Il ritorno sulla Luna e su Marte potrebbe costare mezzo trilione di dollari

http://www.flightglobal.com/articles/2007/06/05/214397/moon-and-mars-programme-costs-estimated-at-500bn.html

mi sa che hai un po’ esagerato… l’articolo parla di 500 miliardi… mezzo trilione sarebbero 500.000.000.000.000, ovvero 500 mila miliardi.
A parte questo, il numero di per se vale praticamente zero, nel senso che un progetto lo si guarda anche da decine di altri punti di vista, ovvero in ritorni economici, tecnologici, politici, in posti di lavoro e via dicendo… sparare un numero in questo modo la trovo una grande banalizzazione, allo stesso modo di quando si dice al tg come prima parte di un servizio su una sonda il suo costo, come fosse la cosa più importante e discriminante, e poi su cosa si stabilisce se è tanto? è poco? una guerra è costata molto di più e una campagna mondiale di vaccinazioni potrebbe costare molto meno… penso che in un forum con gente competente serva qualche cosa di più di un numero…

Quoto in pieno le considerazioni riguardo il concetto di pubblicizzare, dell’esplorazione spaziale, soltanto i meri costi.
Comunque l’articolo è interessante, e lecito da riportare, proprio perché uno dei problemi dell’informazione sta proprio nell’incapacità di mostrare al pubblico le ricadute anche economiche derivanti dall’esplorazione spaziale. Si spara la cifra, e qualche sciocco pensa: ma ci potrebbero costruire ospedali !
Vagli a spiegare che la TAC di cui usufruisce in ospedale, senza ricerca spaziale, probabilmente sarebbe di là da venire…

Salute e Latinum per tutti !

500 miliardi dollari, quanto il costo dell’invasione dell’iraq e dell’afghanistan.
Imho era molto meglio andare su Marte, ma si sa i conservatori alla Bush preferiscono retrocedere che progredire.

generalmente per “trilione” si intende 10^12, quindi mezzo trilione sono 500 miliardi

Casomai “trillion” significa 10^12, ma trilione in italiano significa 10^18… comunque il discorso non cambia…

Comunque la si veda sono soldi ben spesi (persino per fare la capsula Orion).
Il problema è che l’uomo della strada trova perfettamente accettabile le spese per la guerra in Iraq, o per qualsiasi altra guerra se è per questo, ma molto meno quelle per l’esplorazione dello Spazio.
Io continuo, a quasi 40 anni suonati, a chiedermi ancora “perché”??

Così poco???!!
…Certe conquiste(scientifiche,storiche,politiche,economiche…) sono “priceless”.

Cominciamo a muovere subito i nostri posteriori di pietra e vediamo di tornare lassù più velocemente e nel miglior modo possibile!!

Non ho capito a cosa ti riferisci.

Paolo Amoroso

Mi riferisco all’ostilità diffusa, dell’opinione pubblica, nei confronti della Ricerca Spaziale.
Come se fossero tutti soldi sprecati (come se nelle guerre non fossero davvero soldi buttati…).

Archipeppe se Bush e Blair si fossero spesi come si sono spesi per l’Iraq per promuovere una missione umana su Marte, il mondo intero avrebbe accolto il progetto e tutti si sarebbero dati da fare. Il problema sono i politici testa di c**** non la gente.

Il punto è che comunque l’opinione pubblica va anche “educata” alla concezione di viaggio spaziale!
Finchè in TV a cose eccezionali come una passeggiata spaziale per la riparazione di uno stupefacente telescopio orbitante quale l’Hubble non riserveranno che, se va bene, un minuscolo spazietto al tg delle 18 è chiaro che la gente andrà avanti a pensare che lo spazio e la sua esplorazione non sono nient’altro che “piccolezze” in confronto al grande fratello o a morbose rivelazioni sul delitto di cogne a cui ormai siamo abituati.

Questo, la promozione dello stesso, dovrebbe far parte del programma spaziale, come fu in passato!

C’è la più totale assenza di una cultura che veda lo spazio come uno “spazio” umano. Quanti vi danno ancora oggi dei visionari? C’è chi addirittura rabbrividisce al pensiaero di volare nello spazio. Poi ci sono quelli che vorrebbero sterminare l’umanià e non vogliono che si diffonda nello spazio, la paura dell’ignoto, ecc., ecc.
Manca l’entusiasmo generale, quel pathos che porta le masse a desiderare una certa cosa. Se oggi molta gente è d’accordo con la guerra è perché il possibile pericolo terroristico è alimentato a dovere dai media e dalla gente stesa. Oggi i media hanno la lente focalizzata sui soldi, sui costi. In un momento in cui i soldi mancano per tutti cercano di convincerci sul come è giusto usarli. Meglio un ospedale o una sonda spaziale? Facile estremizzare.
Una civiltà è composta da vari aspetti e deve occuparsi di tutto, non può trascurare qualcosa per favorire qualcos’altro, perché il risultato è un disastro. Da quando poi i governi sono diventati populisti, cercano di convincere il popolo ad appoggiare le loro idee con ogni mezzo, compresa la menzogna più spudorata.
Marte? Ma quando mai! Sarà una fortuna se finalmente si realizzerà una colonia lunare. Costa troppo? Mandiamoci allora gli astronauti italiani con contratti a progetto e le astronavi costruite con pezzi taroccati, dicendo loro che stanno partecipando a un’edizione speciale del Grande Fratello. Poi quando tornano gli togliamo dallo stipendio vitto e alloggio, quindi li facciamo arrestare dalla Guardia di Finanza perché mentre erano sulla Luna non hanno pagato l’ICI. (se poi la Luna appartiene all’umanità, allora appartiene agli stati e tutti gli stati potrebbero imporre delle tasse per essere entrati “abusivamente” nel loro territorio nazionale).
Stò sclerando.
Serve più cultura spaziale. E’ ora che ci si convinca che lì è il destino dell’umanità. Tziolkovski insegna…

In base alla mia limitata esperienza, trovo che sia utile parlare al pubblico anche dei costi delle missioni spaziali purché si fornisca una chiave di interpretazione e un invito alla riflessione, facendone per esempio comprendere l’entità e spiegando perché sono così elevati. Vedi per esempio questo articolo sul mio blog: Quanto costano le grandi imprese scientifiche?.

