I due Radiation Belt Storm Probes sono arrivati al KSC

Due satelliti gemelli costruiti per studiare e analizzare i mutamenti delle Fasce di van Allen sono arrivati martedì al KSC.
Qui andranno incontro ad una serie di test prima del decollo a bordo di un Atlas V il prossimo agosto.

La missione (NASA) si chiama Radiation Belt Storm Probes (RBSP) e fa parte del programma Living With a Star (LWS).

I due satelliti sono stati costruiti al Johns Hopkins University’s Applied Physics Laboratory presso Laurel; hanno viaggiato dal Maryland a bordo di un aereo militare US.

I satelliti studieranno le fasce radiative a forma di ciambella che circondano la terra e si modificano sotto l’influenza delle tempeste solari (contrazioni ed espansioni). Le fasce sono state chiamate in onore di James Van Allen, lo scienziato che ha guidato gli studi del primo satellite americano, l’Explorer 1.
Scoperte negli anni '50 sono ancora poco studiate; solo negli anni '90 è stato scoperto che non sono stabili e vengono influenzate dalle particelle cariche che arrivano dalla nostra stella.

Il lancio della missione è previsto per il 23 agosto a bordo di un Atlas V della ULA.
La missione, costata 530 milioni di dollari, durerà almeno fino al 2014i.

Nelle prossime settimane i tecnici installeranno i pannelli solari, eseguiranno le verifiche dei sistemi, riempiranno i serbatoi con il propellente e racchiuderanno i due satelliti nel fairing. Queste operazioni di preparazione si svolgeranno presso l’Astrotech processing Facility, nei pressi del KSC.

Durante la fase operativa i satelliti attraverseranno più volte le fasce di Van Allen interne ed esterne.
RBSP aiuterà a comprendere perché le fasce rispondono in modo diverso alle tempeste solari; i datati raccolti permetteranno di predire poi future espansioni contrazioni o eventuali cambiamenti nel flusso di particelle, allertando così in anticipo gli operatori satellitari.

L’Atlas V immetterà i due satelliti in un’orbita equatoriale altamente ellittica; successivamente i due aggiusteranno la propria orbita in modo leggermente diverso allontanandosi fra loro e in modo tale che risulti compresa fra 600 e 30600 chilometri (375-19000 miglia).

Gli strumenti sui satelliti analizzeranno le particelle presenti nell’ambiente delle fasce: la fascia interna è costituita essenzialmente da protoni ad alta energia ed è supposta abbastanza stabile; la fascia esterna è molto più complessa e mutevole, costituita in gran parte da elettroni, cambia sostanzialmente in relazione alle dinamiche e agli eventi solari.

Le operazioni scientifiche inizieranno circa due mesi dopo il lancio.

Due satelliti sono necessari per raccogliere i un maggior numero di dati contemporaneamente in posizioni diverse.
Ogni passaggio nelle fasce si ripeterà ogni nove ore circa; con due satelliti distanziati il tempo fra ogni passaggio diminuisce e i dati raccolti possono essere interpretati in modo migliore.
Ciascun satellite è dotato dei medesimi strumenti che includono magnetometri, sensori di plasma e particelle e sensori per lo studio dei campi elettrici.

Fonte: SFN.


In allegato qualche elaborazione grafica.

Il sito ufficiale: http://rbsp.jhuapl.edu/index.php


orrore!!! per favore traducete queste unita’ di misura barbare in SI!!!
diciamo compresa tra 600 e 30500 km?

Grazie Paolo, finalmente uno che ha capito… proporrei anche di tradurre le cifre da in €. "Loro" (gli americani) lo fanno SEMPRE quando citano un importo in valuta differente dal . Perchè non anche noi?
(Filippo, intendiamoci, assolutamente nulla contro il tuo splendido lavoro! Parlo in generale).

