Impatto del COVID-19 sulle attività spaziali

Dopotutto la funzione primaria della politica è decidere dove ripartire i soldi che incameri tra tasse prestiti etc. Se fosse banale decidere il modo migliore in qualche millennio di storia lo avremmo trovato nonostante tutto. La cosa più banale è che un modo migliore non esiste

Pienamente d’accordo. Però devi considerare che le aziende (e credo anche l’agenzia) fanno piani multiennali, pianificando spese e risorse in base a quello che ci si aspetta che sarà il mercato.

È vero che non c’era niente di approvato, ma in un periodo di grossa crisi dell’industria aerospaziale (per dirne una, Airbus vuole licenziare 18000 dipendenti), un taglio del genere delude le speranze di chi sperava in un “aiuto” della EU per rilanciare il settore…

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62 casi di COVID-19 al centro spaziale indiano di Sriharikota.

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Anche Dragonfly subirà un ritardo a causa del coronavirus:

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Ora attendiamo di sapere di quanto sarà ritardato l’arrivo a Saturno.

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Se attendi domani mattina ti faccio i conti io :slight_smile:

EDIT: continua qui Missione Dragonfly - #49 di Vespiacic

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Ci sono anche campagne di sensibilizzazione “spaziali”.

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Anche il workshop triennale sulla modellizzazione dell’atmosfera di Marte è stato cancellato (ESA/CNES/DLR), era un appuntamento regolare dal 2003.
http://www-mars.lmd.jussieu.fr/paris2020/

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In generale l’impatto globale sulle aziende private del settore spaziale è stato moderato, di sicuro inferiore alle aspettative di inizio pandemia:

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Il virus era entrato anche a Star City.

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Una notizia che non ci voleva: il volo inaugurale del Dream Chaser slitta dal terzo trimestre 2021 al 2022. Nessun inconveniente per quanto concerne la costruzione, tuttavia il gruppo di lavoro che si occupava dei test strutturali a San Diego ha dovuto interromperli e sospenderli per una possibile positività al COVID. Lo ha comunicato il 17 novembre Steve Lindsey, vicedirettore di Sierra Nevada Corporation, durante una conferenza stampa informativa per parlare dei recenti sviluppi dell’azienda.

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La quinta serie di missioni spaziali del programma New Frontier inizierà con la ricezione di nuove proposte nel 2024 anziché nel 2022, anche a causa del COVID.
https://www.nasa.gov/feature/nasa-moves-new-frontiers-5-call-to-no-earlier-than-2024

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ULA impone la vaccinazione ai suoi dipendenti.

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Oltre ad aver perso 3 colleghi (tutti non vaccinati), pare che la situazione sia abbastanza grave da minacciare il rispetto delle tempistiche previste dai contratti.

A no brainer.

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Si sta osservando una carenza di ossigeno liquido molto probabilmente dovuta all’aumento delle ospedalizzazioni e alla necessità di fornire sostegno respiratorio ai pazienti. I fornitori di LOX stanno (giustamente) dando priorità agli ospedali.

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E questo di nuovo dice quanto sia strategica la scelta di prodursi queste cose in casa.

Anche se producessero LOX in casa penso lo donerebbero agli ospedali.

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Su direttiva di Roskosmos Voronež Mechanical Plant (un’azienda russa produttrice di propulsori) ha sospeso fino al 31 ottobre le attività di collaudo presso il proprio banco prova. La decisione è stata presa in seguito alla crescente richiesta di ossigeno da parte degli ospedali, uno degli elementi essenziali nella combustione, ma che adesso sta aiutando i sanitari del paese a salvare vite umane.

https://twitter.com/Rogozin/status/1447177190655897604?s=20

Roskosmos è molto attiva sotto questo fronte e ha messo in campo il meglio della tecnologia delle proprie società sussidiarie, che sono certificate alla produzione di ossigeno medico, grazie all’altissimo grado di filtrazione. Ad esempio l’impianto di produzione di Krasnojarsk è in grado di fornire quotidianamente agli ospedali circa 60 tonnellate di ossigeno medico (1.800 al mese) ed è in costante aumento rispetto al 2020.

https://www.roscosmos.ru/32021/
https://www.roscosmos.ru/32129/

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Gli astronauti assegnati a una missione viaggiano frequentemente con voli di linea per raggiungere centri di addestramento, impianti e industrie spaziali sparsi in diverse nazioni e aree geografiche. In queste situazioni gli astronauti passano molto tempo a stretto contatto con numerose persone negli aeroporti e a bordo degli aerei.

L’ESA e la NASA considerano accettabile il rischio di contagio da COVID-19 per gli astronauti? Hanno stabilito norme di comportamento o preso precauzioni specifiche, per esempio il ricorso a voli privati?

Per la NASA dovrebbe essere più facile perché, almeno per l’equipaggio assegnato al prossimo lancio, gli astronauti possono volare con i T-38.

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Credo che il rischio sia accettato durante gli spostamenti normali. Prima del lancio, la quarantena e il testing fanno il resto.