Gemini Paraglider

Perdonami Aurelio ma la NASA, inizialmente, aveva preso in considerazione proprio una livrea bianca, con solo gli spot per gli oblò neri, come testimoniano le seguenti immagini, relative sia al modellino in scala (1:12??) utilizzato per varie foto ufficiali con gli astronauti (ancora con la tuta “metallizzata” stile Mercury), il primo Mock-up della capsula ed una serie di disegni di anticipazione.

Per quanto riguarda i test a terra, invece, la colorazione del boilerplate impiegato (soprannominato “El Kabong” - e non chiedetemi perché!!!) era a scacchi bianchi e rossi, come testimoniano le seguenti immagini.

Giusto per rispondere all’amico Lem, posto una serie di immagini, di fonte NASA, sul dispiegamento in volo dell’ala di Rogallo (cosa peraltro alquanto complessa).

Quale era la ragione di questo cambiamento nella colorazione della capsula? Sinceramente rimango un poco dubbioso sulla possibilità di utilizzare tale colorazione; Dopo l’atterraggio sarebbe, almeno esteticamente, risultata troppo “conciata” e , forse, avrebbe dato un’aria di “molto rovinata”.
Dalle informazioni trovate all’interno di un modello della Gemini Paraglide, in mio possesso e risalente agli anni '60 è ben chiaro, nella parte delle istruzioni dove si accenna alla colorazione, di verniciare l’intera capsula con colore nero.
Durante quegli anni gloriosi, quando c’era più attenzione per il programma spaziale, le ditte che realizzavano modellini , in tale settore, facevano ricerche molto approfondite onde evitare spiacevoli imperfezioni.

Del perché sia stata proposta questa livrea “all-white” sulla Gemini-Rogallo non so, sinceramente, cosa dire tranne che ho molte prove che fosse così.
In ogni caso questa livrea non mi sorprende più di tanto dato che le capsule Apollo, almeno nei disegni di anticipazione, sfoggiavano la stessa colorazione.

L’Apollo CM Block-1 era di colore grigio uniforme, il Block-2 era rivestito di una pellicola metallizzata che si disintegrava durante la fase di rientro lasciando la capsula “bruciacchiata” (esattamente come le Soyuz).

El Kabong!
Mi sembra una parola onomatopeica… :thinking: Ka lo schianto al touchdown, e bong il rumore della capsula che impatta ribaltandosi…la battuta mi è venuta vedendo una delle immagini postate… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Grazie per le ulteriori immagini!
Il mio interesse era nato dal fatto che all’apertura del paraglider, estratto dalla sezione anteriore, i cavi attaccati sul retro della capsula dovevano per forza fuoriuscire, a mio giudizio, da un’apertura sul fianco della stessa, una sorta di feritoia-guida fatta a T, che si vede nell’immagine che ho postato in precedenza.
Ma in questa immagine sembra invece vi sia un binario che parte dal muso e due canali posteriori…
anche se la didascalia dice: riser rip-out channels
Per altro l’immagine tridimensionalmente è poco chiara…
Altro problema poteva essere l’estrazione dei razzi di atterraggio che necessariamente dovevano fuoriuscire dall’alloggio anteriore dove si trovava il paraglider…
Tutti dettagli a cui avevano trovato sicuramente soluzione, ma che sarebbe stato interessantissimo vedere…in azione! :roll_eyes:

Potevano esserci ragioni di controllo termico?

Paolo Amoroso

Ci avevo pensato anche io, ma allora come si spiega la livrea nera di Mercury e Gemini (a parte che entrambe avevano delle “bugne” sulla superficie esterna, ritengo, sempre a scopo di controllo termico)??

Anche l’X-15 ha avuto versioni con livrea nera e bianca.

Paolo Amoroso

La colorazione a quadrettoni bianchi e neri o rossi e bianchi, come per i crash test delle auto o veicoli particolari, servono esclusivamente per mettere in risalto determinate parti del vettore o capsula, per meglio distinguere le varie parti.Come già detto da ARCHY, anche per le capsule Apollo, i modelli avevano una livrea o colrazione diversa da quella che fu poi adattata per le missioni ufficiali e operative.

La livrea bianca in realtà era uno strato di materiale protettivo ablativo, necessario per far sì che il velivolo sopportasse gli elevati regimi calorici sviluppati nei voli “record”.
Cosa interessante è che lo strato di colore bianco era solo quello più esterno, mentre quello interno era di un bel colore rosa “porcellino” :smiley:

Infatti.

La sostanza ablativa bianca era a base di fibra di vetro e veniva spruzzata sopra la base rosa (dopo il “sommergibile rosa” anche “l’aerorazzo rosa” per la serie “Grandi Commedie americane degli anni '60”…).

el kabong era il nome di un personaggio animato anni 50-60 della Hanna-Barbera, una specie di Zorro che colpiva in testa con un chitarrone…

Capsula paraglider Gemini TTV-2

Capsula con equipaggio per prove di volo, la seconda di due modelli TTV utilizzati per testare la manovra, il controllo e le tecniche di atterraggio.
E’ stata rimorchiata da un elicottero e lasciata a più riprese sul lago asciutto Rogers nella base dell’Air Force ad Edwards in California.

Immagini dal sito Smithsonian National Air and Space Museum:
Con le ruote la Gemini TTV-2
Senza ruote il mock-up del “El Kabong”

here picture of unknow Paraglider modeltest

from TIME-LIFE photo Online Archive
http://images.google.com/hosted/life/l?q=Moon+Suit+source:life&imgurl=d502aa133456c5e1#

Very, very, good! Tank you! :ok:

Dear Michel, more than a Gemini the “thing” under the Rogallo Wing appears like an Apollo capsule, or something similiar.

(Caro Michel, l’oggetto appeso all’ala di Rogallo più che una Gemini appare come una specie di capsula Apollo).

ho notato nella foto un cavo al vertice dell’ala di rogallo come se il tutto fosse appeso staticamente; puo’ essere una foto di un test al vento? O scattata prima di un rilascio?

L’ho notato anche io… potrebbe esserci un elicottero all’altro capo del cavo…

ho provato ad ingrandire la foto, a destra, dove e’ anche piu’ rovinata sembra di scorgere un caso in caduta, potrbbe trattersi di un test di caduta dell’ala con un simulacro di capsula …