Vittorio

Secondo questo sito internet di aste Neil Armstrong indossò effettivamente una tuta di volo arancione.

Quella mostrata è una normalissima combinazione di volo,non una tuta a pressione.
Per il resto…
certo che indossò tute pressurizzate arancione; ne indossò due per l’esattezza,ed erano “nude”,ossia senza lo strato superiore ( overgarnment) che andava inserito per completarle.

La prima era la tuta pressurizzata dell’X-15,che aveva un overgarnment argento, la seconda era una tuta sperimentale per l’X-20 Dyna Soar,provata con un casco a bolla (quest’ultima tuta si vede in un filmato) ed anch’essa andava completata con un 'overgarnment argento.

Quella vista sopra però è una tuta molto simile ad una ACES,con un casco inconfondibilmente ACES,e non c’entra nulla con le tute “nude” degli anni 60.

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Va bene Carmelo, inutile arrabbiarsi, io volevo solo portare un piccolo contributo e segnalare il fatto che anche Neil indossò una tuta arancione.
Che l’attore indossasse una tuta tipica dello Shuttle me ne ero accorto pure io, e sono sostanzialmente d’accordo con @Saimoncis riguardo al fatto che molto probabilmente gliela avranno fatta provare senza che fosse necessaria al film. Non vedo perché devi scaldarti tanto.

Un aneddoto:

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Scusa Vittorio,ma chi si è arrabbiato? :slightly_smiling_face:
Ho rietto il mio post,ma a me pare che i toni siano assolutamente normali.

Qualcuno che ha in mente di andare a vederlo a Milano tipo Bicocca Village o CentroSarca?

Intanto i cuggini 'merricani del NSF forum, non è che ne stanno parlando bene, eh!

Visto giovedi sera in anteprima in ASI.
Aspetto di vedere i commenti di altri utenti prima di dire la mia.

Paolo D’Angelo

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Dai Paolo, dicci che ne pensi!
Noi abbiamo organizzato una mega visita dei flight controllers del col-cc alla preview tedesca il 7 novembre… però nel frattempo ho letto delle review piuttosto negative :confused:

ESOC organizza una visione collettiva il prossimo 31. Spero di godermelo, tenendo presente che non dovrebbe trattarsi di un docomentario :wink: . Vedremo!

In effetti non è un documentario. La mia visione diciamo “non positiva” sta nella realizzazione del film. L’ho trovato esasperatamente lungo e troppo incentrato sulle disgrazie che ha vissuto (Karen, Elliott See, Ed White, Gemini 8, LLRV) come se nella sua vita non avesse vissuto altro. Poi, sempre mie personalissime osservazioni: scene di lanci e di X-15 estremamente sballottate e confusionarie… Insomma… Apollo 13 in confronto è una comedy movie. Ripeto però, sono mie personali sensazioni. Spero di non avervi demolito le aspettative.

Paolo D’Angelo

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Visto questa sera insieme a 300 colleghi di ESOC. Che dire…

Il film è a tutti gli effetti soprattutto una biografia, il racconto della vita di un uomo prima di ogni altra cosa. Certo, le imprese di Neil Armstrong sono lì in tutta la sua forza storica, e bellezza cinematografica, ma non sono il fulcro della narrazione. Se andrete a vederlo per gustarvi una magnificazione di Neil Armstrong o un documentario sul Moon Landing probabilmente resterete delusi.

Presente fin dall’inizio il tema del lutto (l’incendio della casa non si vede, forse è stato tagliato) per la figlioletta Karen, perduta ancora bambina a causa del cancro. Una presenza che si manifesta nei vari momenti di “svolta” della sua storia personale, fino al braccialettino lasciato sulla superficie della Luna. Tutti momenti silenti, in cui Armstrong si chiude in sé stesso, impermeabile anche all’affetto sincero di moglie e amici.
Neil viene raffigurato come un uomo molto riservato e introverso, buono, mai arcigno ma poco comunicativo, che porta dentro di se le proprie emozioni e non riesce nemmeno a trovare le parole di commiato verso la famiglia, prima di partire per la Luna, senza che queste sembrino una serie di dichiarazioni per una conferenza stampa…

Il tema della famiglia è in generale molto presente. Il film che racconta con sincerità i limiti del carattere introverso di Neil e i suoi risvolti nella vita intima familiare di un uomo la cui moglie e figli (come praticamente tutti gli aviatori e ancor più astronauti dell’epoca) dovettero abituarsi all’idea che il padre avrebbe potuto non far ritorno a casa all’inizio di ogni giornata lavorativa.

La professionalità di Neil emerge in pieno nella ricostruzione fedele (ma molto “shakey”) dei suoi incidenti e del sangue freddo che ha dimostrato nel controllare sé stesso e le circonstanze.

Molto belle le ricostruzioni delle capsule Gemini e Apollo, e ottimo uso degli effetti speciali per i razzi e naturalmente per lo sbarco lunare, godibilissimo anche se non rappresentato alla lettera come magari i “puristi” avrebbero preferito.

Ottima, per finire, l’interpretazione degli attori, specialmente di Ryan Gosling e di Claire Foy (che ne interpreta la moglie Janet), i cui giochi sguardi sanno compensare per la poca loquacità di Neil.

Insomma, come dicevo in apertura, una biografia che mi è parsa sincera, mai autocelebrativa, spesso commovente, secondo me da vedere assolutamente.

