Il primo contatto con un altra forma di vita...

si suppone sempre che uno dei modi di avere un contatto diretto è che un popolo extraterrestre evoluto venga sulla terra in eslorazione (o peggio in conquista!).

però oggi ragionando su come sulla terra l’uomo si sia “diffuso”, per raffrontarlo ai continui migramenti umani che ancora oggi dobbiamo purtroppo vedere ( e ragionando sull’eventualità di lasciare l’Italia…), m’è parso quasi più naturale quindi che un eventuale civiltà che ci venga in contro sia “nomade” o “profuga”…

avete presente district 9?

sarebbe veraemnte assurdo che un popolo extraterrestre ritenuto “migliore di noi”, venga qui per “creare” altri problemi!
(o meglio come esprime benissimo district 9, alla lunga diventeremo intolleranti)


in star trek si ipotizzava che la conoscenza di nuovi popoli, avrebbe portato la pace e tanta collaborazione, ma è la visione ottimistica di un “sogno” di speranza.
gli eventi della storia invece ci insegnano che ogni volta che un popolo si incontra con un altro ben difficilmente si instaura un rapporto di pace e parità.

mah, alieni “profughi” può essere il tema appunto di un film o romanzo.
ci sono diversi “filoni” al riguardo.
se una civiltà deve affrontare i rischi ed i costi di un viaggio interstellare di solito ha solide motivazioni quali:

  1. la colonizzazione di altri mondi
  2. la fuga da un mondo in rovina o da una civiltà aggressiva
  3. la conquista di mondi abitabili o ricchi di risorse.

District 9 segue il filo logico della motivazione 2, mentre Le Cronache di Riddik quello della 3, con “lo sciame” in perenne movimento tra le stelle e le galassie.
io spero vivamente che il primo contatto “ufficiale” lo avremo con una civiltà di colonizzatori che esportano le loro conoscenze con le forme di vita meno evolute (noi).

Ogni ipotesi è buona, anche tutte e tre assieme. Quale sia la più corretta è come chiedersi quale sia il sesso degli angeli.
Possiamo anche ribaltare le tre ipotesi su noi terrestri.
In questo caso potremmo incontrare civiltà del tutto indifferentio alla nostra presenza o xenofobe che non vogliono avere contatti con noi. Ma anche razze ruffiane…
Insomma, per me, al momento, simili questioni si prestano solo alla scrittura di un buon racconto di SF.

Per come la penso io, se una società ha raggiunto il livello tecnologico per fare un viaggio interstellare è perchè ha raggiunto una maturità tale da aver superato le guerre e lo sfruttamento l’uno dell’altro (e quindi lo spreco di risorse per cose nocive alla società stessa). E quindi una ipotetica civiltà che arrivi fin qui, nel momento in cui fosse in grado di riconoscere l’umanità come una razza intelligente e come una civiltà organizzata, non credo che ci dichiarerebbe guerra…

Interessante come riflessione la tua Buzz.
Come risvolto: non riusciremo ad uscire dalla LEO in maniera “proficua” finchè non supereremo le nostre divisioni e conflitti sulla Terra…in pratica: Campa cavallo…

Beh, uscire da LEO non è detto… tra andare su Marte e andare su Alpha Centauri ne passa un bel po’…

Per il resto, Marx diceva che siamo ancora alla preistoria dell’umanità, e che la vera storia deve ancora cominciare. E guardandomi intorno non penso avesse tutti i torti :wink:

Groucho?

Buzz, non sono d’accordo.
Credo che la conoscenza non faccia rima con consapevolezza, altrimenti dovremmo “brillare” più di quanto non siamo.
Una delle principali molle allo sviluppo è l’economia, che non mi pare stia brillando per umanità.
L’evoluzione sociale non è una cosa che si acquisisce con il DNA, ma il frutto degli sforzi della gente per mantenerla ed incrementarla.
Oggi siamo in un paese libero? Certo, perché lo manteniamo tale. Se non lo facessimo, perderemmo la libertà in poco tempo.
Un pò come l’entropia… quindi aspettare che l’umanità sia matura, significa attendere in eterno. L’umanità di oggi non è più matura di quella di 10.000 anni fà, come quella tra 10.000 anni.
E’ l’umanità. Nel bene come nel male. Non sarà mai più “matura”. Se poi si continua ad alimentare l’immaturità… questo è un altro discorso.

Infatti con “proficuo” intendevo verso altre stelle…assodato che su Marte di vita non ce n’è a quanto pare sino ad ora :wink:

Beh se i presunti extraterrestri dovessero arrivare sulla Terra chi dice che lo farebbero consapevolmente e con l’impiego di tecnologie fantascientifiche?
Magari madre natura ha dotato loro della capacità di sopravvivere nello spazio: potrebbero semplicemente vagare e giungere qui per caso. Se sulla Terra esistono dei batteri (pardon, delle spore) in grado di farsi dei viaggetti fuori dall’atmosfera, figuriamoci se a qualche anno luce di distanza non può esserci una forma di vita anche più complessa in grado di fare altrettanto.

