Italia e Cina studiano un satellite per prevedere i terremoti

Fra ricercatori italiani e cinesi sono in corso contatti per lo sviluppo di nuove tecniche per il monitoraggio dallo Spazio di fenomeni precursori dei terremoti. "Da tempo i fisici dell’Infn stanno sviluppando rivelatori in grado di misurare con precisione eventuali disturbi di origine elettromagnetica generati all’avvicinarsi di un terremoto che influirebbero sulle cosiddette fasce di Van Allen, costituite da particelle cariche intrappolate dal campo magnetico terrestre al di fuori dell’atmosfera.

Ci sono indicazioni sia a terra che nello spazio che un simile meccanismo sia all’opera, ma non ci sono per il momento prove conclusive. L’Infn e la Cina stanno discutendo da quasi un anno della realizzazione di uno strumento da porre a bordo di un satellite per studiare questo tipo di fenomeni.
Lo strumento si baserà sulle tecnologie dei rivelatori di particelle sviluppati nel corso dell’ultimo decennio dall’Infn per i progetti spaziali Ams e Pamela" ha spiegato Roberto Battiston, direttore della sezione Infn di Perugia e organizzatore del convegno italo-cinese su Particle and Fundamental Physics in Space 2006 (Spacepart06) sulla ricerca fondamentale nello Spazio che si è svolto lo scorso aprile a Pechino. Spacepart06, promosso dall’Infn con la Beihang University e con il Ministero della Scienza e Tecnologia cinese, ha visto la partecipazione di numerosi studiosi provenienti da ogni parte del mondo e ha gettato le basi per nuovi importanti progetti di ricerca tra l’Italia e la Cina.

La Cina è da tempo molto attiva in campo aerospaziale: nel 2005, grazie a un equipaggio di due astronauti (“takionauti”, secondo la denominazione cinese), è stata effettuata la prima passeggiata spaziale cinese e nel corso del 2006 una sonda cinese inizierà ad orbitare intorno alla Luna per definire il punto di atterraggio di una missione prevista sul satellite per il 2012. Questi e altri importanti progetti richiedono forti collaborazioni come quella, ormai consolidata, con l’Infn. "

L’Infn ha da tempo progetti congiunti con la Cina nel campo della fisica astroparticellare, sia riguardo esperimenti nello Spazio che a terra. Ricercatori italiani dell’Infn e ricercatori cinesi sono coinvolti nell’esperimento Ams-02, finalizzato a studi sull’antimateria e sulla materia oscura a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. L’esperimento Argo invece è collocato a terra, sugli altopiani del Tibet ed è dedicato alla misura dei raggi gamma di altissima energia", ha dichiarato Roberto Petronzio, presidente dell’Infn.
Naturalmente, progetti scientifici tanto ampi non possono prescindere da solide collaborazioni con le imprese del settore. SpacePart ha infatti visto la partecipazione delle maggiori società aerospaziali italiane.

da Newton

La Cina è da tempo molto attiva in campo aerospaziale: nel 2005, grazie a un equipaggio di due astronauti ("takionauti", secondo la denominazione cinese), è stata effettuata la prima passeggiata spaziale cinese e nel corso del 2006 una sonda cinese inizierà ad orbitare intorno alla Luna per definire il punto di atterraggio di una missione prevista sul satellite per il 2012. Questi e altri importanti progetti richiedono forti collaborazioni come quella, ormai consolidata, con l’Infn.

Scusami Lady, ma quelli di Newton si sono evidentemente sbagliati, che a me risulti l’equipaggio della Shenzou 6 non ha condotto alcuna attività extraveicolare prevista, a quanto pare, per la prossima missione.

Esatto. Si tratta certamente di una svista.

Io riporto semplicemente quello che scrivono i “nostri” giornali o riviste…se dicono caz… non è certo colpa mia! :wink:

Sappiamo, Lady, sappiamo… :smiley:
Tranquilla!
La correzione degli errori presenti sui mezzi di informazione è un servizio che diamo gratuitamente :wink: ai nostri bravi lettori :smiley: