Il diritto di contare (Hidden Figures) - Theodore Melfi, 2016

Ma questo credo che nessuno lo pensi, almeno qui. E’ un film di intrattenimento, mica una tesi di storia. Non capisco cosa ti urti tanto.

Mi urta la deliberata falsificazione della storia a scopo ideologico.
Non sarebbe stato non soltanto più onesto,ma anche più positivo come messaggio raccontare semplicemente la verità?
E cioè che in un epoca ed in una società in cui in una parte del Paese erano presenti discriminazione e segregazione razziale,la NASA non viveva tali discriminazioni?

Johnson:"«Non sentivo la segregazione alla NASA, perché tutti facevano ricerche. C’era da fare una missione e noi ci lavoravamo. Sapevo che la segregazione c’era, ma non la sentivo»

.
Non sarebbe stato più giusto raccontare del modello positivo ed inclusivo che la (vera) NASA costituiva all’epoca?
Del modo civile, sensato e pragmatico in cui certe questioni venivano risolte?

È vero che le donne non erano ammesse a quel tipo di riunioni? Sì, ma fu tutto un po’ più semplice che nel film, come spiegato da Johnson. Lei chiese il permesso di poterci partecipare, le fu detto «beh, di solito le donne non sono ammesse». Lei chiese: «c’è una regola a riguardo?». Dissero di no e allora il suo capo la fece partecipare a quelle riunioni.

Per me voto 6/10

Condivido. Voto: 6 (6 - - per le ragioni succitate).

Anche per me non supera il 6.

A-MEN!!! (Annuisco ripetutamente con la testa come i fedeli nella chiesa del film)
Per me la cosa è esacerbata dal fatto che non vedevo un film doppiato in Italiano da 5 anni tondi, ma è talmente fatto male da distrarmi.
Non capisco la mania di fare un lipsync perfetto (che tanto non lo è), quando arriva al costo di far dire agli attori delle cose che nessuno direbbe mai nella vita reale
“I understand” diventa “Io comprendo”. Ma chi **** parla così??
L’originale di sicuro ha un mix di accenti del sud est e afro-americani, e nel doppiaggio viene appiattito dalla Tremènda Dizióne Unifórme del doppiaggio, dove tutti parlano come se fossero annunciatrici della Rai o una pubblicità di biscotti. Non esiste una soluzione facile a questo, ma col doppiaggio ho sempre la sensazione di guardare un film muto con qualcuno che l’ha già visto che mi bisbiglia i dialoghi, alla bella e meglio per come se li ricorda, nell’orecchio.

Ciò detto: la questione della segregazione, come fatto notare, è stata accentuata rispetto alla realtà, ma come spesso capita si prende una storia vera e la si ricama per meglio raccontare un periodo. Se NASA davvero era un po’ meglio del resto della Virginia, avrei mostrato di più quella differenza, come dice Carmelo. Da quel punto di vista, comunque, 7.

Dal punto di vista della “scienza”, 4;

Vedere Sheldon (sorry, non ricordo il nome del personaggio) spiegare la differenza tra un volo parabolico e un volo orbitale è stato terribile. Fatelo spiegare ad un programma TV, fatelo spiegare dalla protagonista ai suoi bambini, non fatelo spiegare da un matematico a dei matematici, che sembra che si siano rincoglioniti di colpo.

I “colpi di genio” in cui qualcuno scrive alla lavagna per 30 secondi e tutti sono a bocca aperta spesso erano conversioni tra miglia e km. Mai visto lavagne con meno integrali di questo film. Non importa moltissimo, nessuno se ne accorge (e non avrei capito cose più complicate), ma un filino di sostanza, dato che è il pretesto della storia, non sarebbe male.

E la formula di Eulero…È vecchissima! (cit.) -_-

Il team di “flight dynamics” che si trasforma in flight control team non aiuta a comunicare una idea realistica di cosa significa lavorare per un programma spaziale (ma può darsi che negli anni 60 ci fossero più sovrapposizioni nei ruoli).
Ci credo che Glenn abbia fatto verificare qualcosa a Johnson, ma non chiamando dalla rampa, dai. Detesto il pathos creato ad arte su qualcosa che è mortalmente lento.

