Galileo, inaugurato il Centro di Controllo al Fucino

Il Vecchio Continente avanza a grandi passi verso l’operatività di Galileo, il sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare. Il 20 dicembre è stato infatti inaugurato dal vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, il Centro di Controllo Galileo (GCC) presso il centro spaziale di Telespazio, nel Fucino (L’Aquila). Un evento di grande portata per l’Italia e per l’Europa che ha visto la partecipazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese e del direttore generale dell’ESA, Jean-Jacques Dordain. Presenti anche Giovanni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, Johann-Dietrich Woerner, presidente dell’Agenzia Spaziale Tedesca, Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Carlo Gualdaroni, amministratore delegato di Telespazio, Francesco D’Amore amministratore delegato di Spaceopal.

Il centro si estende per 5000 metri quadrati e a regime ospiterà oltre 100 tecnici e operatori specializzati che gestiranno i 30 satelliti e le attività operative relative al funzionamento del sistema. Il Centro di Controllo Galileo si occuperà dell’invio del segnale di navigazione ai satelliti garantendo la qualità del servizio offerto agli utenti finali. Dalla sala controllo principale si potrà monitorare e modificare l’orbita di tutti i satelliti della costellazione e coordinare una rete di circa 40 stazioni terrestri dislocate sul pianeta.
Interamente concepito per usi civili, il programma Galileo, sviluppato congiuntamente dall’Unione Europea e dall’ESA, con un importante contributo dell’ASI, sarà in grado di offrire un’accuratezza inferiore ai 10 centimetri nel posizionamento: una precisione mai raggiunta prima da nessun sistema di navigazione.
Nel 2014 Galileo fornirà le prime tre tipologie di servizio, al livello iniziale: un servizio aperto e gratuito, uno di ricerca e salvataggio e un servizio pubblico regolamentato. Sono previsti inoltre i servizi per la sicurezza della vita umana e quello commerciale che saranno testati una volta che Galileo avrà raggiunto la piena capacità operativa con la messa in orbita di tutti e 30 i satelliti della costellazione. Saranno inoltre sviluppate applicazioni in diversi settori, quali trasporto stradale, aereo, ferroviario e marittimo, agricoltura, telecomunicazioni, geodesia, cartografia, ricerche gas/petrolifere e minerarie.

La gestione operativa del Centro di Controllo Galileo del Fucino - e di un secondo Centro realizzato dall’Agenzia Spaziale Tedesca a Oberpfaffenhofen, in Germania - è affidata a Spaceopal, la società costituita da Telespazio e dalla DLR-GfR, azienda dell’Agenzia Spaziale Tedesca.

Fonte: ASI

Parole davvero grosse, visti tutti i casini e i ritardi del programma… comunque fa piacere che per lo meno il ground system stia procedendo bene :slight_smile:

Albyz, mi incuriosisce questo passaggio. Se per qualche motivo il centro di controllo non inviasse il segnale andrebbe in “tilt” l’intero sistema? Credo/spero di no.

No, i satelliti, come i GPS, hanno bisogno di essere periodicamente “aggiornati” sulla loro posizione e stato generale in modo da poter trasmettere in maniera coordinata il segnale che i ricevitori utilizzano e con il quale calcolano la posizione. Se dovesse fallire un “invio” credo proprio non succeda nulla di significativo, ma se per assurdo tutti i satelliti non venissero mai “aggiornati” la precisione andrebbe via via degradandosi fino ad essere inutilizzabile tutto il sistema. Ovviamente il sistema è pluri-ridondante anche per motivi di security.

Grazie!

Al satellite viene inviato un “messaggio di navigazione”. Questo messaggio contiene alcuni serie di dati tra cui Almanac Data e Ephemeris Data. Questi contengono informazioni sull’orbita e la predizione della stessa (le Ephemeris coprono 48 ore se non ricordo male).
Se per qualche motivo si salta un contatto non è la fine del mondo. Si consideri che questi satelliti hanno finestre di visibilità anche di 8 ore pertanto un qualsivoglia problema tecnico al centro di controllo ha tutto il tempo di essere risolto. Se è il problema è a bordo del satellite allora è un’altra storia, la cosiddetta “recovery” può durare molto di più.