Il piano post-Apollo del 1969.

Nel 1969,immediatamente dopo il grande successo dell’Apollo 11 la NASA formulò un ambiziosissimo programma post-Apollo i cui cardini sarebbero stati tre: Lo Space Shuttle,lo Space Tug,e lo Shuttle nucleare. La NASA ha sempre puntato sullo Shuttle;in nessun caso era prevista una continuazione dell’Apollo. Dopo le prime missioni Apollo, i successive voli sarebbero rientrate nel programma AAP,diviso tra spedizioni lunari e missioni in orbita terrestre in cui ci si “sarebbe fatto le ossa” con almeno un paio di laboratori “Saturn derived,Wet e Dry”.Nel 1974-75 concluso il programma Apollo-AAP (ma non quello Saturno) sarebbe iniziato il futuro.Il primo volo orbitale dello Shuttle (uno Shuttle un pò diverso da quello che conosciamo) era in programma per il biennio 74-75.Successivamente sarebbe iniziata la costruzione della prima vera e propia stazione orbitale,lanciata da un Saturno-V modificato e completata con l’aggiunta di moduli dallo Shuttle.La stazione sarebbe stata pienamente operativa per la seconda metà degli anni 70.


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Lo Shuttle pensato per questa fase sarebbe stato un pò più piccolo di quello effettivamente costruito,ed interamente riutilizzabile.Sarebbe stato lanciato da un Booster alato pilotato.

La produzione di razzi Saturno sarebbe continuata,anzi il Saturno V sarebbe stato potenziato per lanciare in orbita il nucleo della stazione spaziale e gli Shuttle nucleari. La stazione sarebbe stata completata da moduli assemblati dallo Space Shuttle.

In questa fase,estremamente ottimistica,si pensava che un STS pienamente operativo avrebbe potuto compiere decine di missioni l’anno.La stazione quindi avrebbe potuto essere assemblata in poco più di dodici mesi (considerando anche la mole piuttosto grande del nucleo lanciato in una volta sola dal Saturno).Nell’ultima immagine,ambientata nel 1982,vediamo la stazione completata (circa 12-20 uomini di equipaggio) e le due astronavi per Marte già assemblate in orbita.

Grazie Carmelo :stuck_out_tongue_winking_eye: Non c’è che dire: le visioni della NASA per il post Apollo erano decisamente in grande. E’ un peccato che quasi tutti i programmi spaziali “perdano alcuni pezzi” durante il loro sviluppo. L’idea di uno shuttle completamente riutilizzabile ipotizzata non si è purtroppo avverata… Anche il pensionamento del Saturno V secondo me è stato troppo affrettato, mentre avrebbe verosimilmente fornito un appoggio sicuro ai nuovi programmi… Rispetto a tutto quello che ho letto sono perplesso solo dello shuttle nucleare… A che scopo sarebbe stato concepito? Quali sarebbero stati i veri vantaggi?

Ed ecco la seconda chiave di volta del programma post-Apollo:Lo “Space Tug”.Si tratta di un veicolo modulare,trasportato in orbita nella stiva dello Shuttle ed assemblato con diversi componenti secondo il tipo di missione richiesto.Il “Tug” si compone di un modulo di servizio cui si può aggiungere un modulo con equipaggio,o un modulo cargo,o ancora un satellite per l’orbita alta o una sonda.Lo “Space Tug” con equipaggio può salire là dove lo Shuttle non può,effettuando esperimenti,osservazioni,riparazioni di satelliti.Ma il “Tug” può anche essere configurato come modulo lunare,con un modulo di servizio con zampe di allunaggio.Vedremo come potrà essere trasportato in orbita lunare e come potrà essere rifornito di carburante per successive missioni.

In questa serie di immagini,il “Crew module” di uno Space Tug ,una missione di riparazione di un satellite in orbita alta,ed il trasferimento di moduli cargo dalla stiva dello Shuttle ad uno Shuttle Nucleare.Siamo così arrivati alla terza chiave di volta del programma post-Apollo.Lo Shuttle Nucleare è essenzialmente il terzo stadio a propulsione nucleare di un Saturno-V implementato.Come al modulo di servizio dello Space Tug possono essere assemblati vari tipi di moduli,così allo Shuttle nucleare può essere agganciato uno Space Tug configurato con zampe di allunaggio,o dei moduli cargo destinati ad essere trasportati in orbita lunare.Lo Shuttle nucleare serve per raggiungere l’orbita geosincrona,o L2,o l’orbita della luna dalla quale i Tug lunari con equipaggio o in versione cargo scenderanno sulla superficie.L’Astronave destinata a raggiungere Marte si compone di tre Shuttle Nucleari.

Una missione lunare prevedeva che lo Shuttle trasportasse in orbita un “Space Tug” in versione LEM e lo assemblasse allo “Shuttle Nucleare”.Questo poi sarebbe partito alla volta dell’orbita della Luna.Da quì il Tug sarebbe sceso sulla superfice.Terminata la missione il Tug sarebbe decollato e si sarebbe ricongiunto con lo Shuttle Nucleare (che ricordiamo è solo uno stadio senza equipaggio).All rientro in orbita terrestre l’equipaggio sarebbe stato riportato a terra dallo Shuttle.Anche i Tug sarebbero stati periodicamente riportati giù e revisionati.Lo Shuttle Nucleare sarebbe stato rifornito in orbita da vasti depositi di carburante trasportati nella stiva della Navetta ed assemblati in grandi strutture.

Personalmente sono perplesso circa questi grandi serbatoi di carburante trasportati in orbita nella stiva dello Shuttle,ma non c’è dubbio che l’epoca nella quale questo piano fu formulato era molto più ottimistica della nostra.Interessante la struttura dello “Space Tug” assemblato in configurazione lunare.Probabilmente data l’altezza dal suolo gli Astronauti sarebbero scesi sulla superfice con una sorta di montacarico.Il “Lunar Tug” sarebbe decollato tutto intero dalla superficie.Disassemblato e riportato a terra il “Tug” avrebbe potuto essere rimontato in altre configurazioni. Andiamo adesso alla progettata missione su Marte in programma per il 1982.Le Astronavi sarebbero state due (Nel caso una avesse subito un avaria,l’intero equipaggio sarebbe rientrato con l’altra).Le navi erano assemblate mettendo insieme tre Shuttle Nucleari,ed aggiungendo in cima allo Shuttle centrale la sezione equipaggio con la stiva per il MEM (Modulo di Escursione Marziana),derivato dalla Capsula Apollo.

Le Astronavi sarebbero state lanciate da vettori Saturno-V implementati,e montate in orbita dallo Shuttle in prossimità e con l’appoggio della Stazione. Le Astronavi sarebbero state rifornite di carburante,e l’equipaggio sarebbe stato trasportato a bordo dalla Navetta.Infine dopo il conto alla rovescia sarebbero partite per Marte.Durante il volo le due astronavi avrebbero effettuato un docking,e la lunga struttura venutasi a creare avebbe iniziato a ruotare creando in alcuni ambienti di bordo gravità artificiale. Giunte in prossimità di Marte le due astronavi si sarebbero sganciate,ed entrate in orbita al pianeta Rosso sarebbero iniziate le osservazioni e lanciate alcune sonde.Infine i MEM con gli Equipaggi destinati allo sbarco sarebbero stati sganciati e dopo aver attraversato l’atmosfera sarebbero atterrati.Dopo un periodo di una o due settimane i MEM sarebbero decollati e gli Astronauti si sarebbero ricongiunti ai colleghi rimasti in orbita sulle Astronavi madre.Infine sarebbe giunto il momento di accenderi i motori e tornare verso la terra.Una volta rientrati in LEO gli Astronauti sarebbero stati trasportati dallo Shuttle sulla stazione,dove avrebbero trascorso un periodo di quarantena.Infine sarebbero tornati sulla terra con la Navetta.Le Astronavi,revisionate e rifornite avrebbero compiuto un secondo viaggio verso Marte nel 1987.

Altre immagini della missione Marziana dell’82,replicata nell’87.Nell’ultimo concept le due Astronavi accendono per l’ultima volta i motori per inserirsi nella stessa orbita della stazione.Notare che i due stadi nucleari laterali sono stati sganciati sulla strada per Marte.

