ed eccomi qui, a scrivere queste righe subito dopo aver concluso la ri-visione dell’ennesima puntata di Ulisse (registrata).
puntata dedicata all’arte e ai tesori del tempo che manco a dirlo sono faro dell’intelletto umano.
Quadri, statue, palazzi, pietre preziose lavorate, ori e quant’altro quella meravigliosa macchina chiamata Uomo sia stata in grado di concepire. tutto presentato col solito stile degli “Angela”.
L’emozione è forte, specie quando si è di ritorno da una città d’Arte, Firenze, specie dopo essersi trovati di faccia a faccia con opere quali “La nascità di Venere”, il “David” di michelangelo, il crocifisso di Cimabue.
E come dimenticare la sensazione che ti rimane per aver percorso viali dove ha passeggiato Leonardo, ed esser entrato in luoghi simbolo come la chiesa dove Dante conobbe Beatrice, o l’essersi trovati sotto la cupola del Brunelleschi in Santa Maria dalla chiesa!
Ma il duro muro dei tempi moderni, con le sciagure anche accorse a tali tesori ( l’alluvione di firenze del 66 ), riesce a strapparti via una lacrima ( le decine di migliaia di opere andate perdute! ).
E ora mi trovo a pensare e a confrontare quest’esperienza con ciò che Alberto mi ha donato in video.
La malinconi, e un po di rabbia si fanno avanti.
Pensare all’incuria in cui versano certi patrimoni è già di per se uno strazio, poi capisci che tutto ciò è colpa del disinteresse che ormai ci fa dimenticare quanto siamo ricchi!
Ricchi di intelletto ed eredità, nonchè di capacità per realizzare cose stupende, vive e immortali.
E questo è valido per le arti classiche come per quelle moderne che sono senza dubbio e lo sappiamo bene, afflitte dalla stessa indifferenza. Un indifferenza che uccide quest’intelletto sempre più vittima di quella che ritengo sia pigrizia e abbandono al vizio.
Mi vergogno a pensare che un tempo programmi come questo erano in prima serata su rai uno ed erano l’appuntamento fisso del venerdi sera ( Superquark) oggi invece sono rilegati sulla terza rete e fanno capolino di quanto in qua col qualche piccolo speciale ( ma sempre grandioso nei contenuti ) seguito da un piccolo pubblico di appassionati.
una vera perdità!
E’ forse che mi sto facendo soppraffare dalla delusione di ciò, ma non posso non pensare che oggi ormai e sempre più, stiamo una società decandente.
Non posso che concludere dando la mia ammirazione per tutti coloro che nonostante ciò ancora creano e sognano, coloro per cui questa scintilla non si è mai spenta.