Buon anno a tutti!
la notizia circolava da un po’. oggi su “la Nazione” e’ uscita questa intervista
http://lanazione.quotidiano.net/art/2006/01/03/5397050
sono combattuto. da una parte mi sembra un’iniziativa molto interessante, visto anche che l’industria nazionale e’ alla canna del gas, dall’altro ritengo che per queste iniziative la sede piu’ consona sarebbe quella europea, non quella nazionale.
Buon anno a tutti! la notizia circolava da un po'. oggi su "la Nazione" e' uscita questa intervista http://lanazione.quotidiano.net/art/2006/01/03/5397050 sono combattuto. da una parte mi sembra un'iniziativa molto interessante, visto anche che l'industria nazionale e' alla canna del gas, dall'altro ritengo che per queste iniziative la sede piu' consona sarebbe quella europea, non quella nazionale.
Ciao Paolo e buon anno anche a te.
Beh, devo dire che l’Italia non è nuova al tenere un piede in due scarpe: per ragioni che mi sono abbastanza oscure vi sono diverse testimonianze di questo tipo.
Ad esempio, recentemente, la collaborazione diretta dell’ASI con la NASA per la realizzazione di Cassini Huygens.
Niente di male, per carità, solo credo che le collaborazioni dirette indeboliscano in qualche modo l’azione dell’ESA.
Che ne pensi?
Interessante questo articolo ,sopratutto l’idea di costruire un telescopio .Con la missione Aurora pero l’esa mi sembra piu interessata a marte che alla Luna
Buon anno a tutti! la notizia circolava da un po'. oggi su "la Nazione" e' uscita questa intervista http://lanazione.quotidiano.net/art/2006/01/03/5397050 sono combattuto. da una parte mi sembra un'iniziativa molto interessante, visto anche che l'industria nazionale e' alla canna del gas, dall'altro ritengo che per queste iniziative la sede piu' consona sarebbe quella europea, non quella nazionale.Ciao Paolo e buon anno anche a te.
Beh, devo dire che l’Italia non è nuova al tenere un piede in due scarpe: per ragioni che mi sono abbastanza oscure vi sono diverse testimonianze di questo tipo.
Ad esempio, recentemente, la collaborazione diretta dell’ASI con la NASA per la realizzazione di Cassini Huygens.
Niente di male, per carità, solo credo che le collaborazioni dirette indeboliscano in qualche modo l’azione dell’ESA.
Che ne pensi?
Ciao
piu’ che Cassini io avevo in mente i ripetuti tentativi di accordo con Russi e Ucraini per lanciare i loro vettori dal San Marco. Facendo concorrenza al Vega europeo (e poi fondamentalmente italiano…)
Il senso del mio post era proprio questo: sono delle belle iniziative a carattere nazionale, ma bisognerebbe tenere un po’ piu’ in conto gli impegni presi in sede europea.
Mi resta anche il dubbio di quei 150 milioni di euro “per la fase sperimentale”. Oggi con quei soldi ci fai gia’ una piccola missione lunare
Interessante questo articolo ,sopratutto l'idea di costruire un telescopio .Con la missione Aurora pero l'esa mi sembra piu interessata a marte che alla Luna
L’idea non è nuova, riporto un appello che pubblicai 5 anni fa sul mio sito, l’autore è Franco Malgarini:
"Appello per la costruzione di un osservatorio astronomico sulla Luna
Questo appello è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la comprensione dei segreti dell’universo e vogliono lavorare per porre le fondamenta dell’esplorazione umana del cosmo. L’umanità ha una barriera da superare e un orizzonte senza limiti da scoprire. I miliardi di stelle, le galassie, gli scontri fra i giganti del cielo, le incognite dei fenomeni astrofisica, la possibilità di trovare la vita su altri pianeti, la ricerca di intelligenze extraterrestri, il perché dell’universo e il ruolo dell’uomo in esso, sono aspetti di un grande disegno che ha bisogno di essere svelato. L’umanità deve espandersi nel cosmo.
La Terra è ridotta alla sovrappopolazione, all’inquinamento, alla distruzione delle risorse ambientali, a ogni forma di conflitto.
Solo lo spazio e gli infiniti mondi che in esso vi sono, possono dare all’umanità energia e materie prime illimitate e disponibili senza rubare, uccidere o inquinare, e territori più ampi, capaci di fornire spazio vitale a un numero comunque alto di esseri umani. La colonizzazione dello spazio è il proseguimento naturale del nostro processo di sviluppo, unica alternativa all’ipotesi disumana che l’uomo nel corso dei millenni futuri si possa sottomettere a vivere per sempre in un ambiente sempre più affollato e lentamente degradante. Non è fantasia, né un gioco e neanche fantascienza. E’ la volontà di rinascita, di evoluzione e di progresso che ci accomuna.
A breve termine l’obiettivo più importante da raggiungere è la realizzazione di una base lunare, non fine a se stessa, ma vista come punto di appoggio per un osservatorio astronomico. La Luna diventerà l’occhio dell’umanità sull’universo, un gigantesco insieme di grandi strumenti che indagheranno i luoghi più remoti e cercheranno altre forme di vita in pianeti simili alla Terra Il telescopio Hubble ha già dato un saggio delle capacità di strumenti posti nello spazio, ma la Luna ha caratteristiche superiori per l’osservazione astronomica, caratteristiche che consentiranno l’uso di telescopi per l’infrarosso,l’ultravioletto, i raggi x, i raggi gamma e le radioonde di tutte le lunghezze d’onda, telescopi che attualmente devono essere messi in orbita su satelliti artificiali con costi astronomici.
Anche i telescopi ottici avranno enormi vantaggi rispetto a quelli situati sulla Terra in quanto potranno raggiungere il limite teorico del loro potere risolutivo. Anche questi saranno però legati alla rotazione lunare e non potranno raccogliere luce da uno stesso oggetto astronomico per più di mezza rotazione lunare.
Poiché, però, il giorno lunare dura quasi un mese, il numero di fotoni che potranno essere raccolti dagli specchi dei telescopi ottici nel corso di una singola osservazione sarà enormemente superiore a quello ottenibile sulla Terra.
L’assenza totale di atmosfera, la stabilità sismica, la scarsità di interferenze da parte delle onde luminose e radio (soprattutto sulla taccia nascosta del satellite), l’abbondanza di materie prime, la minore attrazione gravitazionale, ne fanno intatti un luogo ideale per l’osservazione astronomica.
Un progetto ambizioso è quello d’installarvi un grande interferometro ottico, il Lunar Optical-Ultraviolet-lnfrared Synthesis Array (LOUISA) che supererebbe di 100.000 volte la risoluzione dei più grandi telescopi terrestri.
Costituito da 42 telescopi da 1.5 metri, collegati elettronicamente, disposti su un diametro di 10 Km, questo osservatorio permetterebbe d’individuare pianeti simili a quelli del sistema solare attorno a migliaia di stelle, particolari dei pianeti e degli asteroidi, e molte altre cose ancora. Un radiotelescopio sulla Luna collegato a uno sulla Terra avrebbe il potere risolutivo di un’unica antenna del diametro di 400.000 Km. Inoltre i crateri lunari rappresentano conche ideali per adagiarvi radiotelescopi fissi del tipo esistente ad Arecibo. Sulla faccia nascosta della Luna si possono studiare le onde radio di bassa frequenza costruendo il Very Low Frequency Array (VLFA) costituito da 200 antenne a dipolo, distribuite su un diametro di 20 Km, collegate a un’installazione centrale per la raccolta dei dati.
Si potrebbero costruire rivelatori di impulsi gamma, emissioni x, neutrini, onde
gravitazionali, telescopi per onde millimetriche, ecc.
Questo è un obiettivo tecnologicamente “possibile” perché supportato da capisaldi sicuri,quali la Stazione Spaziale Internazionale, la propulsione chimica, la presenza di acqua nei poli lunari, la possibilità di utilizzare risorse locali per costruire gli strumenti e gli equipaggiamenti.
L’Italia ha grandi tradizioni nel campo delle esplorazioni. Cristoforo Colombo e gli altri ci hanno insegnato che occorre avere un ideale da perseguire con determinazione nella vita. Un uomo senza ideali è nulla perché compie il suo percorso terreno senza scrivere sulla roccia, ma sulla sabbia che tutto cancella.
Noi vogliamo anche che nasca un’Astronautica Italiana, perché altri non ci dicano quanto dovremmo pagare e quali eternità dovremo aspettare per la nostra parte di futuro nello spazio.
La nostra deve essere un’opera che nasca dal basso. Ciascun singolo, ciascuna associazione, ciascun gruppo, devono dare il proprio contributo per promuovere, per progettare, per finanziare, per realizzare. Se riusciremo a creare un movimento di opinione per un progetto che coinvolga poi gli organismi ufficiali, le università, le industrie, otterremo risultati concreti in tempi brevi.
Questo appello viene inviato contemporaneamente a centinaia di ricercatori SETI, astrofili, associazioni ufologiche, società astronautiche, riviste e pubblicazioni italiane, singoli ricercatori.
Si prega di dare la massima diffusione a questo documento perché gli interessati, ciascuno secondo le proprie possibilità e disponibilità, partecipino attivamente a questo progetto. "
Che questo appello abbia ricevuto ascolto nelle “alte sfere” ??? Mah …
Che questo appello abbia ricevuto ascolto nelle "alte sfere" ???
Io non ci scometterei .
Niente di male, per carità, solo credo che le collaborazioni dirette indeboliscano in qualche modo l'azione dell'ESA.
Puo darsi ma secondo me l’ASI fa bene a comportasi cosi ,non dimentichiamo che l’ESA a differenza delle altre agenzie spaziali e composta di diversi stati che di volta in volta decidono su cosa collaborare .
E’ la stessa intervista, ma pubblicata ora su Newton…
http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2006/01_Gennaio/16/luna.shtml
Però un telescopio sulla Luna avrebbe il difetto principale di HST ingigantito… ovvero: se un giorno si rompe? Che si fa? E per la manutenzione?
E’ molto affascinante il progetto, e di sicuro uno specchio di qualche metro sulla Luna vale più che una decina di ottiche adattive sulla Terra, ma penso che sarebbe assai meglio PRIMA portare gli astronomi sulla Luna, POI fargli montare un telescopio.
Sulla scarsa utilita’ di un telescopio lunare oggigiorno vi segnalo questo articolo http://it.arxiv.org/abs/astro-ph/0401274