Il nucleo della cometa Churyumov-Gerasimenko è binario a contatto

Philae è dotato di un sistema di stabilizzazione nella fase di discesa.

Sì, appunto, ma ha solo un volano che lo stabilizza su un solo asse, più il razzetto di spinta per impedire il rimbalzo. Una cosa che non si apprezza dalle immagini è che le zampe sono LUNGHISSIME rispetto al corpo dello spacecraft - si vede bene nel modellino che ho vinto all’asta di AstronautiCON, una di queste sere lo monto.

Beh, un solo volano può bastare a prevenire l’atterraggio di testa, i giroscopi-giocattolo hanno un solo volano ma finché gira mantengono discretamente l’assetto…non penso debba fare correzioni ma solo mantenere l’orientamento. Quello che mi preoccupa di più sono il rilascio, che deve andare molto liscio per direzionare correttamente il lander, ed il contatto col terreno…ok, trapani viti tasselli e arpioni, ma resta pur sempre un veicolo non particolarmente dotato nel volo che ha un single shot per atterrare su una superficie infida…speriamo!

E pensa quei poveri cristi che lo hanno progettato con specifiche tipo: gravità quasi zero, tipo di terreno sconosciuto, durezza sconosciuta, granulometria boh, temperatura così così, illuminazione dipende, massi e pietroni boh, strato ghiacciato boh, possibilità di getti di gas, particelle e proiettili vari… tanto di cappello anche se qualcosa non dovesse andare esattamente a 90°!

Non vorrei lasciarmi prendere troppo dall’entusiasmo :D, ma credo che in effetti la missione di Philae sia dal punto di vista ingegneristico una delle più rischiose mai tentate.

Mi sembra quasi di tornare agli anni '60 (…anche se, in effetti, non ero ancora nato :rage:) quando non non si sapeva se il LM sarebbe affondato sulla superficie lunare o no…

p.s. IK1ODO, nell’elenco ti sei dimenticato anche forma dell’asteroide chissà, gravità e masse disposte a casaccio, rotazione come capita e già che ci siamo anche possibile attacco alieno - che non si sa mai :smiley:

Ti confesso che, sebbene in condizioni meglio note, anche l’atterraggio di MSL fu per me fonte di discreta preoccupazione…volo stazionario della sky crane e deployment del rover con dei cavi…una manovra che mi lascerebbe a bocca aperta anche sulla Terra!

Oh sì, per carità, i sette minuti di terrore sono sempre i sette minuti di terrore :stuck_out_tongue_winking_eye:. Però è anche vero che, conoscendo quasi esattamente le condizioni in cui il paracadute, lo skycrane e il rover si sarebbero trovati ha permesso di testare il sistema in maniera abbastanza completa, prima ancora di lanciarlo. Certo qualcosa di imprevisto può sempre andare storto, ma almeno gli ingegneri hanno potuto mettersi l’anima in pace avendo avuto il modo di progettare il sistema per tutte le condizioni (note) possibili. E dove non l’hanno fatto, sapevano più o meno quantificare qual era il rischio che prendevano. Qui siamo (erano…) completamente ciechi.

D’accordo, ma almeno nel caso di MSL non c’erano troppe incognite sul tipo di superfice, solo un altro gazillione di cose che potevano tranquillamente andare a p… storte.
Matteo, ammetto di non aver pensato all’attacco alieno. Well, who knows! :stuck_out_tongue_winking_eye:

@Mcarpe Precisazione di chi era già nato negli anni della luna. Il LEM sapeva su quale suoerfivie atterrava in quanto preceduto dal Sorveyur. Di cui il 3 fu meta della missione Apollo 12

Sì sì hai ragione. Ma il Surveyor no però :wink:

Se vogliamo prima ancora ci fu luna 9 :smiley:

Prima i 7 minuti di terrore…
Ora 7 ore di agonia.

