Il primo SLS è nuovamente indietro con le schedule

Secondo Nasaspaceflight il CS-1 non sarà completato prima del maggio 2019 ovvero tra un anno.
Ciò significa che la data di lancio del 2020, già segnalata negli aritcoli di Astronautinews, diventa sempre più probabile.

In riferimento al primo stadio (core stage 1)
Dopo aver superato i problemi che ha quasi bloccato i lavori durante i primi mesi dell’anno, da metà giugno l’integrazione dei sotto sistemi ha avuto una forte accelerata.

“In effetti, il dieci percento della costruzione totale è stato fatto nelle ultime due settimane, basandosi solo sulla quantità di installazioni che abbiamo avuto”, ha osservato all’epoca Rick Navarro, direttore dello spazio e operazioni di lancio di Boeing. “Se sosteniamo questa strada, saremo in grado di essere pronti per essere impilati entro la fine dell’autunno”.


In un altro articolo si parlava del ritardo del modulo di servizio europeo per la navicella Orion, ci sono ancora difficoltà? Od è solo un tentativo di incolpare un terzo dei propri ritardi?

Credo che il modulo, dopo un periodo di ritardo, sia tornato in tabella di marcia e la consegna ufficiale è prevista per questo periodo (estate 2018). Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati su astronautinews.it.

Se non sbaglio propio ad Agosto. La costruzione del modulo di servizio per EM-2 è già in corso. Speriamo che tutto si incastri a dovere senza fare troppe storie.

Riapro l’argomento perchè, dopo le elezioni di medio termine di ieri negli USA, il più grande sostenitore del programma SLS, il senatore/astronauta Bill Nelson della Florida, ha perso la rielezione.
Ha fatto però ricorso ed ha chiesto il riconteggio dei voti.

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Anche John Culbertson (rep-TX), che presiedeva l’ Appropriations Committee della Camera (che è quello che finanzia la NASA) è fuorigioco!
Grande sostenitore dell’agenzia, ha sempre lavorato per aumentare i finanziamenti, e grande sostenitore del programma SLS, sopratutto l’Europa Mission!
:man_farmer:

Ma è lo stesso Culbertson che era astronauta?

No, quello era Frank Culberston :grinning:.

Segnalo questo interessante articolo apparso ieri sul blog della Planetary Society. L’idea dell’autore è che non cambierà moltissimo per lo spazio, anche se, oggettivamente, un certo numero di “space advocates” è rimasto a casa.

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Ecco… :flushed:

Manco parente? :smile: