Gelido Roll-Out per Progress M-59

Foto affascinanti, topic interessantissimo.

@ Spacewalker : potresti darmi titolo e autore del libro su Korolev?

Ho iniziato a mettere insieme una piccola raccolta di libri e dvd sull’astronautica, e vorrei proprio iniziare a conoscere le storie “oltre cortina”…

Grazie!

Eccolo:

  • Korolev: How One Man Masterminded the Soviet Drive to Beat America to the Moon - Autore: James Hardford
    Ed:John Wiley & Sons; New Ed edition (March 11, 1999)
Grazie Spacewalker!! :smiley: :smiley:

Ehi! Chi è il tizio del tuo avatar?? Non riesco a riconoscerlo… :kissing_heart:
Una volta tanto potresti anche metterci la tua di faccia! :wink:

Uhmm qualcuno lo aveva già azzeccato, ma ti ridò volentieri un aiutino:

http://www.forumastronautico.it/deletedlink.php?trashparam=attach&id=4669
e poi ancora un’altro:
http://www.forumastronautico.it/deletedlink.php?trashparam=attach&id=4671

A parte qualche inesattezza la Repubblica on-line ha publicato oggi questo articolo su Korolev.

ESTERI Invia Stampa

Le celebrazioni per il centenario di Korolev, pioniere dei voli nel cosmo
Putin restituisce l’onore al padre delle missioni dell’ex Urss
Dallo spazio ai lavori forzati
riabilitato l’uomo dello Sputnik
DAL nostro corrispondente LEONARDO COEN

Dallo spazio ai lavori forzati
riabilitato l’uomo dello Sputnik

Sergheij Korolev
MOSCA - Quando gli fecero i funerali di Stato e venne seppellito, come tutti i grandi “eroi” dell’Unione Sovietica, nelle possenti mura del Cremlino, dietro il mausoleo di Lenin, nessuno sapeva chi fosse quel Sergheij Korolev morto d’infarto il 14 gennaio del 1966. Ma doveva essere davvero una persona straordinaria se dietro al suo feretro marciavano uniti e compunti Breznev, Kossighin, Podgornyj, la trojka che governava il Paese e con loro tutto il Politburo. Per quasi vent’anni il nome di Korolev, ma soprattutto il suo ruolo di “Glavnyj Konstruktor” - Capo Costruttore - del programma spaziale sovietico, fu il segreto più custodito dalle autorità dell’Urss. Korolev aveva teorizzato la possibilità di lanciare satelliti e cosmonauti nello spazio ed era riuscito a realizzare i suoi sogni: infatti fu il “padre” dello Sputnik, il primo satellite artificiale che venne messo in orbita attorno alla Terra il 4 ottobre del 1957, lanciato grazie al suo razzovettore di classe A chiamato Vostok (Oriente, lo stesso modello che portò tra le stelle Yurij Gagarin il 12 aprile del 1961, il primo astronauta).

Alla commissione del premio Nobel che per due volte chiese alle autorità di Mosca chi fosse il realizzatore di questo geniale programma, Krusciov rispose cinicamente: “Non possiamo indicare una singola persona, è l’intero popolo che sta costruendo la nuova tecnologia”. Le rampe di lancio, spiegò Krusciov, avevano mandato in orbita il socialismo. Il segreto cadde subito dopo il funerale. Ma lo stesso si seppe sempre abbastanza poco di Korolev, salvo qualche dettaglio pittoresco: era superstizioso, evitava i lanci dei missili il lunedì, vietava la presenza di donne sulle rampe (come avrà sopportato la prima cosmonauta Valentina Tereshkova?).

Nel centenario della nascita di Korolev Putin stesso ha voluto onorarne la memoria ordinando che il missile Progress M-19 venisse battezzato Sergheij Korolev e il 18 gennaio scorso il vettore è stato lanciato con successo. Inoltre, il presidente russo ha enfatizzato il suo contributo alla rivalutazione di questo scienziato: “Le vittorie che la Russia ha ottenuto nello spazio grazie a suo padre appartengono innanzitutto a lui, poi al Paese e quindi a tutto il mondo”, ha detto a Natalia Koroleva, e questo gesto fatto nella più solenne assise del Cremlino che prima ospitava i grandiosi congressi del partito comunista è stato letto come la volontà putiniana di distinguersi e rinnegare la politica repressiva di Krusciov che aveva negato a Korolev la soddisfazione del premio Nobel.