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Marco, prima lo vedo e poi ci credo!
Giustappunto stasera alle 18!
:cold_face:

Giusto! Io ci rimugino sopra da ieri sera, ho voglia di rivederlo. :slight_smile:

Rientro uorra uorra dalla proiezione, salvo la consueta e seguente pizza e devo dire che ammè è piaciuto!
Concordo con tutto quello che Marco ha già scritto.
La storia la conosciamo tutti, l’abbiamo letta nelle decine di biografie dei protagonisti dell’epoca (astronauti, mogli, direttori di volo e pad fuehrer), l’abbiamo vista nella serie di Tom Hanks ed in quella della BBC, al punto che sappiamo riconoscere un astronauta solo da come si comporta o da una frase che dice… :nerd_face: (Mega-geek).
Però questa volta l’abbiamo vissuta dall’interno dell’uomo icona di quegli 8 anni.
Quindi molto consigliato!
:man_farmer:

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Grazie Marco e Simone, mi avete restituito un po’ di voglia di rivederlo.
Avevo letto dei commenti su giornali americani, molto politicizzati devo dire, che ne parlavano male.
Ma mi fido più di voi che dei giornali :blush:

Wow lo vedrò pure io, dal trailer non sembra… quasi quasi da far veder anche agli studenti.

…per me è no…
Uscito ora dal cinema. Forse avevo troppe aspettative, ma

scelte di regia infelici (vedi l’effetto shaker continuo), trama che risalta troppo alcuni temi, tralasciando altri aspetti. Inesistente la caratterizzazione degli altri astronauti (si fanno fatica a riconoscere).
Sono uscito dal cinema col mal di testa.

Tutto questo, sempre e comunque, è una mia modesta opinione.

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Veramente un pessimo film, sotto tutti i punti di vista: regia, sceneggiatura, musiche (del tutto inappropriate) cast, recitazione…ogni cosa è sbagliata, fuori posto, sfalsata, inadatta, inadeguata.
E’ la storia di una coppia con la Sindrome di Asperger che, dopo 8 anni dalla morte della figlioletta per malattia, e dopo aver comunque fatto un altro figlio “riparatore” (e ignorato) ancora non si rassegna, perdendo tutti gli affetti, gli amici, i parenti e non rendendosi conto che stanno per fare parte dell’evento piu importante della Storia dell’umanità, a cui sembra che a loro (e al regista) non importi un fico secco.
Poteva fare il pompiere o il pilota d’aerei, il film sarebbe stato uguale.

Gia l’assenza di Gene Kranz è grave, ma almeno si poteva didascalizzare un po i vari personaggi che si incohtrano, o far capire allo spettatore profano cosa si sta guardando, come è fatto una Gemini o un Apollo, cosa hanno davvero fatto Armstrong e Aldrin per 4 ore sulla superficie lunare (certo non quello che si vede nel film).
Manca di tutto: gli addestramenti, il cameratismo, i rapporti della moglie di Neil con le altre mogli e gli eventi sociali, la telefonata di Nixon sulla Luna, il momento in cui non riuscivano a piantare la bandiera, l’errore di rotta nelì’allunaggio, il recupero, la Hornet, le ovazioni planetarie.
Il Neil Armstrong di Ryan Gosling non ride mai, non familiarizza con nessuno, con crea, non dico simpatia, ma nemmeno empatia, e l’ultima scena, quella dove marito e moglie si reincontrano dopo il rientro, è davvero assurda e angosciante.
Tutto il film trasuda angoscia e disagio, e del tutto inutilmente. Con riprese fatto con la camera a mano (troppo mosse) e spesso anche fuori fuoco, per dare ridicolmente una maggiore sensazione di realismo.
Ma “Apollo 13”, parlando di film su storie vere ambientate in quegli ambienti e in quegli anni, rimane il capolavoro insuperato.

Unico piccolo pregio: il film mostra finalmente l’incidente dell’Apollo 1, senza censure nè pudicizia (forse prima gli americani non ne avevano il coraggio, di mostrarlo). Peccato però che non venga spiegato nulla, tipo i primi pessimi portelli o il fatto che inizialmente l’atmosfera interna era scelleratmente di solo ossigeno.

Pur rispettando il tuo giudizio molto negativo, dipende da cosa ti aspettavi di vedere. Questo film non racconta una missione, come Apollo 13 o la serie “Dalla Terra alla Luna” ma traspone una biografia, peraltro approvata dalla famiglia, quindi presumo non troppo difforme da fatti e caratterizzazione di Neil.

Per altri tuoi commenti mi sembra quasi che abbiamo visto due film diversi :stuck_out_tongue_winking_eye:

Visto l’altro giorno. Ho cercato di partire senza aspettative, quindi mi sono astenuto anche dal vedere i trailer o leggere i commenti altrui.
Ho visto in film in cui il tema centrale, a mio avviso, è il racconto del difficile rapporto emotivo e relazionale di un astronauta colpito da malattie familiari e disgrazie lavorative. Come sottolineato da altri, l’impresa storica rimane in assoluto secondo piano. In questa chiave il film non mi ha né deluso né entusiasmato. Le parti di “azione” invece hanno il merito di rendere bene l’angustia e la precarietà dei mezzi dell’epoca. Gli scuotimenti delle riprese davvero inutili e fastidiosi. . . I poveri astronauti sottoposti a 30 e passa g non si possono vedere.
Da vedere, senza pretese.

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