Paolo Amoroso

A proposito di divulgazione spaziale “pionieristica” l’occidente conosce l’attività frenetica di von Braun: centinaia di articoli, libri, programmi tv, apparizioni pubbliche…

“Anche se continueremo i nostri calcoli fino a quando l’inferno si congelerà, non gliene importerà a nessuno. Mi rivolgerò quindi al pubblico, perché è là che dobbiamo piantare i semi dell’esplorazione spaziale!” (da von Braun di Vittorio Marchis, speciale de le scienze, scusate non ho sottomano la citazione corretta…)

von Braun aveva capito che la corsa allo spazio sarebbe costata fior fior di soldi (anzi, parlava pure delle difficoltà e relativi costi economici, come avete giustamente affermato essere un attegiamento positivo verso il grande pubblico…):

“Il mio primo lavoro con Hermann Oberth fu di aiutarlo con un piccolo cartello raffigurante razzi interplanetari in un grande magazzino di Berlino. Stavo in quello stand per otto ore al giorno raccontando alle casalinghe che venivano a fare compere come un razzo interplanetario sarebbe costato 7000 marchi (circa 1700 dollari di allora) e sarebbe stato possibile costruirlo in un solo anno. Ora, quarant’anni dopo, ho capito quanto poco puoi comprare con un miliardo di dollari e quanto poco tu possa realizzare in un anno”

(da Bob WARD, Doctor Space. The Life of Wernher von Braun, Annapolis: Naval Institute Press, 2005, p. 15. Traduzione mia…)

oggi manca purtroppo questa attività così spinta: esistono ottime pubblicazioni, stupende Bibbie dell’astronautica, ma restano in una nicchia di lettori appassionati…
Ovvio, la magia dei primi anni pionieristici, dei primi viaggi dove l’uomo non è mai stato erano qualcosa di magico, per una società appena meno tecnologica di quanto lo è quella d’oggi (provate a chiedere come funziona un televisore… il principio fisico: quanti vi risponderanno correttamente?!? Viviamo purtroppo in un mondo di magia…), e senz’altro la presenza di figure carismatiche come von Braun, Oberth, i primi mitici astronauti, etc etc contribuivano sen’zaltro a diffondere un’intenzione spaziale.

Oggi dovrebbero puntare sulla divulgazione spinta… da parte degli stessi enti! Ma spesso è scadente (prendiamo per esempio il sito dell’Asi… mmm…). Figure centrali e carismatiche come negli anni d’oro della corsa allo spazio non sono più “ammissibili” oggi giorno, con i cambiamenti di approccio ingegneristico e di management…

Però non si riesce neanche a fare pubblicità con i fatti: la contestazione per la realizzazione della ISS cosa ha avuto come risposta?! Si, per carità: conoscenza ingegneristica di infrastrutture spaziali, qualche esperimetno… ok tutti i problemi dello shuttle etc etc ma di certo non mi pare vengano sfruttate appieno tutte le potenzialità dei moduli della Stazione: basta pensare che al lancio di Columbus molti esperimenti non partiranno, perchè sono ancora in fase C/D…
ok tutti i problemi… però non si fa una gran figura… la gente pensa: ma io mando qualche astronauta lassù a passare la giornata ad avvitar bulloni sulla stazione? non si è mai neanche fatta una seria campagna illustrativa di spin off tecnologici dallo spazio: perchè non etichettare le nuove tecnologie con “MADE IN SPACE”!!! :smiley:

Scusatemi la varietà di argometni, e la forma non molto chiara con cui ho esposto (me ne rendo conto…) ma spero di essermi fatto capire, scusatemi sono di fretta stasera! :smiley::smiley::smiley:
Ciao!

Diego

Pienamente d’accordo.Potrebbe esserci anche un altro motivo,non ci pensiamo mai ma le persone che sono andate nello Spazio sono Scienziati,Militari,Miliardari,Politici,non l’uomo della Strada che paga ,questo secondo me potrebbe essere uno dei motivi per cui la Spazio e visto cosi dalla gente .Se un giorno la gente comune potra andare nello spazio e perche no anche viverci io credo che il modo di vederlo cambiera radicalmente .

L’unica cosa che mi sentirei di dire sulla cifra preventivata per l’esplorazione umana di Luna e Marte è che sarebbe sensato cercare delle forme di cooperazione per arrivare ad un risultato comune; capisco però che difficilmente il congresso ammetterebbe finanziamenti cospicui (diciamo ad esempio i 2/3 della cifra ipotizzata) per un risultato a cui partecipassero europei e russi…

Concordo la problematica di accettazione dell’esplorazione spaziale (sia automatica che umana) da parte dell’opinione pubblica: la causa principale è sicuramente l’assenza di collegamento tra le scoperte e la loro applicazione nella vita di tutti i giorni. Questi collegamenti sono indispensabili affinchè lo spazio non venga visto come un assorbitore di finanziamenti pubblici da parte delle industrie… Un ruolo a questo favore potrebbe essere l’impegno delle agenzie in favore dell’informazione, ad esempio nelle scuole e - è il caso di ricordarlo? - negli spazi multimediali (vedi SITO ASI )…