Una cosa che mi manca dell’Italia: l’uso del Sistema Internazionale della misure…

anche perchè … miglia nautiche, terrestri o altro? :smiley:

Posso spezzare una lancia a favore degli articolisti?

Premesso che il SI è una conquista della civiltà e gli USA sono l’unico stato al mondo ad opporvisi ancora, per motivi che fatico a non definire sciovinistici, vi sono degli ambiti in cui l’uso di unità alternative è molto radicato internazionalmente, e non senza un motivo. Ad esempio, i piloti di tutto il mondo esprimono la loro quota in piedi. Oppure, esempio anche più pregnante: il miglio nautico, che vale circa 1800 metri, è comodissimo, in quanto non è altro che la distanza che sulla superficie terrestre (marina ;)) equivale ad un minuto di arco (40000 km di circonferenza terrestre diviso 360 gradi diviso 60 primi = 1851 circa metri). A questo punto, visto che sulle carte sono riportati meridiani e paralleli, è relativamente semplice calcolare la distanza fra due punti come differenza delle loro latitudini/longitudini espresse in gradi, aiutandosi magari con un compasso. Trovata la distanza, sapendo che la vosta velocità e’ di X nodi (che sono proprio miglia nautiche all’ora!), in un battibaleno potete stabilire quanto tempo ci vuole per congiungere i due punti ed arrivare a destinazione.

Inoltre, come dice il Buon Dottore qui sopra, spesso nelle nostre fonti non si specifica fra miglia nautiche e terrestri (cosa questa che agli americani è già costata parecchio), e noi essendo nell’incertezza non effettuiamo la conversione.

Infine, per quanto riguarda le valute, 1 dollaro, speso dagli USA, è sempre e solo un dollaro. Pertanto non mi pare del tutto errato il lasciare l’importo in $, anche perchè con l’avvento dell’euro, avere una immediata percezione degli importi in gioco è diventato molto più semplice.

Personalmente, l’unica cosa su cui non transigo (o almeno ci provo) sono le unità di peso/massa: le libbre diventano sembre kg, siano esse di spinta di un motore o di massa di un satellite.

Uhm… mica tanto d’accordo :slight_smile: . Va bene che le miglia (nautiche) sono comode per il carteggio, ma qui non si fa navigazione, marina o aeronautica che sia. Io tradurrei le miglia, assumendo (e sperando) che siano nautiche. Insomma, se non transigi su una parte delle unità S.I., perchè poi usi le miglia? Anche perchè poi ogni volta che parliamo di quote astronautiche qui le esprimiamo in km, mica in centinaia di piedi come per il flight level.
Poi, è chiaro che il costo della transizione degli USA dal sistema imperiale all’S.I. sarebbe mostruoso; ma sono mostruosi anche i costi della non-conversione. Un giorno o l’altro dovranno pur farlo.

…Premettendo che sono d’accordo punto per punto con quello che dice Paolo… giusto una precisazione, caso mai ci fosse qualche studente che poi ripete le cose all’esame di fisica e poi ci dà la colpa :smiley: : la spinta di un motore, al contrario della massa, non si misura in libbre o in kg!!! Quando viene riportato così ci si riferisce alle libbre-forza (lbf) che non sono la stessa cosa. L’equivalente da noi sarebbero i kg-forza (kgf), che per fortuna non sono quasi mai usati in favore del più civile Newton (N = kg m/s^2) :nerd:

Edit: ooooops… una cavolata tira l’altra… il N è kg m/ s^2, non kg m/s :smiley:

