I vortici di Venere

Lo strumento VIRTIS consente di riprende immagini a diverse lunghezze d’onda

Il 20 aprile scorso, dopo nove giorni trascorsi sulla sua orbita molto eccentrica, la sonda Venus Express dell’ESA ha cominciato ad avvicianarsi al pianeta Venere per raggiungere la sua orbita di 24 ore il 7 maggio. Durante questo periodo, e fino a ora, la sonda ha funzionato senza sosta e i dati che stanno arrivando consentono di gettare una luce su alcune caratteristiche poco note del pianeta.
Se le prime immagini del doppio vortice presente in corrispondenza del polo sud del pianeta sono state una prima occhiata alle dinamiche che dominano sulla superficie di Venere, nessuno finora si aspettava che tali vortici potessero essere così complicati.
Le immagini all’infrarosso riprese con lo strumento VIRTIS a bordo della sonda ne hanno fornito una prima chiara immagine. VIRTIS è infatti uno strumento che può operare a diverse lunghezze d’onda.
Ciascuna lunghezza d’onda nell’infrarosso fornisce una vista dell’atmosfera di Venere a diverse altitudini, come se si trattasse di una sezione trasversale.
"Quando si osserva un vortice gigante a differenti profondità – si comprende in che modo la sua forma cambia con l’altitudine – ha spiegato Pierre Drossart, del gruppo di ricerca di VIRTIS presso l’osservatorio di Parigi. “È come se si osservassero differenti strutture invece che una soltanto. E i nuovi dati che abbiamo cominciato a raccogliere e ad analizzare rivelano differenze ancora maggiori.”

da LeScienze.it