da un sito sconosciuto ho appena trovato questo:
http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.6934
"FUSIONE FREDDA, RICERCHE RIGUARDARONO ANCHE IL GRAN SASSO
FUSIONE FREDDA, RICERCHE RIGUARDARONO ANCHE IL GRAN SASSO
di GIANFRANCO COLACITO
admin lunedì 26 maggio 2008
L’Aquila, 23 mag. - Che sogno poter ricavare energia pulita, poco costosa, eterna e quindi da elargire a tutti nel mondo senza bruciare nulla, proprio mentre l’Italia si vede costretta a decisioni urgenti sulle centrali nucleari.
Ma a fissione, dunque non pulite nè economiche. Solo una necessità ineludibile, visto anche che è inutile rifiutarle, mentre ne siamo circondati da ogni lato attorno alle Alpi. E usate per produrre quell’energia elettrica che comperiamo a caro prezzo…
Un sogno, ma non tanto, almeno secondo alcuni ricercatori. In Giappone stanno investendo risorse e spremendo cervelli in nuovi esperimenti sulla fusione fredda: in pratica, energia come per miracolo tratta da alcuni elementi chimici e da alcuni composti. Per fusione e non per fissione degli atomi, quindi senza ricadute nucleari.
Perchè parliamo di nuovi esperimenti?
I laboratori del Gran Sasso
A parte che su certi vecchi libri di chimica degli anni '70 già si accenna ad ipotesi del genere, torniamo indietro di alcuni anni, una decina o una dozzina. Allora due scienziati, un inglese e un americano, sostennero di aver ottenuto la fusione fredda dal Palladio (elemento metallico, numero atomico 46, appartenente alla famiglia del Platino, simbolo PD). Esperimenti si svolsero (e forse non sono del tutto dimenticati neppure oggi) nel Laboratorio del Gran Sasso, dove si tennero anche conferenze stampa. L’idea non piacque al mondo scientifico, che quasi al completo la bocciò, forse non del tutto estraneo alle reazioni di enormi potentati economici che vedevano con sospetto crollare programmi e investimenti giganteschi.
La scienza non sempre è pura e guarda solo alla conoscenza…
I due scienziati, oggi dimenticati, sostenevano che la fusione nucleare - fonte di inesauribile energia, quella delle stelle e del nostro Sole - si può ottenere anche usando il Palladio, mediante enormi pressioni favorite dalla sua struttura naturale. Agendo in questo modo, con esperimenti semplici e pochissimo costosi, dicevano di aver ottenuto energia. Nessuno volle insistere e magari approfondire. Facile che allora non convenisse a nessuno, se non al sapere scientifico, arrivare a qualche risultato.
Oggi sui giornali di mezzo mondo c’è la notizia che in Giappone (Università di Osaka) scienziati guidati da Yoshiki Arata hanno usato Deuterio gassoso (isotopo dell’Idrogeno) in un materiale a struttura nanometrica composto da Palladio e ossido di Zirconio, esercitando pressioni di 50 atmosfere. Risultato, energia. Sono in corso esami per accertare se sono presenti anche particelle di Elio-4, che compare in caso di fusione di nuclei atomici: esattamente come in natura. Se l’Elio-4 c’è, la fusione fredda è possibile. Come in pochi pensavano già molti anni fa, senza incontrare apprezzamento alcuno.
L’esperimento risulterebbe riuscito se, aumentando le quantità di materiali in gioco, si ottenesse più Elio-4.
Cosa significa? Una svolta per l’umanità, energia in quantità illimitate, per tutti, ovunque, a costi accettabili e senza inquinamento.
Risulta che nelle ricerche sono impegnati anche scienziati italiani dell’INFN di Frascati: quello, appunto, del Laboratorio del Gran Sasso. Che stia per spuntare il Sole? "