Jeff Bezos di Blue Origin sul valore della NASA

Parlando dell’industria spaziale privata si percepisce spesso un atteggiamento sprezzante nei confronti della NASA e degli enti spaziali pubblici. Si ha spesso l’impressione che chi ammira lo spirito imprenditoriale, l’audacia, l’innovazione e l’efficienza dell’industria privata critichi implicitamente e pregiudizialmente la presunta incapacità, burocrazia e inutilità dell’agenzia spaziale americana e del suo approccio tradizionale.

È molto istruttivo leggere l’opinione in proposito di Jeff Bezos di Blue Origin, uno dei protagonisti della nuova industria spaziale privata, più conosciuto per avere fondato Amazon.com. Anche se Blue Origin non ha raggiunto i risultati spettacolari di SpaceX e Orbital Sciences, l’opinione di Bezos è importante perché è un imprenditore conosciuto – e temuto – per il suo estremo anticonformismo, l’innovazione, il rovesciamento delle regole tradizionali e l’intolleranza per l’inefficienza nelle attività commerciali online.

Nella biografia di Bezos The Everything Store, Brad Stone racconta di una email che il fondatore di Amazon gli mandò per commentare l’articolo in cui Stone stava per rivelare pubblicamente per la prima volta l’esistenza di Blue Origin, e mostrando perplessità per gli scarsi progressi della NASA.

Leggete voi stessi la risposta in cui Bezos, lo stesso “spietato” Bezos che ha fatto scricchiolare o crollare imperi editoriali e commerciali tradizionali, esprime il suo rispetto e la sua ammirazione per la NASA (leggete il testo indentato in fondo alla pagina che inizia con “Brad, I’m travelling…”).

Molto chiaro. Per la serie: la realtà non è bianca o nera, ha innumerevoli sfaccettature, e le scorciatoie sono solo apparenti, in quanto partono da strade tracciate da altri.

Bellissima risposta di Bezos, da incorniciare :slight_smile: