Ad Astronauticon 1 Archipeppe ha parlato dello Shuttle fino alla parziale disidratazione, suscitando molte domande e curiosità che abbiamo avuto modo di discutere direttamente. Ma c’è ancora qualche domanda che non ho potuto fare. Eccone una.
Perché per l’inserimento in orbita dello Shuttle si usa l’OMS invece di prolungare l’accensione degli SSME? Servirebbe un ET con dimensioni significativamente maggiori? O forse si vuole evitare di sganciare l’ET in orbita per ragioni di sicurezza (ma in alcune missioni Apollo sganciare l’S-IVB in orbita non era un problema)?
Il primo (e certamente quello più importante) è perché la NASA non voleva portare in orbita l’ET, ma farlo ricadere in mare dopo che si è parzialmente bruciato nel rientro atmosferico.
Inoltre portare su tutto significava aggiungere una rilevante quantità di carburante (una buona fetta del quale sarebbe stato speso solo per mettere in orbita l’ET), il tutto per un delta-v di qualche centinaio di metri al secondo.
Per di più gli OMS possono essere accesi e spenti più volte, dato che sono stati progettati proprio per questo, e quindi sono più flessibili nel raggiungere un determinato tipo di orbita piuttosto che un altra (regolando semplicemente il numero di accensioni o il tempo di accensione).