Il Dream Chaser conclude la prima serie di test

IK1ODO in discesa in bici da corsa si usa moltissimo il freno anteriore, chini sul manubrio, per controllare bene… ed un po’ anche quello posteriore ovviamente… fonte: vivo in collina con una strada che va giu’ veramente in pendenza, quasi dritta, a 4 corsie, ovvero irresistibile da fare a manetta.

verissimo!
in un veicolo in movimento sul terreno i freni anteriori sono quelli che lavorano meglio, perchè in qualsasi azione di frenata la coppia che si genera tende a far sollevare il posteriore del veicolo.

sugli aeromobili, come anche sulle vetture da corsa, si controbatte questa coppia generando con le ali una forza deportante che schiaccia il posteriore a terra, sulle bici come sulle moto questo non c’è ed il posteriore si può sollevare

Sì, ma controlli attivamente l’assetto, e dosi la frenata in funzione del carico sulle ruote anteriore e posteriore. Diversamente ti incarti. Insomma, senza un controllo attivo non è fail-safe.

Dipende dal grado di controllo che si ha sul veicolo perché, come peraltro suggerisce la foto della Desmosedici, la parte posteriore è tutt’altro che stabile. In questo caso il pilota può dosare la frenata e controllare lo sbandamento posteriore, e tuttavia molte cadute si verificano non appena si imposta la curva, proprio perché la gomma anteriore già interamente caricata dell’onere della frenata viene sottoposta anche a forze laterali.

Un sistema passivo, invece, è più stabile se frenato “da dietro”, così che tutta la parte anteriore del veicolo sia “tirata” da dietro e mantenga tutto sommato in assetto il mezzo.

In effetti credo che nel caso del DC il pattino sia l’elemento che frena di meno, rispetto ai carrelli posteriori (una volta che essi vengano frenati, si intende!).

Esperimento per la discesa in bici: si può confrontare l’efficacia frenante del pattino (le suole delle scarpe sull’asfalto) vs il sistema ruota/freno! (don’t try this at home!)

Il test in volo è per ora stato rimandato in quanto l’elicottero non è ancora disponibile e non lo è stato per l’intero mese di settembre. Tutte le macchine sono stati impegnate per l’emergenza incendi in California, compito a priorità maggiore.

E’ ormai tutto pronto per il primo test in volo libero, l’elicottero è pronto, verrà effettuato un secondo test di trasporto al gancio e entro una decina di giorni il primo test di sgancio.

Ieri sono si sono svolti i test al gancio con l’elicottero, in totale tre.
Il battesimo del volo del Dream Chaser è quindi previsto per oggi nelle primissime ore della giornata a Edwards, alle 7 locali ci sarà un nuovo test al gancio e per le 9 è previsto il test in volo.

Un interessante video della storica dell’astronautica Amy Shira Teitel sulle origini del design del Dream Chaser, che sarebbe ispirato al veicolo sovietico sperimentale BOR-4:

http://www.youtube.com/watch?v=r4VLRt1fIbA#

Dopo un ritardo di qualche ora a causa di un “conflitto” di spazio aereo con alcune attività dell’USAF con droni, l’elicottero è regolarmente decollato alle 9:45 locali per l’ultimo test che precederà lo sgancio.

Il test è avvenuto, il volo sembra si sia svolto perfettamente ma all’atterraggio sembra abbia ceduto una gamba del carrello portando al danneggiamento del ETA che sembra si sia rovesciato, non è ancora chiaro quali siano le condizioni e quanto grave sia stato il danno.

Mannaggia questo non ci voleva… Ricordo male o il carello posteriore è derivato da quello montato sull’F-18 Hornet?

E’ derivato da quello del F-5E :wink:

Ah ecco… Uno dei pochi fighters che non è imbarcato… Per un mezzo così una struttura del carrello di un aereo “navy” forse avrebbe fatto al caso essendo progettato con margini di tolleranza più alta alle sollecitazioni e agli assetti scomposti derivanti dagli appontaggi… Forse il peso come al solito ha influito… O magari è tutto un’altro problema, vedremo… Thanks for the follow up, :wink:

Qui l’articolo su astronautinews.it, verrà aggiornato mano a mano che arriveranno altre news o foto:
https://www.astronautinews.it/2013/10/26/dream-chaser-danneggiato-in-atterraggio-dopo-primo-volo/

Pochi. Diciamo una delle poche centinaia di modelli di caccia che non sono mai stati imbarcati…

Li avranno presi come usato sicuro immagino.

Centinaia di modelli non imbarcati mi sembra esagerato, forse mi sono espresso male… Intendevo uno dei fighter USA non ancora dismessi che non ha una variante imbarcabile. Questo dovrebbe restringere il campo. Leggendo l’articolo cmq scopro che il carrello definitivo avrà un meccanismo elettrico e non pneumaticoidraulico quindi credo che la sua risposta sarà cmq diversa entro certi limiti… Vediamo cosa verra fuori dall’analisi dell’incidente…

:spank:

Idraulico, non pneumatico :wink: