I Russi assemblano tutto in orizzontale

Oltre che tutti i loro razzi-vettori, i russi montano in orizzontale anche i tralicci parafulmini delle rampe di lancio.

Ecco un’immagine di oggi dei lavori al sito 31 di Baykonur dove un traliccio di 107 mt e 50t viene raddrizzato in posizione verticale.


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E’ vero, i russi sono degli autentici maestri nella tecnica dell’erezione (nessun doppio senso).
Il punto è che loro fanno largo utilizzo di treni e vagoni ferroviari ad-hoc, condizione naturale in una nazione sconfinata come la Russia, le cui strade durante il rigido inverno divengono spesso impraticabili.

Di conseguenza anche i razzi hanno ereditato tale metodologia…

:astonished: veramente pazzesco!

E una volta eretto, lo bloccano a terra!


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Questa loro tecnica ha una storia molto antica…
Come dimostra questa vecchia foto di quando hanno posato la parte superiore della Basilica di San Basilio nella Piazza Rossa di Mosca…
:stuck_out_tongue_winking_eye:


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E’ qualche giorno che il tuo spacciatore ti passa della “roba” particolarmente buona… Condividerla con il resto del forum, no eh!?! :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

…Io non sono cattivo, è che mi dipingono così!

p.s.
Le funi nella foto non convergono… è decisamente stata fatta nello stesso studio degli allunaggi!

Pero’, correggetemi se sbaglio, a tirar su la roba in questo modo bisogna progettarla in maniera che possa sopportare dei carichi che in realta’, una volta in verticale, non dovra’ mai sostenere.

Esatto, è proprio questo lo svantaggio più grande ed evidente nell’utilizzare questa filosofia, e se si parla di lanciatori, dove ogni kg è fondamentale è un grosso limite…

No, no.

E’ il sistema di trasporto ed erezione che sopporta tutti i carichi statici, la struttura da trasportare in quanto “portata” scarica tutto sul suo trasportatore.

La stessa cosa avviene con il trasporto in verticale, basti pensare ai Crawler in uso al KSC, con l’aggravante di una struttura verticale che genera dei carichi dinamici di “raffica” proporzionali alla sua altezza.

No, il discorso sui carichi statici non è corretto, anche aumentando i punti di supporto del vettore alla struttura, questi saranno sempre in numero finito, nessun sistema di trasporto utilizza sistemi di supporto quali “culle” o simili che permettono di distriuire uniformemente i carichi, anzi… Probabilmente se vogliamo prendere il Soyuz i punti di supporto si contano sulle dita di una mano, e questo significa che tutto il resto è a sbalzo, cioè quanto di peggio si possa pensare per strutture pensate per sopportare carichi longitudinali… E la scelta dello stacking del soyuz a kourou ne è la dimostrazione più lampante…

Si vede che sottovaluti gli strutturisti russi, praticamente i migliori al mondo.

Dallo schema tecnico, originale e di fonte RSC Energia, si evince che il trasportatore del vettore Soyuz dispone di ben 4 punti di aggancio orizzontali (per di più del tipo “a fascia”) per il solo vettore mentre la Fairing scarica a parte.

In questo modo i carichi verticali sono minimizzati dallo stacking orizzontale senza contare quelli di raffica, lo stesso problema dell’esiguo numero dei punti di aggancio si verifica anche nello verticale con l’aggravante di momenti flettenti e torcenti all’incastro dovuti proprio alla presenza di raffiche tanto maggiori quanto maggiore è l’altezza del vettore.


Non è questione di sottovalutare gli strutturisti Russi, è fisica, e anche tu confermi quello che ho scritto. La struttura poggia su 4 soli punti di supporto e questo significa che tutto il peso confluisce su questi 4 punti. Inoltre tutto il payload è a sbalzo e anche questo comporta una piattaforma e una progettazione del payload e del collegamenteo con il vettore molto diversa e sensibilmente più pesante di quella possibile con uno stacking completamente verticale, proprio per sopportare i carichi prima dell’erezione.

Per il paragone con le raffiche, direi che è piuttosto azzardato, una raffica non comporterà MAI una pressione sulla struttura pari al peso dello stesso vettore e sopratutto il momento generato dal vettore sulla struttura, essendo il braccio d’applicazione esiguo, è quasi trascurabile… per cui la robustezza necessaria per sopportare gli sforzi di raffica non è assolutamente paragonabile a quella necessaria a sostenere orizzontale il vettore…
Il primo esempio che mi viene in mente, ma è solo uno dei tanti, è Ares I-X, non so se hai mai visto quanti e quali erano i bracci di supporto nel trasporto e in rampa, ce ne erano solo un paio dalle dimensioni ridottissime (con il vettore che era già al peso di decollo, essendo zavorrato), non sarebbe mai stato possibile sostenere l’intera struttura orizzontale solamente su quei due sostegni e questo significa che gli sforzi che dovettero sostenere erano infinitamente minori rispetto a quelli dell’eventuale struttura orizzontale.

è esattamente quello che succede anche in edilizia con le strutture prefabbricate (in pratica è una verifica nelle fasi di trasporto e montaggio). Basta pensare ad un pilastro che, una volta in opera, dovrà sottostare a carichi verticali e/o carico di punta (c.d. instabilità laterale) con risultante più o meno centrata, mentre in fase di sollevamento, con l’appoggio al piede, sarà sottoposto essenzialmente a sforzi di flessione, ad opera del suo stesso peso.

Esattamente la medesima problematica :wink:

Verissimo per le strutture piene, così come previsto dalla teoria del de Saint Venant in poi, ma un razzo sulla rampa è una struttura vuota…

Infatti, peggio ancora… il buckling e più in generale il disassamento dei carichi è appunto caratteristico e critico di strutture a semiguscio piuttosto che “piene”…
Credo che il classico esempio della “lattina” sia quanto di più banale ma al contempo esplicativo ci possa essere…