Grande successo per i nuovi bandi ASI

La comunità scientifica e industriale ha risposto con entusiasmo alle cinque call dell’Agenzia

Hanno avuto una risposta ben oltre le aspettative i primi cinque bandi rivolti alla comunità scientifica emessi dall’ASI dopo l’insediamento della nuova presidenza. Una risposta che testimonia la vitalità del tessuto industriale e scientifico italiano nel settore spaziale, e premia lo sforzo compiuto in questi mesi dall’ASI per rinsaldare il suo rapporto con questa realtà.

“Evidentemente siamo sulla strada giusta” commenta il presidente dell’ASI Giovanni Fabrizio Bignami. “Nel senso che i bandi sono uno strumento trasparente, ampio e rapido per il rapporto tra ASI e le comunità. Queste ultime, industriale come scientifica, sembrano apprezzare. All’ASI faremo del nostro meglio per fare presto e bene, da ora in poi grazie al personale dell’ASI per lo sforzo che farà”.

Nel dettaglio, il 31 ottobre sono scaduti i termini per la partecipazione ai tre bandi emessi dall’Agenzia Spaziale Italiana il 7 agosto scorso, dedicati rispettivamente a “Sviluppo Tecnologico”, “Piccole Missioni” e “Missioni di opportunità”.

Il maggior numero di risposte, ben 163, è toccato al primo, con il quale imprese ed enti di ricerca erano invitati a presentare “progetti tecnologici finalizzati al potenziamento del livello di competitività industriale del Settore Spazio italiano”: per esempio, iniziative legate a progetto, sviluppo, sperimentazione e qualifica di materiali, componenti, sensori, rivelatori e apparati; a microminiaturizzazione di componenti ed apparati elettronici; ad attività di trasferimento e qualifica spaziale di tecnologie e prodotti già impiegati in settori non spaziali.

Ventidue proposte sono arrivate invece in risposta al bando per le “Piccole Missioni”: con esso l’ASI riprende un percorso iniziato molti anni fa, percorso nel cui ambito era nata la missione AGILE. Le proposte dovevano in questo caso riguardare missioni nell’ambito dell’osservazione dell’Universo o della Terra, delle telecomunicazioni e navigazione, delle scienze della vita o delle tecnologie spaziali: e dovevano prevedere piattaforma, carico utile, segmento di terra e gestione operativa. La selezione che inizia ora su queste proposte porterà a selezionare cinque progetti per una fase “A” di progettazione, e poi a realizzare due piccole missioni entro il 2014.

Grande successo, con 31 proposte, anche per il bando dedicato alle “Missioni di Opportunità”, volto ad aprire una nuova linea di missioni dell’Agenzia che affianchino i programmi nazionali ed europei: missioni di breve durata e dimensioni contenute, in grado di rispondere a precise esigenze della comunità scientifica e industriale italiana sfruttando, per esempio, opportunità di lancio su voli di qualifica di lanciatori europei, o possibilità di sperimentazione a bordo della ISS. Anche in questo caso, un certo numero di missioni (fino a sei) saranno ora selezionate e finanziate per uno studio di fase A, che porterà poi a lanciarne effettivamente un massimo di tre.

Sempre il 31 ottobre, si è chiusa poi la presentazione di proposte per la prima Announcement of Opportunity per la missione AGILE: oltre 30 gruppi scientifici hanno presentato progetti di ricerca basati sull’utilizzo dei dati del satellite ASI-INAF per l’astronomia gamma lanciato lo scorso 23 aprile. Le proposte approvate avranno accesso gratuito ai dati per un periodo di un anno.

Qualche settimana prima, il 15 settembre, era giunta a conclusione anche la prima Announcement of Opportunity per la missione COSMO-SkyMed, aperta a partecipanti di tutti i Paesi. Qui sono state oltre 200 le proposte di utilizzo dei dati del sistema ASI per l’osservazione della Terra, il cui primo satellite è stato lanciato il 7 giugno scorso (il secondo partirà il 5 dicembre e la costellazione sarà completata entro il 2009). Anche in questo caso, i progetti selezionati potranno accedere liberamente ai dati forniti dal sistema, e utilizzarli per ricerche e applicazioni nei campi più diversi.