…questo per farvi capire comunque come è difficile per gli articolisti essere sempre corretti (da punto di vista linguistico, tecnico, e già che ci siamo anche “politically”…) in campi che molto spesso non ci competono e basta un attimo di distrazione e… zac… la cavolata è scritta senza neanche accorgersene. Considerando il tempo che gli articolisti dedicano alla stesura degli articoli, (poche ore al mese ???), sono veramente sopreso dal fatto che non ne vengano fuori molte di più :smiley: Un solo articolo di un giornalista “professionista” spesso contiene più castronerie di un mese di articoli su AstronautiNEWS…

per esperienza quando gli mmericani non specificano di che miglia si tratta, sono statute miles (1609 m), altrimenti si dice chiaramente “nautical miles”.
e anche se fossero miglia nautiche, non vedo comunque la superiorita’ di una unita’ di misura “empirica”. il bello dell’SI e’ che (chilogrammo a parte, ma ci si sta lavorando), le sue unita’ di misura sono completamente slegate dall’ambiente terrestre. se definisci il metro come lo spazio percorso dalla luce nel vuoto in 1/300000000 di secondo (circa, non c’ho voglia di cercare il valore esatto), e sai che il secondo e’ l’intervallo di tempo tra i due livelli iperfini di un isotopo del cesio puoi definirlo esattamente in qualunque angolo dell’universo, ignorando tranquillamente il fatto che il metro era in origine 1/40000000 della circonferenza equatoriale terrestre e il secondo 1/86400 del giorno solare medio.
sulla questione dei dollari sono d’accordo che non e’ strettamente necessario “tradurli” in euro. a parte il fatto del cambio variabile, ci sono molti aspetti della nostra vita legati al dollaro, per cui ne conosciamo almeno a spanne il valore.

E comunque spezziamo una lancia anche a favore degli articoli “anglo-sassoni”. Anche loro spesso riportano il costo direttamente in euro o sterline quando si tratta di spese europee (al massimo con la traduzione in dollari). Non sempre, ma spesso.

Perchè in certi “ambiti” (e se volete possiamo discutere se l’astronautica sia uno di essi) le miglia hanno una loro ragione storica e logica, come il peso delle pietre preziose che si misura in carati, tanto per dire. Ad esempio, quando parte un razzo, il controllo missione ne definisce la traiettoria con due parametri: la quota e il “downrange”, ovvero la distanza “orizzontale” percorsa rispetto al poligono di lancio. Questa distanza penso potrebbe ben essere espressa in miglia, per i motivi nautici sopra riportati.

Per le quote astronautiche, sono sicuro che tutte le prime generazioni di “astronauti”, che poi erano dei piloti collaudatori, usavano spesso definire l’altezza delle loro orbite in centinaia di migliaia di piedi. Se cercate in rete, vedrete che in molti siti, anche specialistici, l’incidente del Columbia viene quotato a “circa 200mila piedi sopra il Texas”.

Beh, una libbra-forza è la forza verso il basso che, a livello del mare, viene esercitata da una massa di una libbra. Mutatis mutandi, con i chili. Premesso che se usiamo i Newton siamo dalla parte della ragione, non mi pare un errore calcolare la spinta di un motore in kg o libbre, basta che abbiamo ben presente la differenza tra massa e forza che essa esercita in base all’attrazione di gravità. Voglio dire, una massa di un chilo, sulla terra, pesa un chilo, e io, quaggiu’, posso dire di pesare 87 chili. Questo non e’ un errore (credo! :nerd:).

Sì sì, certo, basta capirsi. È che dal punto di vista formale è scorretto scrivere kg e lbs invece di kgf e lbs-f (o come cavolo si scrivono le libbre forza…). Sarà che a me hanno sempre bastonato :facepunch: per scrivere le cose correttamente dal punto di vista formale… è per quello che reagisco male :smiley: sorry :flushed: (… reagisco male per scherzo eh… s’indende… dai post il tono scherzoso non si sente…)

No, tu pesi 13 stones e 5 libbre !

Ok, ci rinuncio, con voi aerospaziali non c’è speranza - tenetevi il vostro caos di grandezze mischiate :grin:

Ma si che si sente! :wink: :beer:


















La Delta Mariner a Port Canaveral con lo stadio superiore Centaur, che è stato poi trasportato all’Atlas Spaceflight Operations Center (ASOC).