Dopo uno sguardo agli anni 70 ed 80 siamo giunti così alla nostra epoca.E’ il 2008,e il vecchio glorioso Shuttle con booster alato pilotato è stato sostituito dal nuovo aereospaziolano “single stage to orbit” che decolla dalla pista di un astroporto. Questo meraviglioso scenario non fu neanche preso in considerazione a causa dei costi.La guerra in Vietnam e quella in Iraq sono costate ben più di dieci volte tanto.

Grande Carmelo!
Ottime immagini! :smiley:

Grazie Carmelo, per questa splendida ricostruzione visiva di come avrebbe potuto - anzi dovuto - essere il programma spaziale americano nell’epoca post-Apollo.
Le cose, come sappiamo, non sono andate così.
Lo Shuttle è nato con molti, troppi, compromessi e senza nessuna missione specifica fino all’avvento della ISS negli anni '90.

Resta una sensazione di amarezza nel comparare le immagini di quello che avrebbe potuto essere con quello che potrebbe essere (e mi riferisco al programma Constellation).
La Storia, purtroppo, non si fa con i se…

Se la NASA avesse continuato a ricevere finanziamenti ai livelli massimi dell’era Apollo sarebbe riuscita a realizzare la maggior parte dei veicoli e delle missioni ipotizzate in questi piani? O sarebbe stato necessario un impegno finanziario considerevolmente maggiore?

Paolo Amoroso

Splendido riassunto…

Mi sa che siamo finiti nella linea temporale sbagliata…

Grazie Carmelo mi hai fatto sognare una storia che purtroppo non si è vissuta; nello stesso tempo, viste tutte queste immagini e letto il tutto, mi hai dato nuova forza per proseguire in un modello che ormai cerco di terminare da tempo immemorabile.
SEI UNICO!!!

Grazie Carmelo!!!
Dal tutto traspare proprio un forte ottimismo sulla tecnologie e i suoi progressi. Alcune cose mi hanno colpito:

  • sullo Shuttle, in alcuni concept le ali mi paiono assolutamente inadeguate per il regime supersonico (ma in altri concept si vedono delle ali a delta, molto più logiche). Inoltre in alcuni concept si vedono dei motori (a getto?) per la fase di atterraggio.
  • sempre per lo Shuttle ipotizzato, pensate che sia possibile la realizzazione di un booster alato (e pilotato)? Ipotizzando di considerare uno Shuttle molto più piccolo (l’esperienza ormai ci insegna a suddividere il trasporto cargo dalla versione manned) al giorno d’oggi sarebbe possibile utilizzare un booster alato e completamente riutilizzabile per la messa in orbita di un mini-shuttle?
  • l’idea del Tug è interessante, ma non capisco l’utilità dello Shuttle nucleare: se c’è il tug che permette il trasporto di cargo, di persone o di un “LEM”, che utilità avrebbe lo Shuttle nucleare che, da quanto ho capito, dovrebbe portare a sua volta il Tug…
    (forse il Tug in versione lunare non avrebbe il modulo propulsivo per immettersi in orbita lunare e ritorno?)

Credo che per Shuttle,Stazione,linea di produzione per i Saturno,Space Tugs e Shuttle Nucleari,si parli di finanziamenti inalterati rispetto al massimo sforzo dell’Apollo (quindi a livello del 1965-66),non tenendo ovviamente conto dell’inflazione degli anni 70.Con uno sforzo economico in più si sarebbero realizzate le due missioni su Marte.Infatti gli Scenari presentati a Nixon furono due: con e senza le spedizioni verso il pianeta rosso.Entrambe furono bocciate.Parliamo in ogni caso di cifre enormemente inferiori rispetto al bilancio della sola ,inutile e dannosa,guerra in Vietnam. Anche un terzo scenario minimalista con soltanto lo Shuttle (interamente riutilizzabile) la stazione e gli Space tugs fu scartato.Vennero presentate altre ipotesi,tra cui Un programma con stazioni Skylab servite dal Big Gemini e la totale dismissione de voli manned sostituiti da sonde automatiche.Alla fine Nixon decise per il solo Shuttle in condominio tra Nasa e Usaf.E da quì cominciarono i guai che conosciamo,a causa di un design di compromesso e di un budget ridotto all’osso .