I test dello "Space Penetrator"

Nonostante il titolo ambiguo dovrei essere nella sezione giusta per parlarvi di questo particolare esperimento di QinetiQ, ovvero di un sistema di comunicazioni pensato per resistere all’impatto sulla superificie di Europa
Lo studio è stato condotto da esperti nei settori spazio, armi e marittimo e ha dimostrato che un sistema di comunicazione appositamente schermato potrebbe sopravvivere ad un deliberato impatto con la superficie della luna di Giove .

Il test, condotto da QinetiQ in collaborazione con Airbus e l’UCL Mullard Space Science Laboratory (MSSL), è l’ultimo di un programma attualmente in svolgimento, sostenuto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per dimostrare la possibilità di un ‘atterraggio duro’ sulla superficie di una luna o di un pianeta. Un hard lander, invece di tentare un atterraggio “morbido”, impatta a velocità fino a 300 metri al secondo, penetrando la superficie per raccogliere dati diversi metri nel sottosuolo.

Il test, condotto presso l’Università di Cambridge, consisteva in un test balistico “inverso” su piccola scala, in cui l’obiettivo, rappresentato da un blocco di ghiaccio, è stato accelerato in direzione del ‘penetratore’ di QinetiQ a forma di proiettile utilizzando una pistola a gas a singolo stage. L’apparecchiature di comunicazione di QinetiQ, nascosta all’interno del penetratore, è rimasta pienamente operativa dopo il test, nonostante sia stata sottoposta ad un picco di carico che ha superato di 35.000 volte la forza di gravità.

Phillip Chiesa, Principal Engineer di QinetiQ, ha detto: "Lo Space Penetrator è una ragguardevole innovazione tutta Britannica che segna un grande cambiamento nel nostro modo di pensare come piazzare un veicolo spaziale su altri mondi. Gli atterraggi “morbidi” sono notoriamente difficili da raggiungere e richiedono grandi masse da inviare nello spazio, e quindi costi elevati. Un hard lander consente più e design più leggeri e compatti, e può raccogliere dati dal sottosuolo, in aree precedentemente inaccessibili.

"La sfida per gli hard Landers è la capacità di sopravvivenza; abbiamo bisogno di dimostrare che i componenti vitali sono in grado di operare in modo efficace dopo l’impatto violento. QinetiQ è eccezionalmente qualificato per affrontare questa sfida, in quanto riunisce competenze in specializzazioni diverse come la balistica, la simulazione di impatto, le batterie ed i sistemi di comunicazione spaziali. QinetiQ è ora coinvolto in diverse progetti per il design del penetratore e sta confermando la sua esperienza come fornitore ‘go-to’ per l’impatto e la simulazione ".

Studi precedenti hanno utilizzato accelerometri e data logger per esaminare le prestazioni del “guscio” di protezione, ma recenti test hanno dimostrato la capacità di sopravvivenza di componenti reali prodotti da QinetiQ, come le batterie e i ricetrasmettitori.

In test precedenti hanno visto il penetratore collidere con un blocco di ghiaccio a 340 metri al secondo utilizzando la Long Test Track del MOD a Pendine, gestita da QinetiQ per conto del Ministero della Difesa (MOD).
Nel video qui sotto questo ed altri trial effettuati sul Long Test Track :

fonte:
https://www.qinetiq.com/media/news/releases/Pages/latest-impact-trial-gives-space-penetrator-concept-new-boost.aspx?utm_source=Twitter&utm_campaign=SpacePenetratorPR231116&utm_medium=Tweet&utm_content=SpacePenetratorPR231116
edit*
Typo ed altri errori. Mi scuso per la traduzione molto letterale

Sul Europa tornerebbe utile

molto interessante, grazie!

grazie Isa, un ottimo contributo dall’UK