Molto spesso umanizziamo molto questi alieni, anche grazie a o per colpa di una fantascienza poco fantasiosa che ce li fa sempre vedere come degli omini grigi con gli occhioni o come delle lucertole umanoidi (…), con dei corpi gracilini e delle grandi teste “perchè sono molto intelligenti”
:star_struck:
MAH!
:grin:

Io penso che la straordinaria varietà della vita qui sulla Terra dovrebbe insegnarci ad essere ben più elastici di così…se la vita è nata autonomamente in posti diversi dell’Universo, probabilmente non riusciamo neanche a immaginare le forme che può aver assunto, così come non riusciremmo a immaginare buona parte delle creature bizzarre che popolano il nostro stesso pianeta, se non le avessimo viste con i nostri occhi.

E anche pensare che le motivazioni di una presunta popolazione aliena coincidano con le nostre…ossia pensare che vengano in guerra o a fini “scientifici”…boh, non è detto, noi siamo abituati a modelli comportamentali che dipendono dall’ambiente in cui siamo cresciuti e dalla competizione per la sopravvivenza che da sempre caratterizza la vita sul nostro pianeta, ma non sono sicuro che in ogni ambiente e in qualsiasi condizione una forma di vita debba per forza evolversi a scapito di un’altra. Così come non sono affatto sicuro che una civiltà diversa abbia interesse a scambiare informazioni con noi più di quanto noi abbiamo interesse a scambiare pareri scientifici con tutte le altre creature del nostro pianeta.

Questo è vero, però dobbiamo assumere che la vita sia iniziata in un posto in cui esiste una quantità decente di materia, ovverio non lo spazio profondo. E in quanto tale, possiamo immaginare che tale forma di vita non sia proprio a suo agio nell’ambiente dello spazio profondo (cmq questo non toglie che possa essercisi adattata).

Su questo sono d’accordo, ed era un po’ nascosto nella mia frase “nel momento in cui fosse in grado di riconoscere l’umanità come una razza intelligente e come una civiltà organizzata”. Noi non siamo interessati a scambiare informazioni con i rinoceronti perchè non li riteniamo sufficientemente intelligenti e non hanno una forma di società sufficientemente organizzata per far sì che il nostro scambio di informazioni influisca sulle azioni di tutti i rinoceronti sulla terra.
Al contrario, allo stadio di evoluzione in cui è la civiltà umana, l’arrivo di una razza aliena avrebbe impatto su la maggior parte degli esseri umani viventi sulla terra.

Su questo non sono d’accordo, ma non voglio deviare in una discussione politica. Però è per l’“economia” che finora sono state fatte tutte le guerre dell’umanità…

Buzz, qui non è politica e concordo sull’equazione economia=guerra.
Il mio pensiero puntava solo all’idea che l’umanità possa evolvere socialmente e dare per scontata un’evoluzione sociale come qualcosa che una volta che lo hai non lo puoi perdere. Tutto qui.
Abbandonati a noi stessi finiamo sempre per cercare un leader che poi diventa re, dittatore, imperatore… se invece ci imponiamo regole e principi possiamo avere una democrazia, con i suoi pregi ed i suoi limiti.

Pienamente d’accordo su questo. Non ho mai detto che noi non possiamo evolverci, anzi. Ho detto che siamo ancora alla preistoria, e che la vera storia deve ancora cominciare
Quello che un po’ dà fastidio è che noi non ci saremo a vedere la prima nave che decollerà per zeta reticuli :wink:

in merito alle infinite possibilità:

in realta possiamo limitare i casi a ipotesi abbastanza prevedibili.

  • è probabile che il primo contatto avvenga con una civiltà che è nativa di un sistema vicino al nostro
  • non abbiamo riscontrato che nel resto dell’universo esistano “zone franche” della fisica (stile star trek per intenderci) e questo ci porta a dire che le regole che valgono per noi valgono anche per gli altri
  • siamo tutti d’accordo che la terra è il risultato di un’incredibile serie di coincidenze che hanno permesso la vita e che la stessa si sia evoluta mediante il sacrificio di miliardi e miliardi e miliardi di vittime (selezione naturale)
  • non ci si sposta da un pianeta all’altro se non per pochi validi motivi (esplorazione, colonizzazione, religione, economia…)
  • nell’infinità serie di coincidenze della vita terrestre, in tutte ritroviamo la sopravvivenza della specie a capo di ogni altra necessità

pertanto, considerando il nostro esempio e ammettendo che su altri mondi l’evoluzione procederebbe molto parallelamente alle coincidenze terrestri, e molto probabilmente che solo condizioni simili alle nostre permetterebbero forme di vita evolute (specie in termini di temperature ammissibili), si può dire che l’eventuale razza aliena avrà anchessa i caratteri di sopravvivenza della specie e soddisfamento delle necessità.

due punti che, qui da noi, hanno messo a ferro e fuoco il pianeta.

che la forma aliena giunga qui più o meno pacificamente, si potrà dire analizzando dove andiamo noi con il nostro modo di interpretare la vita.

siamo in grado di realizzare una civiltà “veramente” pacifica in grado di dare a tutti una vita felice e salvaguardando il futuro di tutti, del pianeta e senza avere più bisogno della forza come argomento di discussione?

tra quando tutto ciò?

sopravviveremo fino ad allora?

ci sarà mai modo di viaggiare rapidamente nello spazio e incontrare altre forme di vita?

altrimenti, continueremo ad evolverci privando agli altri le cose che necessitano a noi, fino al giornoc he viaggeremo attraverso le stesse per prenderci quello che qui non abbiamo…?


come l’acqua che scede dalla montagna, la natura prende spesso la via più facile.

concludo teatralmente:

li fuori, potrebbe esserci qualcuno che ci osserva, avido del nostro mondo…