In corso le review post volo di STS-123 Endeavour

Lo Space Shuttle Endeavour è rientrato presso l’Orbiter Processing Facility all’1:15 am fuso della Florida di giovedi scorso, dopo le classiche operazioni post volo che seguono direttamente l’atterraggio, proprio sulla medesima pista (SLF, Shuttle Landing Facility), come una primissima ispezione e il collegamento ombelicale per il trasporto fino all’OPF. Solo alcuni danni minori sono stati notati al veicolo, riferiti probabilmente all’impatto durante il touchdown. Nessuna evidenza sui problemi ipotizzati alla finestra numero 1, mentre alcune piastrelle sono state notate staccate o in posizione precaria, come peraltro si registra dopo ogni rientro delle navette. Alcuni punti sui report IPR (Interim Problem Report) si riferiscono a problemi già notati e presi in considerazione, come la radio UHF, che ha causato alcune preoccupazioni prima del lancio. La baia di carico dello shuttle Endeavour è stata aperta sabato: questo permetterà la rimozione del sistema T-RAD DTO, un sistema dimostrativo che è stato necessario per certificare le tecniche per la riparazione delle piastrelle durante i voli successivi. Questo sistema sarà presto trasferito al Johnson Space Center per ulteriori test e conferme di utilizzo. Il completamento di questa attività successiva a STS-123 permetterà probabilmente lo stivaggio nel middeck di un payload addizionale per lo Space Stuttle Discovery in STS-124. Gli ingegneri dell’ OPF hanno inoltre confermato che non ci sono questioni aperte sull’Unità di potenza ausiliaria (APU, Auxiliary Power Unit) numero 1 di Endeavour, dopo una diminuzione di pressione notata in orbita. Si valuterà la possibile causa alla radice, ossia sulla perdita di azoto, N2. Sempre in riferimento alla APU 1, si noti che non sono state riscontrate parti tossiche, anche a seguito della perdita di azoto, per l’equipaggio, nel termine di zero ppm (parte per milione).

All’apertura della stiva è stato trovato uno dei 4 tubi flessibili del sistema di raffreddamento piegato malamente, anche se in maniera meno “severa” dei precedenti episodi.
A questo punto si prevede per la prossima missione di riprendere con una videocamera la chiusura della stiva per capire da dove sorga il problema, e capire perchè a 1G il problema non si verifichi mentre si continua a verificare a 0G.
Questo è l’unico argomento rimasto attivo nella post-flight review.
Dalla prossima settimana dovrebbero iniziare i test sui campioni di T-RAD.

Se i tubi in questione sono paragonabili a quelli delle ruspe, non dovrebbero esserci problemi ne con, ne senza gravità dato che , sono molto rigidi e tendono a mantenere la forma. Il problema dovrebbe forse essere ricercato in un eventuale “contatto” con altre parti o un allentamento dello stesso.Un’altro fattore che potrebbe influenzare, potrebbe essere le variazioni di temperatura.