ISS Weekly Status Report – 40.2014

Astro Pallet Virts ha recuperato una porzione di Astro Palate, un particolare cibo preconfezionato, e lo ha consumato nel suo pasto di mezzogiorno, dopodichè ha compilato il Mood and Food Consumption/Satisfaction Questionnaires. Questa per Virts è stata la prima sessione dello studio Astro Pallet. L’esperimento denominato Factors Contributing to Food Acceptability and Consumption, Mood and Stress on Long-Term Space Missions (Astro Palate) studia la relazione che intercorre tra le emozioni, l’umore, lo stress ed il mangiare nel corso di una missione nello spazio. Lo studio analizza le modalità per ridurre al minimo gli aspetti stressanti connessi all’azione di alimentarsi, in modo che le persone consumino più cibo e siano più soddisfatte. Inoltre, questo esperimento esamina se il cibo viene utilizzato come metodo per ridurre lo stress o per mitigare gli stati d’animo negativi nei membri di un equipaggio impegnato in una missione di lunga durata.

Io ora mi sdraio sul letto. La posizione orizzontale é dettata dall’esigenza di distribuire più uniformemente la mia pressione sanguigna, e di ridurre il carico sui muscoli. Inoltre mi copro con la coperta, per uniformare il calore corporeo in vista di un periodo considerevole di rallentamento della mia biochimica corporea, chiamata sonno. Oggi resterò più tempo in questa posizione di più, per comprendere se un periodo di riposo prolungato può ridurre i miei picchi di stress. Con l’esperimento “BPM” inoltre misuro la mia pressione sanguigna, per correlare i miei picchi con l’eventuale insorgenza di malattie connesse con la vita sul pianeta terra.

Insomma, a volte questo modo di parlare “techichese” mi fa un pò sorridere… :grin:

Potresti riformularlo in maniera diversa mantenendo le stesse informazioni?

C’é una correlazione tra cibo e forma fisica e umore degli astronauti? L’esperimento " Factors Contributing to Food Acceptability and Consumption, Mood and Stress on Long-Term Space Missions (Astro Palate)" cerca di determinarlo scientificamente, annotando questi fattori dopo l’assunzione di speciali cibi preconfezionati.

Si ho perso delle informazioni per strada, ma intuibili…

Oppure te lo allungo, in stile giornalistico:
Ora che abbiamo una stazione spaziale in orbita permanente, abbiamo la ghiotta occasione di studiare come lo spazio e l’assenza di gravità possano influenzare la forma fisica e l’umore dei futuri astronauti, in vista dei futuri viaggi interplanetari, verso gli asteroidi, ed oltre. Nulla può essere lasciato al caso, perché nello spazio profondo non c’é margine di errore. Siete mai rimasti chiusi in uno sgabuzzino per un’intera giornata? E bla blaaaa…

:skull:

Bene. Abbiamo trovato chi tradurrà gli ISS Weekly Status 2015…

In ogni caso mi preme scrivere due parole su come ho inteso svolgere questo compito.
Traducendo un bollettino settimanale, mi pareva importante tradurlo in un modo che fosse il più fedele possibile all’originale.
Dove ritengo si debba approfondire, o descrivere meglio, mi arrabatto a cercare documentazione alternativa e la propongo evidenziandolo a parte.

Personalmente ritengo che i due esempi proposti non descrivano al meglio ne aiutino la comprensione di quanto il bollettino vuole trasmettere.

Io trovo ottime le attuali traduzioni, nello stile originale del documento.

No no, tecnichese tutta la vita! :slight_smile:

Comunque non capisco la critica, seriamente. Se è una critica alla traduzione, mi sembra parecchio inopportuna.
Se è una critica all’originale, temo che tu non abbia capito lo scopo di questi report.

Il report documenta in maniera riassuntiva, ma abbastanza completa, le attività USOS (ma non solo) a bordo della ISS, siano esse di manutenzione o di payload. Nel caso di attività payload, essendo i payload numerosi e variabili nel tempo, viene di solito fornita una descrizione generale.
In questo caso SERVE sapere che Terry ha recuperato la porzione dallo stowage, e quando l’ha consumata e quando ha compilato il questionario.

Le versioni che hai fornito tu sono rielaborazioni vagamente “giornalistiche” che, oltre a risultare un po’ “false” dal mio punto di vista, nascondono parte dell’informazione del report originale.

Credo che la confusione sia nata dal non comprendere il contesto dei report e chiuderei la polemica qui.

I weekly Status di McHammer sono per quanto mi riguarda, precisi, chiari e puntuali.

Da “collega”, conosco benissimo la fatica necessaria per mantenere un profilo così alto e continuo nel tempo, quindi Marco, continua così! :clap:

Grazie Mike per avermi preceduto, McHammer ha sempre interpretato egregiamente l’intento delle sue traduzioni e di astronautinews in generale, senza entrare in polemica, ma di siti sensazionalistici o di peracottari in genere il web ne é già pieno… Sono fiero di poter dire che noi siamo diversi, e siamo diversi proprio perché gente come Marco scrive articoli così… che non assomigliano a tabloid, e grazie ai quali siamo arrivati dove siamo ora.
Fine della discussione a riguardo, per altro superflua e fuori luogo…

Posso solo accodarmi a Mike e Paolo.
Astro_Livio, capisco il senso del tuo intervento, ma devi considerare che McHammer fa una traduzione il piu’ possibile vicina all’originale e non parafrasata del contenuto delle newsletter. Prepara per molti un materiale molto prezioso, sulla base del quale ciascuno e’ libero di costruire le proprie semplificazioni, ma che proprio nel suo essere vicinissimo alla fonte originale ha la sua virtu’ migliore.
Approposito, grazie Marco :wink:

No no aspettate, ma che avete capito? McHammer, non sto criticando la tua traduzione, tutt’altro!
Oddio, non volevo offenderti, scusa se é successo.
Sto solo osservando lo stile “tecnicistico” di questi report sicuramente ricalcanti gli originali, che a me fa un pò sorridere.
Probabilmente lo stile tecnico é indispensabile, ma a me ricorda un pò il modo di parlare di “Data” in “Star Trek”, ecco.

Più che una critica sto facendo un’osservazione, “pour parler”.

Astro_Livio, sono contento di aver scoperto di aver frainteso le tue parole.

Lo stile tecnico, come la tecnologia, è il risultato di una continua evoluzione, ricerca e ottimizzazione che può non essere evidente. Ma svolge bene il suo compito, e conoscendolo se ne apprezza anche l’eleganza.