Le celebrazioni dureranno tutto l’anno, sino al fatidico ottobre, il mese in cui nacque l’era spaziale terrestre. Il regista Yuri Kara ha appena terminato di girare un film sullo scienziato, facendo leva soprattutto sugli anni bui dello stalinismo, perché la biografia di Korolev è stata drammatica come quella di decine di milioni spariti nelle tenebre del gulag. Una vita emblematica ed epocale. Fu condannato per sabotaggio antisovietico: dissero che aveva speso troppi soldi per ricerche “inutili”, danneggiando gli interessi dello Stato. Meritava una pena esemplare.

Proprio attorno a questo misterioso e ignobile episodio è imperniata la pellicola di Kara che dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche il 12 aprile, la data in cui ricorre l’anniversario del lancio di Gagarin. Secondo la documentazione raccolta dal regista, Korolev sarebbe stato pesantemente criticato da un invidioso accademico rivale, Valentin Glushko, inventore di motori e razzi per missili. La condanna fu pesante: dieci anni di lavori forzati in una miniera d’oro della regione di Kolyma, nell’estremo oriente della Siberia.

Dal 1938 al 1946 l’ingegner Korolev divenuto minatore a mani nude in un inferno ghiacciato cercò di sopravvivere e basta. Poi fu trasferito in un laboratorio di ricerca per gli scienziati detenuti dei gulag chiamati “sharashka”, controllati dai servizi segreti. Lo avevano - si fa per dire - raccomandato l’ingegnere Andreij Tupolev (quello degli aerei) e, guarda il gioco dei destini incrociati, il suo detrattore Glushko. Insomma, una storia tremenda e perfetta. A quasi lieto fine: Korolev rimase tutto e nessuno. Come la Russia di Putin.

(28 gennaio 2007)

link http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/korolev-sputnik/korolev-sputnik/korolev-sputnik.html

Grazie 1000 :slight_smile:

Riusciremo a vedere il film su Korolev anche qui in Italia???

Riusciremo a vedere il film su Korolev anche qui in Italia???

:grinning: :grinning: :grinning: :grinning:

Dato che i Russi sono in grado di lanciare , i loro vettori, anche a temperature proibitive, e attualmente collaborano con la NASA, non potrebbero, gli Americani, fare uso delle loro tecnologie in modo da superare questo problema che ha già causato la perdita di due navette?

Dato che i Russi sono in grado di lanciare , i loro vettori, anche a temperature proibitive, e attualmente collaborano con la NASA, non potrebbero, gli Americani, fare uso delle loro tecnologie in modo da superare questo problema che ha già causato la perdita di due navette?

Bella domanda. In pratica dovrebbero rivedere tutte le loro procedure di assemblaggio, trasporto e rifornimento dei vettori sulla rampa.
In pratica dovrebbero sostituire tutte (o quasi) le infrastrutture esistenti.
Avrebbe senso solo partendo con un nuovo programma, in modo da sincronizzare la realizzazione delle predette infrastrutture con il procedere del programma (così com’è accaduto per l’Apollo).

Peccato che, nonstante abbiano davvero avviato un nuovo programma (Exploration) non abbiano nemmeno preso in considerazione l’idea di passare al sistema “russo”.
Anzi la NASA aveva una smania notevole per riutilizzare le infrastrutture del programma Shuttle, a loro volta riciclate da quelle Apollo.
Come si vede non cambia niente da questo punto di vista.

concordo appieno con quanto da te scritto, ma se per quanto concerne le infrastrutture non hanno intenzione di modificarle, almeno per il programma CEV , potrebbero pur adattare il vettore con qualcosa di Russo; perlomeno per far si che stando tanto tempo in rampa, non abbia problemi per i cambiamenti di temperatura.
Dato che il CLV vedrà ancora l’utilizzo dei booster dello Shuttle, potrebbero modificare le guarnizioni deglio O-RING , utilizzando gli stessi materiali Russi.
Sono daccordo che il CEV ha un suo sistema di fuga sicuro, ma evitare eventuali incidenti, evita di avere ritardi sul programma.