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Piccole considerazione: ho avuto l’impressione che Saggese parli più da “Presidente” che da “Commissario”: il commissario non dovrebbe essere una carica provvisoria in condizioni “particolari” come il riordino dell’ente? Io invece ho il presentimento che la carica durerà a lungo 
. Spero di essere smentito. 
Beh e quale sarebbe il problema? 
Cioè se anche fosse confermato Presidente, e si rivelasse capace… non trovo particolari problemi ad un suo impegno duraturo.
Saggese è commissario a tempo indeterminato, non un commissario pro tempore relegato ad amministrare gli affari correnti. Ergo ci sarebbe da preoccuparsi se non agisse nella pienezza dei suoi poteri e non portasse avanti una sua linea (e la linea dell’esecutivo), curandosi della durata del suo mandato.
Non intendevo certo dire che non voglio Saggese a guidare l’ASI per un lungo periodo (anche perché non posso certamente dire nulla sulla sua gestione dell’agenzia). Il problema è che, per me, un commissario non è un presidente. Se si nomina un commissario è perché si è in una situazione straordinaria. Non vorrei invece arrivare ad avere l’ASI commissariata per gli anni a venire.
A questo punto non avrebbe avuto più senso nominarlo nuovo presidente?
Se lo si è fatto per saltare iter burocratici che avrebbero lasciato l’ente alla deriva per troppo tempo (con anche la ministeriale di mezzo) posso anche essere d’accordo, ma allora la sua posizione dovrà comunque essere chiarita e “regolarizzata”. Semplicemente non voglio commissariamentiche diventano la regola…