I giapponesi reinventano il "satellite al guinzaglio"

Il Prof. Hironori A. Fujii della Tokyo Metropolitan University, impegnato al Marshall Space Flight Center ha presentato il suo lavoro che prenderà la via dello spazio nel 2009.
L’esperimento si concentra sul metodo di svolgimento dei cavi nello spazio, parte critica di tutte le missioni fino ad ora svolte in questo campo.
Il nome della missione sarà “Fortissimo”, ispirato al termine di origine italiana “ff” usato in musica proprio ad indicare il “fortissimo”.
E fortissima dovrà essere la lunga striscia che testerà il nuovo meccanismo, sarà spessa 0.05mm, larga 5cm e lunga 1km. E questa è già una differenza significativa rispetto al passato perchè tutti i precedenti esperimenti utilizzavano dei cavi, mentre questa sarà proprio una striscia.
L’ispirazione è venuta dal metodo che utilizzavano i pompieri per immagazzinare gli idranti e con un pizzico di arte dell’origami si è arrivati alla soluzione finale, che dovrebbe consentire di svolgere il satellite per 1km in pochi minuti.
I precedenti sono tutti eccellenti, a partire dalle Gemini 11 e 12 collegate fra loro, poi le TSS-1 e TSS-1R italiane, per proseguire con i 20km del SEDS-1 e 2 nel 2003 e con i futuri YES-2 e MAST.
Le applicazioni saranno per il recupero energetico sotto forma di elettricità (la corrente attesa è di 1-3A) e la capacità di abbassare l’orbita senza utilizzare carburante.

Con rispetto parlando, e augurando buona fortuna alla missione, è la scoperta dell’acqua calda o l’inizio di un ritorno allo studio di sistemi tethered? :roll_eyes:

Forse sono a corto di idee e si sono rimessi a “copiare” come facevano 25 anni fà … :kissing_heart: :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ed intanto tutti i nostri studi e le due missioni spaziali di TSS sono finite nel… cess… NULLA! Anzi il brutto è che ci hanno pure “rubato” l’idea… :rage:

Bah a mio parere non è stato buttato tutto via il lavoro fatto, questa in fondo è un’evoluzione di quegli esperimenti che hanno rivelato i loro punti deboli, e con questo si cerca di ovviare a quei problemi… in fondo non hanno rubato niente… potevamo farlo anche noi…

Contento te… :???:

No, non sono contento (se ti riferisci al “potevamo farlo anche noi”) ma non è una colpa portare avanti una ricerca tralasciata da altri…

A parte la generazione di energia elettrica, l’utilizzo del “filo” può avere svariati utilizzi. Ne cito solo 2 (cioè quelli su cui sono leggermente più afferrato):

  1. come sistema propulsivo (facendo correre la corrente nel filo si genera la spinta grazie all’interazione con il campo magnetico planetario). Cercate “Tether in Space Handbook” (non so se sia free);
  2. come controllo nelle formazioni di satelliti. A riguardo cercate la pagina web del Dr. Soon-jo Chung, neo-dottorato al MIT proprio sul controllo a filo delle formazioni. Qui è possibile dare un’occhiata alle sue pubblicazioni e alla sua tesi di dottorato (luglio 2007 mi sembra). La cosa in particolare è interessante in quanto è possibile un controllo senza l’utilizzo di thrusters, ma solo mediante ruote di reazione/momento.

Per cui la ripresa di questi studi penso sia cmq interessante