Governo caduto - scenari possibili per l'astronautica

Salve,

ieri il governo è caduto, ancora non sappiamo cosa accadrà, cosa potrebbe cambiare per l’astronautica?
Il presidente dell’ASI da chi viene nominato?
Gli investimenti per la ricerca da chi sono decisi?
Sotto le varie bandiere cosa è cambiato negli anni?

Le vostre opinioni.
Grazie

Vivendo da circa 8 anni nel mondo universitario, mi sono intanto reso conto di una cosa: da qualunque parte tiri il vento, l’università italiana naviga sempre sull’orlo del naufragio; i fondi languono ormai da troppo tempo e le cose buone che vengono fatte, la maggior parte delle volte, dipendono solo dallo spirito di iniziativa di pochi che a volte finanziano anche di tasca propria.

Non so a livelli superiori come vanno le cose, ma il contributo che la mia modesta esperienza può dare, purtroppo, è questo.

Speriamo che una volta tanto il vento cambi in favore della scienza!!!

anche perchè quest’ennesimo tracollo politico è il segno di una crisi dovuta non ad un cambiamento ma a un regresso in tutti icampi della società, forse è ora che la ricerca tiri fuori qualcosa di nuovo che possa risolvere qualche problema. Ora sarà dura…

Cari amici,

lavoro nel campo della vendita di strumentazione per R&D; i miei clienti vanno dalle università alle aziende aerospaziali all’automotive al militare. La mia opinione è che in questo infelice paese non mancano i soldi ma manca una reale volontà di vederci come “paese” e non come singoli e di investire sul merito. E’ il paese del “carpe diem” e non della pianificazione del futuro valorizzando le potenzialità.

Per farla breve ricollegandomi al mio lavoro, volete sapere qual’è la prima domanda che mi viene fatta relativamente alla strumentazione che vendo (si parla di strumenti altissima tecnologia); “Ma quanto costa ?” Bedate bene, non sto dicendo che non sia giusto ottenere il miglior prezzo (questo vale per tutto) ma avere il focus dell’attenzione solo sul costo invece che sul valore aggiunto che, soprattutto nella R&D si ottiene con tali strumenti, è sbagliato ed è indice di una mentalità perversa.

Gli stessi che chiedono, a prescindere dal risultato che possono ottenere, il prezzo della strumentazione per fare R&D (indice di mentalità ristretta… valutate i risultati che potete ottenere prima… e poi il prezzo) non hanno riserve a "investire decine di migliaia di euro in vetture aziendali, tavole rotonde nei posti più ameni, pranzi sociali ecc.

E’ amaro quello che dico ma all’estero non è così; c’è meritocrazia e un occhio di riguardo a quanto può portate benefici alla società (intesa come paese ). In Italia, secondo me, non c’è più spazio per chi vuole vedere le cose a livello di paese e in termini di azioni, programmi e valorizzazione di chi sa fare. Onestamente se fossi “single” me ne sarei già andato all’estero dove, per chi vuole fare, ci sono prospettive che qui non esistono.

Ho paura che il declino di questo paese malato sia irreversibile; il mio vero spavento è però per le prossime generazioni che saranno costrette a scegliere se legarsi a clientele o a emigrare per potersi realizzare sia livello personale che lavorativo.

Un caro saluto

Luca

Su questo concordo con te, ma a parziale discolpa, almeno dell’ambiente universitario, forse si va subito al prezzo perchè si sa già in partenza che quello sarà il parametro limitante del percorso che si vuole svolgere, per cui è un po’ come non farsi illusioni su attrezzature che non ci si potrà mai permettere, se qualcuno ha un budget limitato credo che sia poco interessato a sentirsi elogiare le qualità di uno strumento che non potrà acquistare solo per farsi rodere ancor più il fegato… si va subito al prezzo credo anche per mettere dei paletti in questo senso.
Da una parte credo sia anche un bene, finanziamenti a pioggia non hanno mai fatto bene, se non in paesi dove erano veramente ingenti e di cui non ci si doveva preoccupare molto di dove andavano a finire tanto qualche cosa salta sempre fuori…

Ho paura che il declino di questo paese malato sia irreversibile; il mio vero spavento è però per le prossime generazioni che saranno costrette a scegliere se legarsi a clientele o a emigrare per potersi realizzare sia livello personale che lavorativo.

Su questo non sono affatto daccordo, non credo il paese sia malato e soprattutto non c’è mai nulla di irreversibile, ci vuole la volontà e le persone giuste al posto giusto, forse fino ad ora è mancato uno o entrambi i fattori, ma non c’è nulla che impedisca che possano esserci entrambi anche in un futuro breve…

Penso anche io che il nostro sia un paese malato dove però si incontrano ( per fortuna ) persone sanissime e veramente in gamba . Se questa malattia è irreversibile non lo so , non mi chiamo Nostradamus , Sugli effetti della crisi di governo non mi faccio illusioni . per quanto riguarda la " politica spaziale " (amesso che in Italia esista una politica spaziale ) penso che non cambierà nulla . Potrebbe esserci un avvicendamento alla presidenza di qualche ente scientifico visto che in Italia impera il manuale Cencelli ma questo non a tempi brevi e poi non è detto che ad un competente subentri un incompetente , potrebbero arrivare altre persone altrettanto valide semplicemente più " vicine " ( o meno " lontane " ) ad un futuro governo .

La crisi più che di governo e una crisi del sistema Politico,da 15 anni ormai sono sempre gli stessi quelli che ci Governano Prodi-Berlusconi (da notare che nessuno ne parla), e nessuno e stato capace di fare le riforme che servono al Paese,non so come finirà ma non credo ce finirà bene .Le poche cose che vanno bene sono merito di persone di buona volontà che si rimboccano la maniche .

Stiamo scivolando OT, ergo sposto…