James Webb Space Telescope (JWST) - Mission Log

Sì, ma anche senza scudo termico. Tutti i satelliti sono soggetti a perturbazioni orbitali a causa della pressione di radiazione solare (diversa dal vento solare). Le perturbazioni sono molto contenute, direi sotto il m/s annui.

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Grazie per la rapidissima risposta !!!

Da notare che proprio per questo effetto vela solare James Webb ha un “Aft Momentum Flap” che servirà per regolare la pressione sullo scudo e minimizzare il consumo di carburante.

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Più in generale tutto ha un effetto seppur minimo. Due molecole di ossigeno che vagano nell’aria subiscono l’effetto dell’attrazione gravitazionale l’una dell’altra. Il fatto che sia misurabile o no dipende dalla tecnologia. Le onde gravitazionali emesse dalla coalescienza di buchi neri e stelle di neutroni non erano misurabili fino qualche anno fa… ora sì.

però in https://jwst-docs.stsci.edu/jwst-observatory-hardware/jwst-momentum-management non parla dei flap; invece spiega bene come la pressione della radiazione solare agisca in modo asimmetrico sullo scudo termico, richiedendo così un cambio di velocità delle ruote di reazione. E parla della gestione del momento, usando i thrusters per desaturare le reaction wheels.
In compenso, la pagina wiki dello scudo termico parla dei flap, dicendo che servono a contrastare la spinta asimmetrica della pressione solare :slight_smile: https://en.wikipedia.org/wiki/James_Webb_Space_Telescope_sunshield#Trim_flap/momentum_trim_tab

Continuo ad essere meravigliato per la incredibile complessità di un progetto come il JWST.

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L’ariane ha avuto così ottime performance che Webb avrà carburante per più di 10 anni di missione, verosimilmente qualcuno in più rispetto ai 10 nominali.

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Ovviamente “precision of our launch” senza citare il lanciatore :wink:
Per fortuna lo cita poi nel blog, “The extra propellant is largely due to the precision of the Arianespace Ariane 5 launch, which exceeded the requirements needed to put Webb on the right path”

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Perdonate la domanda ignorante, ma se è in L2 non dovrebbe rimanere “fermo” (passatemi il termine, intendo che non ha un’orbita che decade) e non avere bisogno di carburante per le correzioni?

@sbob orbite stabili non esistono. Occorre manovrare di tanto in tanto, come detto pochi post sopra, per evitare di passare la china della buca di potenziale di L2 - Webb deve sempre stare da questa parte, tra L2 e la Terra. L’influenza della Luna, la pressione di radiazione e il vento solare e le perturbazioni degli altri pianeti contribuiscono ad alterare l’orbita. Poi le ruote di reazione devono lavorare per contrastare il momento (principalmente di beccheggio) indotto dalla pressione di radiazione solare sullo schermo; queste dovranno poi essere desaturate, e per farlo si usano i thrusters.

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Poco dopo le 15:00 (in Italia) di oggi il team ha iniziato il processo di estensione del Deployable Tower Assembly (DTA) di Webb. Una volta dispiegato, il DTA creerà spazio tra il veicolo spaziale e il telescopio, per consentire un migliore isolamento termico e fornire spazio per il dispiegamento dello schermo solare.

Questa operazione dovrebbe richiedere sei o più ore. È un processo controllato dall’uomo che fornisce al team la flessibilità di mettere in pausa, valutare i dati e apportare le modifiche necessarie.

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Ora sono online anche le temperature

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Una domanda circa la “pulizia” dello specchio… vista la sua area non trascurabile, il fatto che sia sempre esposto all’ambiente spaziale e i requisiti di osservazione di progetto…
Presumo che la probabilità di impatto dello specchio con un micrometeorite in L2 non sia nulla ma nemmeno così significativa da dover giustificare un sistema di protezione. Ma nello spazio sono presenti protoni, atomi, molecole, … fino agli asteroidi in probabilità variabile. Qualcuno sa/ipotizza quale possa essere l’energia cinetica minima (o, considerando la distribuzione media delle velocità delle particelle, la particella più piccola) che possa degradare la capacità dello strumento di operare come da requisiti? Immagino che un degrado graduale/puntuale dello specchio non sia stato considerato critico a fronte della natura dei possibili impatti in L2. E infine, danni dati dal raro caso dell’impatto di un pulviscolo/frammento possono essere gestiti e corretti nei loro effetti durante la elaborazione dei dati? Grazie in anticipo!

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Da astrofilo posso garantirti che anche specchi molto sporchi incidono relativamente poco sulla qualità dell’immagine. Soprattutto i microcrateri da impatto che inevitabilmente si formeranno non hanno praticamente nessuna importanza; un numero eccessivo (decine per dm2, decine di migliaia su tutto lo specchio per intenderci, che nemmeno in mille anni…) degradano il contrasto perché ogni microdifetto diffonde la luce. Li vedi quindi come annebbiamento dell’immagine.
L’oro di per sé è un metallo nobile, che non reagisce con l’ossigeno e quindi non si opacizza. Ed è ricoperto da uno strato sottile ma molto duro di biossido di silicio (quarzo), che ha durezza 9, appena meno del diamante; anche questo non reagisce con l’inevitabile ossigeno atomico presente attorno alla Terra.
L’importanza dei difetti aumenta avvicinandosi al piano focale; un difetto sul sensore lo vedi subito. Ma i sensori sono estremamente ben protetti dentro gli strumenti, lì la degradazione dipenderà dal bombardamento dei raggi cosmici.

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Grazie della spiegazione :smiley: In fondo in fondo l’astronomia è una cosa… “sporca” :joy:

DTA dispiegata correttamente.

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Le immagini della separazione senza interruzioni

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oggi, 5° giorno dal lancio, tocca all’apertura del flap posteriore e delle coperture dello scudo termico.

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…e anche questo step :white_check_mark:

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Tutti i vari movimenti di dispiegamento come sono eseguiti? Molle? componenti a memoria di forma? Attuatori motorizzati ?

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James Webb ha rimosso con successo le coperture del parasole. :white_check_mark:

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