Ciao a tutti,
vorrei condividere alcuni pensieri ed ipotesi che ho “elaborato” in seguito all’arrivo di Rosetta nei pressi di 67P.
Mi sembra che la teoria circa le comete simili a palle di neve sporca fosse in dubbio già prima di vedere le immagini ravvicinate della 67P, tuttavia penso che qualcosa si possa salvare.
Mi aiuto con qualche disegnino

In alto a sinistra ci sarebbe quella che, secondo me, è la configurazione iniziale di 67P ovvero quando stava bella tranquilla nella nube di Oort;
il disegno è da vedere come se fosse una radiografia quindi uno strato esterno di materiale poco coerente che circonda un nucleo roccioso.
Un bel giorno di tanto tempo fa l’immancabile perturbazione immette 67P lungo un’orbita diretta verso le zone interne del sistema solare e l’involucro inizia a sublimare strato per strato ad ogni passaggio al perielio (disegno in basso a sinistra). Questa è l’impressione che ho avuto vedendo le immagini inviate da Rosetta e che per chiarezza allego qui sotto:

Ripeto si tratta di una semplice supposizione basata sulle immagini.
Le zone indicate in A ritengo che siano ancora ricoperte dal materiale poco coerente iniziale, mentre le zone B siano ormai la roccia nuda. Se vogliamo le zone A sono la famosa palla di neve sporca ovvero ghiaccio d’acqua e CO2 misto a polvere, detriti e rocce; il riscaldamento produce la sublimazione e i gas si portano appresso le polveri. Le polveri che non raggiungono la velocità di fuga ricadono sulla cometa e generano l’aspetto granuloso della “neve” (visibile nell’immagine a risoluzione piena).
Le zone in A sembrano proprio rocce ricoperte da “neve” ma in questo caso la nevicata è congenita, noi adesso osserviamo una nevicata al contrario, come uno scioglimento solo che qui la neve sublima e non passa per la fase liquida. Man mano che sublima si scopre la roccia sottostante.
Per adesso non vedo geyser o tracce di geyser generati dai passaggi precedenti, ritengo che la produzione di gas e polvere sia un fenomeno diffuso su tutta la superficie e i getti più o meno densi possano essere dovuti, oltre che a zone più ricche di materiale sublimante (ghiaccio d’acqua e/o CO2), a deviazioni dovute alla morfologia circostante (i getti in prossimità del collo di 67P sembrano suggerire questa ipotesi) mentre i sassi o meglio i macigni che si vedono erano un tempo dispersi all’interno del materiale poco coerente e ora affiorano (come uvetta e canditi distribuiti nel panettone).
Questo aspetto potrebbe spiegare l’accumulo di macigni e sassi nelle “vallate”: semplicemente è sublimata la matrice nella quale erano dispersi e si sono adagiati sul fondo ovvero la roccia. Quindi non sarebbero franati a “valle” anche perchè la scarsa coerenza del materiale sul quale sono adagiati li avrebbe fatti “affondare”. Anche quel simil-cratere nel quadrante in basso a destra sopra la scritta “A/B” a me sembra più il risultato di un macigno affondato nella polvere perchè è venuto meno il suo supporto (è sublimato). L’aspetto delle zone A ricorda la sabbia setacciata con un retino o la farina attraverso un setaccio quindi un materiale poco compatto, passatemi il termine “vaporoso” (per via della bassa gravità) sono propio curioso di vedere a cosa si agganceranno le zampette del prode Philae settimana prossima.
Sperando di non aver scoperto l’acqua calda, volevo solo condividere qualche riflessione e sapere cosa ne pensate!
Ciao,
Alessandro

EDIT by fil0: sistemato tag [img].

Alessandro, certamente può avere un senso. Dovresti parlarne con qualche studioso di asteroidi e comete, tipo Albino Carbognani.

Con questo schema ho cercato di chiarire il concetto di accumulo di macigni.
Quindi non derivante da frane ma dalla sublimazione della matrice in cui sono immersi.

E qui invece come ho ipotizzato la conformazione attuale di 67P

Però… pensa ad avere una secchiata di materiale cometario da analizzare a terra… :cool:

Veramente, però iniziamo a farlo lassù che non è poco!

Ultime immagini!

30 ottobre


Full https://www.flickr.com/photos/lunexit/15092486383/sizes/o/


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2 novembre


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Elisabetta, trattandosi di mosaici quale tecnica usate per compensare la rotazione della cometa in ogni scatto? Viene fatto in automatico dal software? Perdonatemi se è già stato scritto, nel caso mi è sfuggito.