Fonte: ASI

Inutile dire che il MARS ha partecipato a tutti i bandi.

Si può sapere anche con quali progetti o per ora non sono divulgabili?

La comunità tecnico\scientifica italiana non è mai stata seconda a nessuno per idee e dinamismo intellettuale.
Quello che mancano sono l’attenzione della classe politica e di conseguenza i fondi.

Il pur tanto bistrattato sistema universitario italiano è evidentemente valido se poi tanti dei nostri laureati ottiene prestigiose borse di studio e cattedre all’estero.
Quello che ci manca è passare dal percorso fomativo a quello della ricerca avanzata e delle applicazioni dove (guarda caso) oltre che al cervello ci vogliono le infrastrutture ed i soldi per farle funzionare.

Poi diciamocela tutta, penso che la cronica mancanza di attenzione politica e fondi per la ricerca demoralizzi molto i nostri ricercatori che vedono sistematicamente tarpate tutte le loro idee, irrealizzabili per i motivi di cui sopra, inoltre io credo che ricerca = curiosità = entusiasmo: venendo meno l’entusiasmo si innesca un circolo perverso di effetti che porta alla morte culturale…

…e ci ritroviamo ad indicare come modelli da seguire un\una qualsiasi idiota che si presenta alla TV senza arte nè parte, magari con un bel viso o delle belle tette ma che non riesce nemmeno a mettere insieme una frase di senso compiuto in italiano corretto invece che un Nespoli, un Rubbia o una Montalcini…

Il problema è che la TV è divenuta “autoreferenziante” ossia prima, per avere accesso alla televisione, bisognava essere qualcuno o comunque valere qualcosa (tipo essere un politico, scienziato, sportivo, artista ecc. purché di valore). Adesso, invece, basta comparire alla TV per diventare qualcuno indipendentemente che si valga qualcosa oppure no, basta la semplice partecipazione.
Questo perché da un lato la TV tende a ridurre i costi puntando sugli sconosciuti perché costano meno, dall’altro perché l’accesso alla TV, visto come un traguardo “mitico” dalle generazioni passate, è garantito all’uomo (o alla donna) “qualunque” che proprio in virtù del “passaggio” televisivo diventa automaticamente qualcuno (pur senza aver alcun valore intrinseco, anzi meno valore hanno più sono “gettonati” dato che rassomigliano alla massa indistinta che segue la televisione).
Altrimenti non si spiegherebbero reality, grandi fratelli, isole, programmi della De Filippi, Amici, Scuole di sarannofamosieviadicendo ecc. ecc.

Scusate la digressione sociologica, decisamente OT… :offtopicplus:

Invece non è molto OT almeno secondo me…

Il successo dell’iniziativa dell’ASI non fa altro che fare notare che sotto la cenere la comunità scientifica italiana è ancora vitale nonostante sia anemica di fondi, a corto di motivazioni e di nuova linfa in “materiale umano” visto che le nuove generazioni preferiscono andare a fare le “veline” ed i “tronisti” (o i calciatori) piuttosto che intraprendere una carriera tecnico\scientifica.

O forse è solo la parte più visibile delle “due metà”…

No, non credo.
Almeno a stare a sentire le statistiche che danno le facoltà scientifiche abbastanza spopolate.

E poi in una società dove la formazione scientifica fosse predominante o almeno equilibrata con la formazione umanistica, il ricorso a maghi, cartomanti, stregoni e similari sarebbe perlomeno stabile e non in rapido aumento.

Persino in ambiente universitario i docenti sottolineano come ASI si sia rimessa pesantemente in moto negli ultimi mesi… Ora servirebbe una bella sferzata ai finanziamenti, magari togliendoli dai fiumi di denaro a pioggia che contraddistingue la metà di ogni finanziaria da ormai decenni :offtopicplus:

E’ meglio divulgare a giochi fatti