In corso i test ai modelli ingegneristici dei primi satelliti Galileo

Il modello ingegneristico (EM, Engineering Model) dei primi satelliti della costellazione europea Galileo ha completato in queste settimane, nelle facilities di Thales Alenia Space a Roma, i test di integrazione della piattaforma. Quest’ultima è sottoposta ora ai test funzionali e sarà con ogni probabilità integrata con l’EM del payload, proveniente da Astrium United Kingdom, a dicembre.

I test in oggetto sono una routine dal punto di vista ingegneristico, ma costituiscono un obbligo non solo formale per ogni prodotto spaziale, specie per una piattaforma progettata per un nuovo scopo, quale Galileo. I test verificano le interfacce tra i sottosistemi e all’interno delle unità in questi ultimi, determinandone la funzionalità nel complesso.

Gli EM non sono obbligatori, ma determinano una diminuzione dei rischi in fase di alcuni test pesanti, in quanto questi ultimi non vengono eseguiti sui vari modelli di volo (FM, Flight Model), ossia dai satelliti o sistemi veri e propri che saranno lanciati, ma da loro gemelli speculari, che hanno eventualmente alcuni sistemi o payload non installati: questo garantisce la completa rappresentatività dei test senza compromettere l’integrità dei modelli di volo. L’approccio è preferibile in molti casi a quello del solo PFM (Proto Flight Model) e dei modelli di volo, specialmente nei sistemi di nuova concezione, nelle missioni una tantum, ad esempio rovers planetari o sonde interplanetarie, mentre nel caso di prodotti già qualificati spazio si utilizza quasi sempre la tecnica dei test sui FM (ad esempio per i prodotti per telecomunicazioni). Oltre a non contenere i payloads, gli EM sono privi della ridondanza completa dei loro gemelli di volo, dovendo sottostare solo ad alcuni cicli di test, mentre altri vengono in ogni caso fatti sostenere ai PFM e/o FM. La fase di test sarà necessaria per la validazione in orbita (IOV, In Orbit Validation) dei primi 4 satelliti della costellazione Galileo, che comporterà la verifica del funzionamento dei satelliti nello spazio, simulando quindi quest’ultimo in alcune determinate stazioni di terra.

Il Proto Flight Model è in fase di costruzione e inizierà a breve i test di integrazione. Gli ultimi test più importanti verranno eseguiti su questo modello, utilizzando l’hardware di volo e le configurazioni del software di volo. A valle di questi ultimi test, i FMs dovranno soltanto completare un programma di verifica e pochi test globali prima della review di accettazione al volo. Anche il PFM ed i modelli di volo saranno integrati nelle facilities TAS di Roma, e saranno lanciati in coppia da una Soyuz ST-B/Fregat MT dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana Francese. Il primo lancio è previsto per la seconda metà del 2010, mentre il secondo per inizio 2011.

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Anche Galileo prosegue la sua strada!