Gli alunni del “Fermi” partecipano a una ricerca sul Big Bang

ASPIRANTI scienziati-detective alla ricerca dei segreti sull’origine dell’universo. Sono un gruppo di studenti dell’Istituto tecnico industriale statale “Enrico Fermi” di Frascati che, sotto la guida dei loro docenti, stanno partecipando a una ricerca condotta insieme all’Infn, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, che nel corso dei prossimi dieci anni li porterà ad analizzare le tracce del Big Bang, la grande esplosione di materia che ha dato origine all’universo.
Il progetto Eee (Extreme energy events) nasce da un’intesa fra ministero dell’Istruzione, Cern (Organizzazione europea di ricerche nucleari) e Infn e coinvolge diverse scuole superiori sparse per tutta Italia. In provincia di Roma é il “Fermi” che partecipa alla rete di rilevazione nazionale curata dagli studenti, che elaboreranno i dati raccolti nelle loro scuole utilizzando i laboratori dell’Infn di Frascati, Bologna, Catania, Lecce e altre città. Coordinatore degli studenti frascatani é il professor Ilario Dondarini.
Un gruppo di sette allievi del “Fermi” é stato al Cern di Ginevra, dove ha realizzato dei sensori, che verranno montati poi su dei telescopi dopo essere stati testati all’Infn di Frascati. Sono dei parallelepipedi all’interno dei quali si trovano diversi strati di gas che vengono ionizzati dai raggi cosmici. Analizzando al computer questi effetti, i ragazzi saranno in grado di rilevare la loro provenienza: dall’interno del sistema solare o da fuori di esso. In questo modo i giovani “scienziati” cercheranno risposte alle domande sull’origine dell’universo.
Nella scuola é stata attrezzata un’aula per l’analisi dei dati rilevati dai sensori. Sono già una quindicina gli studenti che partecipano al progetto; altri se ne aggiungeranno nel corso dei dieci anni di durata prevista dell’iniziativa. «L’innovazione promossa da questo esperimento pilota - dice il preside, Teofanis Plithakis - non ha riscontro con nessun’altra finora tentata e sono orgoglioso che l’offerta di formazione e tecnologia passi proprio per l’area dei Castelli Romani, che notoriamente é territorio privilegiato della ricerca e dello sviluppo scientifico».

www.ilmessaggero.it