Con la sonda si coprono le scale tra 100 e 500 chilometri, troppo grandi per essere misurate economicamente da terra
È un cerchio quasi perfetto quello percorso dalla navicella scientifica Pegaso per la circumnavigazione completa del Polo Nord, la prima in assoluto. Appesa a un pallone stratosferico di 10.000 metri quadrati, la Polar Explorer for Geomagnetism And other Scientific Observations - questo il nome per esteso della sonda - ha viaggiato 17 giorni, percorrendo circa 6000 chilometri a una quota di più di 32 chilometri, sorvolando l’Oceano Artico, dalla Norvegia alla Groenlandia, dal Canada all’Alaska, e poi a nord della Siberia e della Scandinavia.
“Pegaso – spiega Silvia Masi ricercatrice del Dipartimento di Fisica de “La Sapienza”, che con Steven Peterzen ha curato l’organizzazione del volo – ha eseguito misure di geomagnetismo con un magnetometro. Lo strumento è rimasto costantemente in contatto con le stazioni di terra che hanno potuto seguire e gestire il volo. Con queste misure sarà possibile studiare la variazione radiale del campo geomagnetico, e migliorare la definizione delle anomalie geomagnetiche nella regione polare. Con la sonda su pallone si coprono infatti le scale tra 100 e 500 chilometri, troppo grandi per misurarle economicamente da terra, e troppo piccole per misure da satellite”.
Il risultato di Pegaso è il frutto degli sforzi di una collaborazione internazionale che vede l’Università “La Sapienza” di Roma e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a fianco dell’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione “A. Faedo” del CNR dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Andoya Rocket Range, società norvegese di tecnologie aeronautiche.
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