Mary Jackson era una bella opportunità per parlare degli ingegneri NASA in quel periodo, invece il suo unico lavoro è arrivare a farsi chiamare ingegnere. Non ce la fanno vedere fare niente, ed è un peccato.

Non è un brutto film, son contento di averlo visto, ma quando a hollywood passerà la smania della banalizzazione delle “cose che tanto la gente non capisce”, avremo storie interessanti in contesti interessanti, invece che storie interessanti ambientate nel programma spaziale della playmobil.

La faccenda del doppiaggio è interessante.
Ora lasciamo stare tutta la polemica “doppiaggio no,doppiaggio si” che ci porterebbe lontano,e concentriamoci sul lavoro dei doppiatori.

Come in molti lamentano la qualità del doppiaggio è diminuita rispetto al passato,sia per ragioni tecniche ( un tempo i doppiatori recitavano insieme reinterpretando in Italiano le varie scene del film,oggi ognuno legge ed interpreta da solo la sua parte che viene poi montata per creare il dialogo con la parte recitata dal collega separatamente), sia perchè i tempi di doppiaggio si sono ridotti e conseguentemente c’è meno cura di quanto ce ne fosse prima.
C’è poi un appiattimento dovuto alla formazione dei doppiatori che una volta provenivano dal teatro,e oggi a parte alcune grandi voci ( per esempio Giannini o Proietti) prestate a importanti star internazionali,si sono interamente formati nel mondo stesso del doppiaggio.
C’è anche,causa la fretta,una minore attenzione rispetto al sicronizzare la voce del doppiatore sul labiale dell’attore; una volta la cosa era maniacale; in traduzione venivano scelte parole che permettevano di rispettare il sincrono…oggi questo si fa meno,ma generalmente il risultato,specie al cinema,è ancora accettabile.

Circa il linguaggio o meglio il modo di parlare diverso rispetto a quello quotidiano,c’è sempre stato.
Se guardiamo un film degli anni 40,50 0 60 vedremo che i grandi doppiatori di allora ( Gualtiero De Angelis,Emilio Cigoli,Stefano Sibaldi,Carletto Romano,Giuseppe Rinaldi,ecc) usavano espressioni totalmente lontane dal linguaggio di tutti i giorni (" Siete un tipo svelto voi","e voi siete una bizzarra bambina") in un italiano perfetto,quasi letterario.
Questo però da una parte rendeva il modo di parlare esotico degli Americani,dall’altro oggi costituisce parte del fascino di quei vecchi film per chi ama il cinema classico (ed infatti i ridoppiaggi di vecchi film sono tremendi…vuoi mettere Emilio Cigoli che doppia Clark Gable o De Angelis che fa Cary Grant?).

Bisogna anche dire che anche nell’originale,almeno fino all’inizio degli anni 60 gli attori non parlavano come nella vita di tutti i giorni.
Recitavano infatti in un accento “neutro” ed artificiale chiamato “Mid Atlantic”,che era stato sviluppato dagli attori di teatro ed era una via di mezzo tra l’Inglese parlato sulla costa est degli Stati Uniti e l’Inglese “puro” Britannico ( quello dei vecchi speaker della BBC tanto per intenderci).
Dagli anni 60,in nome del naturalismo,questo modo di parlare fu abbandonato in favore dei veri accenti che i personaggi avrebbero dovuto parlare.
In Italiano è impossibile rendere questi accenti (come fai a rendere…che so… un accento del Arkansas? col ciociaro o col marchigiano?),quindi si continua a parlare questa lingua artificiale,il “doppiatorese” che è una convenzione,e che oggi è molto meno forbita rispetto al passato (“Dannazione Generale,dobbiamo lanciare quei fottuti missili”).

Mi ha un po deluso, troppo retorico nella lotta razziale fra bianchi e neri, lascia un po da parte il discorso delle missioni spaziali, poi da quanto ho letto è non poco romanzato in più punti rispetto alla storia reale =)