futuri salvataggi spaziali

…e anche stavolta e finito.

apollo 13, visto per l’ennesima volta :stuck_out_tongue:

qualla di oggi però è stata la prima volta che rivedo l’equipaggio della odissey far fronte al rischio di non rientrare, dopo l’evento un nuovo storico: l’invio di un nuovo veicolo spaziale, che apre una nuova era. dragon.

il tema non può che sorgere spontaneo: con l’arrivo dei nuovi veicoli privati e governativi, il futuro della sicurezza dei viaggi spaziali non può che esser in netto miglioramento.

non ho potuto non pensare che domani probabilmente avremo decine di capsule pronte al lancio in brevissimo tempo.
dragon, dream chaser, orion lite, cst 100, soyuz, shenzhou…

con una tale quantita di progetti non possiamo non pensare che in caso di necessita (sperando sempre di non averne bisogno), problemi di sicurezza e rientro possano risolversi positivamente.

tutto ciò credo che darà un impulso ancora maggiore alla colonizzazione spaziale, poichè i rischi di tragedie diventano meno pesanti (una missione può concludersi perdendo il veicolo, verrà modificato, ma se si perde l’equipaggio vengono compromesse decisamente le future operazioni) e quindi si potra osare di più, contando anche sulla ridondaza dei veicoli!

il film conclude sempre con quella frase di lowell: “quando torneremo sulla luna e chi ci andrà stavolta?”.
rispondere ora è presto e forse mi faccio prendere dall’emozione del film, ma non posso che vedere un futuro per le attività spaziali pieno di fervore!

Si ma il probabile (forse) moltiplicarsi delle capsule per raggiungere lo spazio riguarderà principalmente le orbite LEO e quindi eventuali nuove missioni lunari si troverebbero più o meno nella stessa situazione di Apollo 13, o sbaglio?

Tra l’altro c’è da vedere cosa si trova di pronto al decollo…un conto è designare a priori un secondo veicolo pronto al lancio in caso di necessità (cosa che sarebbe stata in teoria possibile anche in passato), un’altra cosa è, dal niente, prendere un mezzo e spedirlo in LEO o oltre con un preavviso di quanto? Qualche ora? Impossibile.

E poi… é vero che ogni tentativo di salvare un equipaggio andrebbe valutato, ma se anche ci fosse pronta una capsula di soccorso bisognerebbe o prevedere una manovrare docking (con un mezzo danneggiato?) o un trasbordo in EVA che, comunque, resta una robina mica da ridere.

Secondo me: l’unico piano fattibile è quello del veicolo di backup pronto a terra, ma significa preparare due mezzi per ogni lancio praticamente…ci vorrebbero sforzi da Corsa allo Spazio.

La missione “improvvisata” invece mi sembra poco fattibile, c’è talmente tanta preparazione dietro ogni missione che non vedo proprio come si potrebbe realmente partire alla bersagliera par un recupero di successo.

Per le missioni BEO ci sono anche delle questioncelle di astrodinamica piuttosto complicate.

Le finestre di lancio sono molto ristrette, e i tempi di transito potenzialmente di anni. Una missione di soccorso dovrebbe essere lanciata in un istante qualunque meno favorevole di quello della missione da salvare, a meno di attendere un’altra finestra.

Tanto per dire un numero, le finestre di lancio a minima energia per le missioni su Marte si susseguono ogni 780 giorni. A cui vanno aggiunti i tempi di transito. Penso che questo possa rendere chiaro che tipo di aiuto potrebbero attendersi i naufraghi spaziali.

avete ragione non avevo tenuto conto delle complessita dei voli spaziali…

quello che mi ha portato a pensare ad un miglioramento è stata sopratutto l’ultima scena del rientro, dove lo scudo termico minacciava la buona conclusione del salvataggio.

ecco li ho immaginato un incontro tra due veicoli con trabordo dei naufraghi.

l’unico “però” l’ho subito individuato nella diversa velocità dei veicoli, dove la capsula in rientro dalla luna ha decisamente troppa velocità per esser acchiappata al volo!

Io non saprei dire… “futuribilmente” parlando, potrebbe esserci un’organizzazione il cui solo mestiere è di andare là fuori a recuperare le persone in pericolo.

Voglio dire, è vero che ogni missione va preparata e superpreparata in anticipo, ma è anche vero che i tipi di missioni umane non sono (e non saranno) tanti. Se si usa uno standard per gli hatch, non sarebbe così impossibile pensare a un veicolo di salvataggio sempre pronto ad intervenire e ad andare a salvare chiunque si trovi in pericolo là fuori, purchè abbia abbasatanza propellente da raggiungere le varie orbite in cui potrebbero trovarsi i veicoli guasti. E dal punto di vista dell’addestramento dell’equipaggio, si tratterebbe di addestrarlo a 4-5 missioni diverse, non molte di più.

Ovviamente questa dovrebbe essere un’organizzazione sovranazionale, e tutti dovrebbero essere disposti a permettere ai suoi membri di entrare nei propri veicoli in caso di guasti. Insomma, il problema è più politico che tecnico…

Beh… potrebbe essere semplicemente un’organizzazione commerciale… un contratto SAR per lo spazio… quello che oggi fanno molte società petrolifere per assicurare pronto intervento sulle piattaforme… paghi una specie di “abbonamento” e la società ti mette a disposizione il servizio per quando ne hai necessità… per me potrebbe anche esserci un business…

Forse basterebbe mantenere una Orion senza equipaggio dedicata al soccorso parcheggiata/agganciata alla ISS, montata su un vettore adeguato, opportunamente attrezzata e guidabile da terra. La ISS orbita alla velocità media di 27.743,8 km/h; in caso di emergenza sulla luna o in una zona circumvicina, soltanto alzando di quota la Orion questa sarebbe già in traiettoria iperbolica verso la destinazione voluta, con una velocità talmente considerevole da poter arrivare sul nostro satellite in 11-12 ore.
Ho detto una cosa insulsa? :facepunch:

interessante come idea, tra l’altro va verso una maggiore partecipazione del privato alle cose spaziali

Un problema c’è: l’orbita della ISS è tale che, a meno di avere notevoli quantità di carburante, saresti limitato a poche zone raggiungibili (non sicuramente, ad esempio, l’orbita lunare).

Senza contare tutti i problemi legati alla permanenza in orbita. Quale sarebbe il motivo di lasciarla in orbita? Tanto varrebbe tenerla pronta a terra, con un lanciatore a propellenti solidi (così da essere pronto al lancio in un attimo).

sì, in effetti sì. Ma una ovviamente avrebbe senso nel momento in cui i voli spaziali aumentassero di vari ordini di grandezza rispetto ad ora.

be, con tutte le capsule in ballo per la partenza nei prossimi anni, non credo che dovremo aspettare ancora molto per vedere anche i primi vigili spaziali (chissa come faranno le multe).